Burgess: "Ecco perché ho seguito Rossi alla Ducati"

Burgess: "Ecco perché ho seguito Rossi alla Ducati"
Dopo la certezza di Rossi in Ducati, a tenere con il fiato sospeso i tifosi di Valentino è stato Jeremy Burgess che ha riflettuto a lungo prima di decidere se seguirlo. Ecco le sue considerazioni sul cambio di box
27 ottobre 2010

Punti chiave

 

«Ovviamente siamo stati molto felici qui, ma ho scelto di seguire un'altra direzione. È di sicuro meglio che rimanere qui e dover aiutare Ben (Spies. Ndr) o qualcun altro nel team Yamaha - ha detto Jeremy Burgess alla rivista Sport Rider -. Sarà una grande sfida e dopo 31 anni trascorsi con marchi giapponesi, è una grande opportunità per me. Lavorare con Valentino è molto speciale».

Burgess non vede l'ora di vestire in rosso per studiare da vicino la Desmo16 e avere i primi riscontri.
«Da quello che ho osservato, Ducati non è molto lontana dalle altre case: ad Aragona hanno siglato un doppio podio negli anni passati Nicky Hayden è stato quarto, e poi Casey Stoner, ha vinto diverse gare. Si comincerà con una base molto buona, a mio parere molto meglio di quello che abbiamo trovato al nostro arrivo in Yamaha nel 2004. Valentino non cercherà di fare una Yamaha, sarà una Ducati. In passato, è riuscito a fare questo tipo di passaggio da Honda a Yamaha».

«So che Valentino si sente al telefono regolarmente, se non tutte le notti - afferma Jeremy Burgess - e sono sicuro che Filippo Preziosi lo ascolta volentieri. Arrivando ho detto alla Yamaha: "Non riesco a impostare la tua moto, ma se si ascolta Valentino Rossi, allora ci si riuscirà in anticipo. Se lo si ignora lo fate a vostro rischio e pericolo". E la stessa cosa con la Ducati».
 

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