Gp del Qatar. Lo sapevate che...?

Gp del Qatar. Lo sapevate che...?
Cosa cambia in un GP in notturna? Dovi presenta la Gigia e l'Azzurra. Come hanno definito i piloti le loro moto con una parola? Cosa significa illuminare a giorno un circuito?
30 marzo 2015

YAMAHA: QUALE FUTURO SE LORENZO SE NE ANDASSE?

Il campionato è appena iniziato, ma, inevitabilmente, si guarda all’anno prossimo. Anche con una certa preoccupazione, perlomeno in Casa Yamaha, dove la situazione piloti non è particolarmente rosea. Intendiamoci: Jorge Lorenzo e Valentino Rossi sono due grandissimi campioni, ma, per diversi motivi, potrebbero non essere il futuro della Casa giapponese. Valentino ha un contratto fino alla fine del 2016, ma ha appena compiuto 36 anni e non si può pensare/sperare che vada avanti a lungo; anche Jorge ha un accordo per due anni, ma con una possibilità sia per la Yamaha sia per il pilota di slegarsi a fine 2015. Lorenzo, si sa, è da tempo attratto dalla Ducati e lo sarà probabilmente ancora di più visto il potenziale della GP15. Facciamo un’ipotesi, per il momento solo fantascientifica: Lorenzo va alla Ducati. La Yamaha, che fa? Pol Espargaro non si sta dimostrando all’altezza delle aspettative e comunque non in grado di dare fastidio ai primi della categoria e, tanto meno, Bradley Smith; l’unico pilota che pare poter avere un grande potenziale, Maverick Vinales, è già alla Suzuki. Scelto e voluto da Davibe Brivio, colui che ha portato in Yamaha proprio Rossi e Lorenzo. Come dire: alla casa di Iwata sembra mancare qualcuno in grado di pianificare e le scelte di qullo che poi fa veramente la differenza. Devono essersene resi conto anche in Yamaha, tanto che da quest’anno, Wilco Zeelenberg, team manager ed ex pilota, ha anche l’incarico di visionare i piloti, cercando nuovi talenti adatti alla MotoGP. Ma se Lorenzo se ne dovesse andare, per la Yamaha potrebbe essere un problema difficile da risolvere nel breve periodo.

 

GP NOTTURNO: CAMBIANO TUTTE LE ABITUDINI

Cosa significa per i piloti correre di notte invece che di giorno? Assodato che non esiste praticamente differenza per quanto riguarda la vista, cambiano invece completamente gli orari e el abitudini. «In una gara tradizionale – spiega Valentino Rossi – ti svegli, fai colazione e poi subito il warm up. In Qatar no. Ti svegli tardi, e per me è una cosa positiva, ma poi devi aspettare fino alle 18 per fare il warm up. Non è bellissimo, devi rimanere concentrato, mentalmente è più difficile».

 

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INCLINAZIONE E PULSAZIONI

Alcuni dati interessanti resi noti dalla Repsol, storico sponsor della HRC in MotoGP. Come è noto anche dalla grafica televisiva, i piloti raggiungono in curva un’inclinazione di 62-63°; vi ricordate Marc Marquez a Brno, quando durante una sessione di test riuscì a rimanere in sella, quando ormai sembrava caduto? Ebbene, in quell’occasione, la RC213V di Marquez, stando all’acquisizione dati, era inclinata di 68°. Ecco un paragone con altri sport: il catamarano New Zealand, finalista nel 2013 in Coppa America, può raggiungere un’inclinazione massima di 62°, mentre lo sciatore Bodi Miller è arrivato a piegarsi fino a 73°. Pulsazioni: durante i 40 minuti di un GP, un pilota deve sopportare una pulsazione media tra i 160 e i 180 battiti cardiaci.
 


LA GIGIA E L’AZZURRA PER DOVIZIOSO

Da qualche anno, Andrea Dovizioso dà un nome alle sue due moto all’interno del box: per le GP15, il Dovi ha scelto “Gigia” e “Azzurra”. Ci spiega perché. «Gigia in onore di Gigi Dall’Igna (e questo la dice lunga sul legame tra il pilota e il direttore generale di Ducati, NDA) e Azzurra perché dentro al box c’è tanto di azzurro Italia». Ma c’è differenza tra le due moto? «Ormai non esiste più la moto numero uno e la numero due: saranno 7-8 anni che non c’è praticamente differenza tra i due prototipi all’interno del box».

 

VINALES: “MOTOGP, SCELTA VINCENTE”

Se fosse rimasto in Moto2, Maverick Vinales avrebbe certamente lottato per il titolo – con buone probabilità di vincerlo -, mentre accettando l’offerta della Suzuki ha preso un rischio secondo alcuni troppo grande, considerando la competitività della moto giapponese. Ma il ventenne spagnolo, pilota di grandissimo talento, si dice più che convinto della sua decisione. «Se fossi rimasto un altro anno in Moto2 sarebbe stato pericoloso, avrei avuto tutto da perdere e niente da guadagnare. Adesso sono in MotoGP, in una squadra ufficiale: non potevo fare scelta migliore».

 

UNA PAROLA PER DEFINIRE LA MOTO

Durante la conferenza stampa di mercoledì, quella inaugurale della stagione, un giornalista francese ha chiesto ai sei piloti presenti di definire con una sola parola la propria moto. Ecco cosa hanno risposto. Marquez: «un toro!», Rossi: «precisa», Lorenzo: «docile», Dovizioso: «veloce», A.Espargaro «piccola», Crutchlow: «bianca».
 


