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GRESINI, ATTENTO A MARTINEZ
Il passaggio del team Martinez dall’Aprilia alla Honda nella MotoGP potrebbe avere conseguenze pesanti per il Team Gresini. Il ragionamento è questo. Gresini, dopo un legame strettissimo con la Honda, in particolare con la filiale italiana, per il 2014 ha deciso di lasciare la Moto3 giapponese per passare alla KTM. Una scelta legittima, per carità, visto lo scarso impegno della Honda in questa categoria, ma fatta nella maniera sbagliata, senza prima avvertire e fare una trattativa con la HRC. Una mossa che ha indispettito sia la Honda Italia sia i responsabili giapponesi (e non solo) e che potrebbe avere ripercussioni pesanti in un prossimo futuro. L’accordo con Martinez complica ulteriormente la situazione: quella del quattro volte iridato è una struttura di prim’ordine, molto professionale e “ricca” ed è quindi facile immaginare che quello del 2014 sia solo il punto di partenza di una collaborazione che potrebbe diventare sempre più grande. Il futuro prossimo, ovviamente, non è a rischio, ma Fausto Gresini dovrà stare attento a gestire un rapporto che in qualche modo si è un po’ compromesso.
ALEIX ESPARGARO SI E’ PENTITO
Dopo aver fatto di tutto e di più per lasciare il team Martinez e approdare al team Forward per salire sulla Yamaha M1 “Open” (questa è la nuova e ultima definizione delle moto 2014 non ufficiali), Aleix Espargaro si è pentito, tanto che, addirittura, vorrebbe fare marcia indietro. A far cambiare idea al pilota spagnolo è stato il passaggio alla Honda della sua ormai ex squadra, ma Aleix, che ha firmato il contratto in Malesia – con tanto di penale da 400.000 euro – non può più tornare indietro.
500.000 EURO, TRATTATIBILI, PER LA MOTO2
Nella categorie inferiori, purtroppo, è diventata ormai una consuetudine che molti piloti debbano pagare per la stagione: per un posto in Moto2 la richiesta cambia da squadra a squadra, ma si arriva fino a 500.000 euro trattabili. Diciamo che, mediamente, ci vogliono 300.000-350.000 euro per trovare un buon posto nella cilindrata di mezzo.
COME E’ NATA L’ACQUISIZIONE DATI
Youichi Oguma, simpaticissimo giapponese, ex responsabile della HRC, ha svelato come è nata l’acquisizione dati. “Nel 1995, quando avevamo tre piloti (Doohan, Criville e Itoh, NDA) facevamo fatica a capire esattamente se una nuova soluzione portasse dei benefici o no. Allora abbiamo pensato a quella che può essere considerata a tutti gli effetti la prima acquisizione dati: abbiamo chiesto ai piloti se potevamo mettere sulla moto 4 sensori. Doohan ha accettato, in cambio, però, di 500.000 dollari…”. Così si è iniziato a raccogliere i dati sulle 500 2T di allora, arrivando, poco alla volta, ai 1000 controlli di oggi. Oguma ha anche dato una breve definizione delle quattro Case giapponesi. Yamaha: “Pure marketing” (“Il vero marketing”); Suzuki: “Crazy people racing” (“Gente da corsa pazza”); Kawasaki: “Rich boy racing” (“Gente da corsa ricca”); Honda “NASA”.
QUALE CENTRALINA PER SUZUKI?
La Suzuki, come è noto, rientrerà in MotoGP nel 2015 con un progetto sul quale si lavora da parecchi mesi. Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, sta spingendo perché la Casa giapponesi usi da subito la centralina unica, non solo l’hardware ma anche il software, che Ezpeleta vorrebbe rendere obbligatoria già dal 2016, anziché dal 2017. E’ chiaro che questa scelta sarebbe nell’immediato un po’ limitante per la Suzuki, ma rappresenterebbe un vantaggio per gli anni successivi. Tra l’altro, l’elettronica è stata – da sempre – uno dei più grossi limiti della Suzuki, che ha rinviato il suo rientro nel motomondiale proprio perché indietro sotto questo importantissimo aspetto: la centralina unica potrebbe rappresentare la soluzione vincente.
