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SACHSEN – Livio Suppo, Team Principal HRC, commenta per moto.it il GP di Germania.
«E’ stato un GP sicuramente condizionato dall’assenza di Pedrosa e Lorenzo, due dei piloti più forti del campionato. Credo, però, che anche con loro in pista, Marquez si sarebbe comunque giocato la vittoria: nella FP4 aveva tenuto un passo incredibile con una gomma usata per parecchi giri, facendo il miglior tempo della sessione nell’ultima uscita. Insomma, aveva il ritmo per vincere in ogni caso. Il GP è stato divertente all’inizio, con Bradl in testa: vado a memoria, ma non mi ricordo di aver visto in 500 e in MotoGP un pilota tedesco davanti a tutti. E’ stato bello, anche per Cecchinello, un manager che si da un sacco da fare per la sua squadra. Per quanto riguarda Marc, ha controllato la gara, per la prima volta in MotoGP, mantenendo il distacco costante quando Crutchlow si è avvicinato a circa 1”5. Insomma, ha fatto un ottimo lavoro, così come lo ha fatto Cal, considerando che venerdì aveva preso delle brutte botte anche lui. Rossi è salito nuovamente sul podio dopo la vittoria di Assen: conferma di essere tornato a buoni livelli».
Tante cadute e tanti piloti infortunati; può essere questa la chiave del campionato o è solo casuale quello che è successo negli ultimi GP?
«Il caso non esiste: queste cadute devono essere causate da qualcosa. Il Sachsenring, come si sa, è un circuito che gira a sinistra con pochissime curve a destra, ma Lorenzo, per esempio, è finito a terra in una curva a sinistra. Poi le gomme: quest’anno, per un motivo che non comprende neppure la Bridgestone, nessuno riesce a usare le dure e, di conseguenza, praticamente c’è solo una mescola disponibile. Forse per un qualche motivo tecnico che non so spiegare ci vorrebbe uno “step” più morbido sia per la gomma più dura ma anche per quella più soffice».
Marquez è più forte di Stoner?
«Come talento puro credo che Casey fosse inarrivabile. Se però pensi che questo è il primo anno di Marc in MotoGP, si può dire che Marquez è più completo di Stoner. Se paragoni il primo anno dei due, ma anche se fai il confronto tra Marc e chiunque altro, compreso Valentino Rossi, non puoi che arrivare a questa conclusione: non ho mai visto nessuno andare così al debutto. E’ salito sul podio in 7 gare su 8 e in una è caduto mentre era secondo a due giri dalla fine».
Parliamo invece di Pedrosa: quanto possono incidere psicologicamente gli ultimi GP? Ad Assen fece una brutta gara, al Sachsenring addirittura non ha corso…
«Dani è uno che ci ha abituato a dei recuperi e a dalle “svolte” in campionato importanti: l’anno scorso era partito molto male, aveva vinto la sua prima gara della stagione proprio al Sachsenring, diventando il più forte di tutti nella seconda parte del campionato. Nel 2013 ha già conquistato due GP, il terzo e il quarto (Jerez e Le Mans, NDA), di cui una sotto l’acqua: è un pilota completo. Nelle ultime gare ha avuto qualche problema con l’anteriore, ma da lui mi aspetto che, appena si rimetterà fisicamente, tornerà ad essere velocissimo».
Cinque piloti in 37 punti; ritieni che anche Rossi sia ancora in corsa per il titolo?
“Valentino è Valentino e arrivano piste, tipo Brno, Sepang e Phillip Island, dove lui è sempre andato forte. E’ un campionato lungo, ci sono ancora tante gare, purtroppo abbiamo visto come basti un piccolo errore per saltare una gara: quindi direi di sì, è ancora un corsa per il titolo”.