MARQUEZ: "A 22 ANNI NON PUOI NON ESSERE MOTIVATO"

Una domanda ricorrente a Marc Marquez è: “Dopo due titoli mondiali consecutivi in MotoGP, con quali motivazioni corri?”. In linea con il personaggio la risposta del fenomeno spagnolo: «Ho solo 22 anni, non puoi non essere motivato».

 

ROSSI: "BAYLISS, PERCHE’ TI SEI RITIRATO?"

Valentino Rossi, a 36 anni, è ormai il veterano del motomondiale; cosa pensa Valentino del ritorno in sella di Troy Bayliss, a 45 anni e dopo sette stagioni dal ritiro?

«Quando l’ho visto correre, mi sono chiesto: “Perché Bayliss ha smesso a fine 2008? Evidentemente, allora, aveva ancora voglia di correre e finché ne hai voglia devi continuare a farlo, altrimenti prima o poi ritorni, ma correre dopo tanto tempo che stai fermo è difficilissimo. Troy ha fatto un po’ come Schumacher quando era tornato in F.1: io smetterò solo quando non ne avrò più voglia».

 

NAKAMOTO, ASSENTE GIUSTIFICATO

Sempre (o quasi) presente in circuito, Shuhei Nakamoto, vice presidente esecutivo di HRC, ha saltato il debutto della stagione 2015 in Qatar. Cosa è successo? Semplicemente, in Giappone si è sposato il figlio, scegliendo la data del 29 marzo dopo l’uscita della prima bozza del calendario 2015, che prevedeva la gara in Qatar il 22 marzo. Poi, però, il GP è stato posticipato di una settimana, ma, a quel punto, la data del matrimonio era già stata fissata. Auguri.

 

MARTINEZ: "UN FULMINE A CIEL SERENO"

Jorge Martinez ha fatto il punto della situazione sullo sponsor Drive 7, che ha abbandonato il team MotoGP proprio alla vigilia del mondiale.

«Nel 2014 – racconta Martinez – tutto è andato perfettamente ed eravamo tranquilli: avevamo firmato un contratto di tre anni, con una clausola che prevedeva l’interruzione entro settembre del mese precedente. Eravamo quindi tranquilli, i rapporti erano buonissimi, ma a fine febbraio non era ancora arrivato il primo pagamento del 2015. Abbiamo chiesto spiegazioni, ci hanno risposto, via email, che avrebbero interrotto la sponsorizzazione, senza dire perché. Ci hanno detto che non potevano più proseguire, ma hanno fatto un team in Moto3 (con le KTM e Jakub Kornfeil e il malese Zulfahmi Khairuddin come piloti, NDA)».
 

Nonostante la perdita di almeno un paio di milioni di euro, il campione spagnolo assicura che il team continuerà anche in MotoGP.

«Sì, al 100%, non abbiamo nessuna intenzione di chiudere. Stiamo lavorando con un paio di alternative importanti, speriamo di chiudere prima di Austin». Nel frattempo, le Honda Open sono diventate nere.

 

TEAM PRAMAC: "GP15? PERCHE’ NO"

Il team Ducati Pramac ha a disposizione, come previsto, due Ducati 2014: una GP14.3 per Jonny Hernandez e una GP14 per Danilo Petrucci. Teoricamente, la GP15, a disposizione dei due piloti ufficiali del team interno non arriverà, per quest’anno, alla Pramac, ma il team manager Francesco Guidotti non ha escluso novità importanti. «La GP15 durante l’anno? Perché no…». Certo, per Ducati sarebbe uno sforzo enorme, ma per il campionato sarebbe fantastico avere due moto competitive in più.

 

DUE NIETO AVVERSARI

I due figli di Angel Nieto, leggenda del motociclismo spagnolo con i suoi 13 titoli mondiali, quest’anno saranno rivali in Moto3: Pablo è team manager della squadra VR46, Gelete lo è del team Laglisse. Un’altra sfida in famiglia, quindi, che si aggiunge a quelle in pista tra i fratelli Espargaro (Pol e Aleix), senza dimenticare i due Marquez, Marc e Alex, che però non sono avversari diretti correndo in due categorie diverse.

 

INTERVISTE TELEVISIVE: UN GRAN CASINO

Le televisioni sono sempre più “padrone” del motomondiale, ma la gestione è tutt’altro che semplice e cominciano a emergere problemi con i piloti, infastiditi di dover rispondere alla stessa, identica domanda per sette, otto volte ogni volta. La soluzione sarebbe quella di formare gruppi di televisioni, ma pare che la Dorna non voglia che si faccia così, per evitare lamentale da chi ha pagato parecchi soldi i diritti. Ma in qualche modo bisogna intervenire.

5,4 MILIONI DI WATT PER LA NOTTURNA

Cosa significa illuminare a giorno un circuito? Ecco qualche dato curioso. La superficie illuminata equivale approssimativamente a 70 campi di calcio con una potenza di 5,4 milioni di watt, assicurata da 44 generatori (Pramac): la potenza generata potrebbe illuminare contemporaneamente circa 3.000 appartamenti “standard” o una strada che da Doha arriva fino a Mosca.

 

IO L’AVEVO DETTO

Giovanni Zamagni: «Marquez è quasi imbattibile, potrebbe anche vincerle tutte». GP del Qatar: 1. Rossi 2. Dovizioso 3. Iannone 5. Marquez.

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