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CONFRONTO 2016/2015
Ecco il confronto, dopo 4 gare, tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2016 e nella passata stagione.
Màrquez 82/56 (+26); Lorenzo 65/62 (+3); Rossi 58/82 (-24); Pedrosa 40/10 (+30); Viñales 33/20 (+13); Iannone 25/50 (-25); Dovizioso 23/67 (-44).
CONFRONTO IN CASA
Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato più volte davanti in gara nei primi 2 GP della stagione (tra parentesi il confronto in prova).
Lorenzo/Rossi 2/2 (2/2); Màrquez/Pedrosa 4/0 (4/0); Dovizioso/Iannone 1/2 (2/2); Viñales/A.Espargaró 2/2 (4/0); Smith/P.Espargaró 0/4 (1/3); Bautista/Bradl 2/2 (2/2).
VIÑALES, PEDROSA, DOVIZIOSO E IANNONE: MERCATO APERTO
Finito il “tormentone” Lorenzo-Ducati, si va avanti con gli altri: chi sarà a fianco di Rossi in Yamaha? Chi sarà a fianco di Lorenzo in Ducati? La Honda confermerà nuovamente Pedrosa? «Non capisco tutta questa fretta di annunciare già i programmi del 2017» ripete continuamente Livio Suppo, Team Principal HRC. Ma quest’anno va così, non si può fare diversamente. Dato per scontato il rinnovo di Màrc Màrquez (come sempre in questi casi si discute solo di soldi), il nuovo pilota “mercato” è naturalmente Viñales: la Suzuki ha fatto tutto quello che è nelle sue possibilità per trattenerlo, sia economicamente sia tecnicamente. Adesso la decisione spetta al pilota, che, tra l’altro, ha appena cambiato manager. La strada, per la verità, sembra ormai segnata, la decisione presa: difficilmente Viñales rimarrà in Suzuki, che può contare solo su una carta importante da giocare: l’ambiente costruito attorno al pilota. «Per la mia carriera sarebbe troppo importante stare a fianco di Rossi con una moto competitiva», ha detto giovedì in conferenza stampa lo spagnolo, che comunicherà la sua scelta a Le Mans. Per quanto riguarda i due Andrea della Ducati, al momento è impossibile fare una previsione. «Decideremo attorno al GP della Catalunya dei primi di giugno: naturalmente conteranno i risultati, ma non solo» ha detto Gigi Dall’Igna. Pedrosa: la HRC continua a ripetere di volerlo confermare, ma da qualche GP il rapporto con Dani è molto teso. All’interno del box molti sono sicuri che Pedrosa lascerà la Honda – con la quale, è bene ricordarlo, corre da inizio carriera – ed è anche stata fatta un’ipotesi Yamaha. Non è del tutto infondata, ma la domanda è: cosa se ne fa la Yamaha di uno come Pedrosa?
RINS, ALTRO “PEZZO” PREGIATO
Così, anche in Casa Honda, si pensa ad Alex Rins, ritenuto praticamente all’unanimità come il nuovo pilota del futuro della MotoGP. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, anche la HRC, al di là delle perplessità, chiamiamole così, di chi sta vicino a Màrquez (perplessità smentite dai vertici della Honda, ma confermate da chi ruota attorno a Rins): con un pilota già fortissimo come Màrquez, puntare su un giovane come Rins sarebbe la scelta migliore per una Casa come la Honda. Ma Rins è seguito anche dalla Yamaha, che però lo vorrebbe mettere nel team Tech3: Lin Jarvis, numero uno delle corse della Casa giapponese, vuole imporre la sua forza, non accetta condizioni da nessuno. Il ragionamento di Jarvis è questo: noi siamo la Yamaha, abbiamo una moto molto competitiva e una grande squadra, nessuno ci può porre dei paletti, nemmeno Viñales. Proprio questo aspetto rappresenterebbe l’unico dubbio di Maverick al passaggio in Yamaha: lui vorrebbe portarsi i suoi uomini, ma ci sarebbe il veto di Jarvis. Tornando a Rins, la Yamaha gli offre solo un posto nel team Tech3, e non quello a fianco di Rossi
MARC VDS PENSA ALL’APRILIA
L’Aprilia sta crescendo, migliora GP dopo GP e comincia a diventare appetibile anche per qualche team privato: ricordiamo che, per regolamento, se una squadra chiede una moto a una Casa, questa è obbligata a dargliela a non più di 2 milioni e 200.000 euro. Alla RS-GP sta pensando il team Marc VDS, oggi in MotoGP con la Honda: tra l’altro, l’Aprilia ha già sotto contratto Sam Lowes, “parcheggiato” quest’anno in Moto2, ma già sicuro di passare in MotoGP nella prossima stagione.