PARADOSSO GIAPPONESE
In Giappone è tutto perfettamente regolamentato, tanto che anche all’aria aperta si può fumare solo in spazi appositi. Peccato, però, che non ci sia nessun divieto all’interno dei locali pubblici, come ristoranti o bar. Mah…
DISCHI GRANDI, SOLUZIONE PER IL FUTURO
A Motegi hanno debuttato in gara i dischi “grandi” da 340 anziché 320 mm, che si è potuto utilizzare con una deroga (più che giusta in questo caso) al regolamento. Una strada che i piloti si auspicano possa essere seguita anche in futuro, come spiega Andrea Dovizioso. “E’ stato un test importante per capire cosa fare nel 2014: quest’anno, in tante piste, non solo a Motegi, abbiamo avuto problemi ai freni (Rossi ha parlato di 4-5 occasioni, NDA), perché la potenza delle moto è cresciuta parecchio e quindi bisogna fare un passo in avanti anche nell’impianto frenante”.
HAYDEN: “IO PROFESSIONISTA, ALTRI MENO”
Nicky Hayden è uno di quei piloti che tutti i team manager vorrebbero: spinge sempre al suo limite (e a quello della moto), non si lamenta mai, non dice mai una parola contro la Casa che lo paga. Come ha confermato a Motegi, conquistando una sorprendente prima fila. “Molti si stupiscono che io continui a spingere nonostante sia già stato licenziato, ma per me sarebbe anormale il contrario: sono un professionista. Piuttosto, la Ducati non ha mantenuto le promesse: mi era stato detto che avrei potuto provare l’ultima versione della GP13 nei test di Misano dopo il GP, per poi utilizzarla nelle ultime gare. Così non è stato e questo mi spiace: è vero, non c’è una grande differenza, ma non capisco perché abbiano cambiato idea”.
FANTASTICA MOTO3
La caduta di Salom e Rins e il secondo posto di Vinales ha fatto sì che, in campionato, i tre piloti siano racchiusi in 5 punti, per una sfida finale a Valencia da brividi: in pratica, chi tra i tre vincerà il GP conquisterà anche il mondiale. Non male per dei ragazzini di 17-18 anni: giocarsi il titolo in una sola gara davanti, probabilmente, a oltre 100.000 spettatori.
A CHI LA QUARTA DUCATI?
Annunciato ufficialmente il ritiro di Ben Spies, c’è da assegnare la Ducati del Team Pramac lasciata libera dall’iridato SBK. Sicuramente non sarà una Desmosedici “factory”, ma una “Open”, ovvero una GP13 del 2013 con centralina “Dorna” anche nel software, con quindi il vantaggio di poter utilizzare 24 litri invece di 20, 12 motori anziché 5 e la gomma extra morbida per il posteriore. I piloti candidati a guidarla sono due: Yonny Hernandez (al momento sembra favorito) e Eugene Laverty (pochissime possibilità).
DOVIZIOSO: “GUARESCHI, UNA GRANDE PERDITA”
Non l’ha presa bene Andrea Dovizioso: il passaggio di Vitto Guareschi dalla Ducati alla VR46 è un altro brutto colpo sul morale, già piuttosto basso, del pilota italiano. “Dire che mi dispiace tantissimo è poco! Con lui ho un buonissimo rapporto, conosce alla perfezione tutto quello che è successo in MotoGP in Casa Ducati: poteva essere molto utile per gestire la situazione, ma non gli è stata data la possibilità di lavorare, non si è sentito realizzato e non ha potuto fare quello che lui riteneva giusto fare. Mi spiace tantissimo, lo ripeto”. Dovrà essere sostituito? Dovizioso allarga le braccia: “No comment”.
IO L’AVEVO DETTO
Giovanni Zamagni: “A Motegi, Pedrosa e la Honda non li batte nemmeno il Padre Eterno”. Classifica GP del Giappone: 1. Lorenzo (Yamaha), 2. Marquez (Honda), 3. Pedrosa (Honda).