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LORENZO (1° in 1’59”580): "CON LE MORBIDE POTEVO FARE 1’59”0"
«Molto difficile immaginare di poter iniziare meglio di come abbiamo fatto in questi tre giorni. E’ vero, ieri, non sono stato il più veloce (battuto da Petrucci, che però aveva girato con le morbide prima che venissero ritirate dalla Michelin, NDA) ma solo per alcune circostanze indipendenti da me. Abbiamo mantenuto di passo un vantaggio vicino al secondo, che è una grandissima differenza con tutti gli altri. Sono molto contento con le gomme Michelin: sfortunatamente per metà test non abbiamo potuto usare le morbide. Credo che se le avessi avute a disposizione oggi, avrei fatto 1’59”0, un tempo mai fatto da me qui a Sepang. Per quanto riguarda l’anteriore, quelli con cui abbiamo iniziato il test erano già molto migliori rispetto a quelli dell’anno passato e oggi abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti: ho una confidenza e un feeling simile a quello che avevo con le Bridgestone. Sinceramente non mi aspettavo qualcosa del genere. Non bisogna commettere l’errore di pensare che sarà sempre così, però cominciare così su un circuito per me problematico in passato mi dà una grande motivazione per continuare a spingere. Noi dobbiamo continuare a lavorare, gli altri si avvicineranno. Stoner qui va forte, ha dimostrato che ha grandissimo talento, è il pilota che ha più facilità ad andare subito forte».
MARQUEZ (3° in 2’00”883): "MOLTO LONTANI DALLA YAMAHA"
«Il mio feeling non è male, ma, onestamente, speravo di poter fare meglio: siamo molto lontani dalla Yamaha e da Lorenzo in particolare. Oggi abbiamo provato tante soluzioni, ho girato sempre con il mio solito telaio (quello del 2015, NDA), abbiamo dovuto effettuare tante prove per la Michelin, trovando qualche gomma positiva e altre negativa, ma continuiamo a soffrire troppo con l’elettronica, specie in accelerazione. Oggi abbiamo migliorato un po’, riesco a essere un po’ più costante, ma non basta. Cosa abbiamo bisogno? Questo è il grande punto di domanda: secondo me siamo troppo lontani nella messa a punto dell’elettronica. Forse abbiamo scelto una via sbagliata, ma stiamo lavorando duro per recuperare lo svantaggio. Vorrei essere più contento, ma vado via fiducioso che si possa migliorare».
PEDROSA (6° in 2’01”161): "BENE IO E LA SQUADRA, MALE IL RESTO"
«E’ stato un test duro, abbiamo lavorato tantissimo sulla moto, senza però riuscire a dimostrare il nostro potenziale. Alla fine abbiamo messo insieme le soluzioni migliori e siamo progrediti un po’: sono contento del lavoro che abbiamo fatto io e la squadra, ma siamo troppo indietro con l’elettronica. Anche in passato ho avuto degli inverni difficili, ma questa volta la differenza sembra elevata»