MICHELIN: NON C’E’ PACE PER IL GOMMISTA FRANCESE
Il costruttore francese ha fatto sapere le cause che hanno portato al “dechappamento” della gomma posteriore di Scott Redding durante le prove di sabato in Argentina: 1) L’alta temperatura dell’asfalto (ma venerdì faceva molto più caldo…); 2) le caratteristiche della pista; 3)Il peso del pilota. La Michelin, quindi, ha scagionato totalmente la Ducati, facendo anzi sapere che la Desmosedici è quella che consuma meno le gomme. E’ stato comunque deciso di usare la carcassa dalla costruzione più rigida per tutta la stagione, mentre per l’anteriore la Michelin vorrebbe che i team decidessero tra la 34 e la 36 (disponibili entrambe in diverse mescole), per poter concentrare meglio il lavoro, ma non tutti sono d’accordo. Insomma, problemi continui, a cui s’è aggiunta l’intossicazione che ha colpito sabato ben cinque dei dieci meccanici che montano gli pneumatici sui cerchi: per questo motivo, le FP4 sono iniziate con 15 minuti di ritardo.
APPENDICI AERODINAMICHE: DISCUSSIONE CONTINUA
Tutte le Case hanno adottato le appendici aerodinamiche, le “alette” su cupolino e carenatura: ormai non se ne può più fare a meno. Ma i costruttori giapponesi continuano ad avere dei dubbi, e sabato c’è stata una riunione della MSMA (l’associazione delle Case costruttrici) per arrivare a una regolamentazione: a breve verrà comunicata la decisione. Intanto si continua a discutere, soprattutto per questioni di sicurezza, ma l’ingegner Gigi Dall’Igna, di fatto “l’inventore” delle moderne alette, crede si tratti solo di una scusa. La sua tesi è interessante. «Sicuramente tutto è migliorabile, specie per la sicurezza, ma la mia domanda è: è più sicura una moto che sta con la ruota anteriore attaccata all’asfalto o una che impenna continuamente in uscita di curva? Sono disponibile a migliorare il regolamento per aumentare la sicurezza, ma bisogna ragionare bene, e non deve essere penalizzato chi ha iniziato per primo lo studio delle appendici aerodinamiche. In definitiva, mi auguro che i regolamenti cambino in maniera corretta e rispettosa». Per il momento, però, Dall’Igna ha perso la sua battaglia: l’intenzione è quella di eliminare le appendici aerodinamiche a partire dal 2017.
SUZUKI: IMPORTANTI EVOLUZIONI AL MUGELLO
In Suzuki si continua a lavorare per rendere più competitiva la GSX-RR: anche a Jerez sono continuati i confronti tra il telaio 2015 e il 2016, anche se poi, sabato, si è preferito continuare con la versione più conosciuta per non creare confusione. Per il GP d’Italia dovrebbe arrivare uno sviluppo importante per il motore: «Speriamo non sia troppo tardi per convincere Viñales a rimanere» ha commentato un po’ amareggiato il team manager Davide Brivio.
KTM: GIA’ PROGRAMMATI UN SACCO DI TEST
La KTM spinge sempre più forte sul progetto MotoGP e ha programmato una lunga serie di test. Nei prossimi mesi Mikka Kallio e Karel Abraham proveranno a Brno, poi i collaudatori gireranno a Valencia e Misano, mentre il giorno dopo il GP d’Austria la KTM “debutterà” assieme a tutte le altre moto. Confermato anche che disputerà il GP di Valencia come wild card.
DUCATI PRONTA PER ENTRARE IN MOTO3
Ormai è molto più che solo un’indiscrezione, anzi, è praticamente una certezza: la Ducati debutterà in Moto3 nei prossimi anni. E’ un progetto che vuole il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna, con l’obiettivo di far crescere i piloti giovani da portare poi in MotoGP. Dall’Igna, tra l’altro, è molto legato alle piccole cilindrate, con le quali è diventato “grande” ai tempi dell’Aprilia. Nel 2017 potrebbe debuttare anche un’altra Casa, la TM di Pesaro, con una moto affidata all’efficiente struttura di Luca Boscoscuro, che già schiera una TM Moto3 nel CIV.
APRILIA, PROBLEMI DI VIBRAZIONI
L’Aprilia sta facendo ogni sforzo per diventare competitiva, ma l’impresa, naturalmente, è tutt’altro che semplice. Uno dei problemi da risolvere è quello dell’affidabilità: niente di particolarmente grave (le RS-GP sono sempre arrivate al traguardo, cadute a parte), ma per le eccessive vibrazioni del V4 stretto si rompono tanti piccoli particolari.
HOSPITALITY, ORMAI SIAMO AL DELIRIO
Con l’arrivo del motomondiale in Europa, sono tornate anche le hospitality, sempre più grandi, addirittura immense in qualche caso (Honda HRC e Pramac), delle vere e proprie case da montare e smontare da un GP all’altro: per allestirle, ci vogliono 16 ore di lavoro di 5-6 persone. Una goduria, soprattutto quando ci saranno due GP uno attaccato all’altro: ormai siamo al delirio.
IO L’AVEVO DETTO
Manuel Pecino (giornalista spagnolo), venerdì pomeriggio: «Difficilmente Valentino Rossi vincerà un GP quest’anno». Classifica GP Spagna: 1. Rossi 2. Lorenzo 3. Marquez.