MotoGP: Le Open vanno troppo forte? L'11 marzo arriva la categoria Factory 2

MotoGP: Le Open vanno troppo forte? L'11 marzo arriva la categoria Factory 2
Le proteste di Honda e Yamaha avrebbero determinato la nascita di una nuova categoria a metà fra Factory ed Open. Ezpeleta chiarisce diversi retroscena della querelle sulla centralina unica in un’intervista allo spagnolo AS
6 marzo 2014

Punti chiave

L’argomento più caldo del momento, quando si parla di MotoGP, è la centralina unica. Soprattutto a fronte dello sconcerto maturato dalle Case costruttrici, che sono rimaste a dir poco sorprese dalla scelta Ducati, accusandola di tradire lo spirito di contenimento costi dietro la nascita della Open. DORNA si è quindi trovata nella scomoda posizione di aver in qualche modo avallato l’escamotage di Ducati, anche e soprattutto per la spinosa questione della ben più sofisticata e prestante revisione del software unico portata alla seconda sessione di test invernali a Sepang.

E’ Carmelo Ezpeleta stesso, in un’intervista alla testata spagnola AS, a spiegare nel dettaglio la situazione, annunciando nel contempo la nascita di una nuova categoria intermedia, la Factory 2, che consentirà maggior libertà rispetto alla Factory originaria senza turbare gli equilibri della Open. La situazione, fino ad ora, vedeva l’imposizione di una centralina unica dal punto di vista hardware, ma con la possibilità per le case di partecipare secondo il regolamento Factory (opportunità scelta da Honda e Yamaha) sviluppando il proprio software oppure in Open, con il software fornito da Dorna in collaborazione con Magneti Marelli.

 

Chi sceglie la Factory (Honda e Yamaha) dovrà correre con 20 litri di serbatoio, cinque motori sigillati prima dell’inizio del campionato (quindi senza possibilità di evoluzioni) e non disporrà della gomma più morbida per le qualifiche. Le Open invece possono correre con 24 litri, dodici motori (non vincolati nello sviluppo) e una gomma più morbida. E' però nata una terza via, la Factory 2, a cui parteciperà Ducati. Le condizioni sono le stesse della moto Open, ma nel momento in cui il team dovesse arrivare a conseguire tre terzi posti, due secondi o una vittoria entreranno in vigore norme più restrittive: 22,5 litri invece di 24, e nove motori invece di dodici facendo una proporzione per i motori ancora disponibili, arrotondando per eccesso.

 

La centralina e il cruscotto Dorna-Marelli
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Tutto questo nasce da quanto è accaduto in questo precampionato, come spiega lo stesso Ezpeleta.

«Abbiamo dato alle Open una prima versione della centralina a novembre, chiedendo alle case aiuto nello sviluppo Honda e Yamaha hanno declinato l’invito, mentre Ducati ha accettato. Il risultato è che adesso disponiamo di una centralina fantastica per tutti i partecipanti, e Ducati ha deciso di adeguarsi al regolamento Open che però, nel suo caso, verrà denominato Factory 2»

 

Una modifica regolamentare facilmente comprensibile a seguito della preoccupazione delle Case concorrenti, che vedono una rivale partecipare secondo un regolamento potenzialmente molto favorevole. E pur capendo le motivazioni che hanno spinto Ducati (principalmente legate alla possibilità di colmare il gap che li separa da Honda e Yamaha) hanno voluto evitare che a Borgo Panigale se ne approfittassero.

Ma quanto accaduto non ha portato benefici alla sola Ducati, bensì a tutta la categoria Open.

«Cosa abbiamo ottenuto? Che tutte le Case che entreranno in futuro potranno contenere i costi di sviluppo dell’elettronica, e che abbiamo dato vita a gare più combattute. Le moto costano meno. Ci saranno più moto e più piloti con possibilità di fare bene. L’obiettivo è che alla fine tutti corrano in Open: fino al 2016 rispetterò gli accordi, ma lungo il percorso potrebbero succedere cose che potrebbero spingerci ad andare nella direzione intrapresa dalla Formula 1 in questo senso»

 

Io e Nakamoto siamo molto amici; ha già detto che se faremo una cosa del genere potrebbe andarsene in Superbike. Se decide di andarsene può farlo… però anche in Superbike si ritroverà davanti a me!

Prosegue quindi lo scontro diretto fra Dorna e le Case costruttrici per limitarne lo strapotere nella decisione dei regolamenti e quindi nel futuro del mondiale.

«Le Case possono collaborare o lasciarmi fare, però stiamo vincendo noi perché la MSMA (l’associazione dei costruttori, NdR) può rifiutare la nostra ultima proposta regolamentare ma deve farlo all’unanimità. Ducati è già d’accordo con noi, tanto che approveremo il regolamento Factory 2. FIM e Dorna hanno presentato la proposta alla Grand Prix Commission e alla FIM. Dorna, IRTA ed MSMA dovranno approvarla. Preoccupazione per eventuali rappresaglie? Io e Nakamoto siamo molto amici; ha già detto che se faremo una cosa del genere potrebbe andarsene in Superbike. Se decide di andarsene può farlo… però anche in Superbike si ritroverà davanti a me!»

 

L’intervista, che potete leggere qui in versione originale spagnola, tocca diversi altri argomenti fra cui il passaggio del Motomondiale ad una Pay-TV (in Italia Sky, in Spagna Movistar) e la situazione dei top rider della MotoGP. Inutile dire che la stagione in arrivo si preannuncia caldissima per tantissimi motivi.

 

Fonte: AS.com

 

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