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Andrea Dovizioso può veramente vincere il GP del Qatar?
Sì, analizzando il passo gara. Questi i tempi nella FP4. Dovizioso: 1’55”267, 1’55”724, 1’56”674 box 1’55”299, 1’56”191, 1’55”584, 1’55”339. Marquez: 1’55”728, 1’55”372, 1’56”473, 1’55”884 box 1’55”357, 1’55”441, 1’57”493, 1’55”482, 1’55”678, 1’57”003. Gli altri hanno girato con tempi più alti.
Tra i vantaggi regolamentari della Ducati, c’è quello di avere 24 litri anziché 20: possono influire?
Molto in questo caso. «Abbiamo problemi di consumi, ma quanto grandi è un segreto» ha detto Pedrosa in conferenza stampa, anche se Marquez ha sminuito. «Il consumo non influisce sulla prestazione della moto». E’ chiaro, però, che in una pista da sempre selettiva per i consumi, anche a causa delle basse temperature, se Dovizioso riuscisse subito a imporre il suo ritmo, per gli altri potrebbe diventare un problema andargli dietro».
Honda, Yamaha e Ducati correranno con la stessa gomma posteriore?
Quasi certamente sì: tutti dovrebbero optare per la media, che è la più dura per le Ducati e la più morbida per Honda e Yamaha. Solo Valentino Rossi potrebbe azzardare la dura posteriore se nel warm up riuscisse a trovare una messa a punto per farla lavorare al meglio nei primi giri.
Come mai Andrea Iannone non aveva mai provato prima della qualifica la extra soffice posteriore?
Risponde Iannone: «Dovevamo lavorare in configurazione gara, non c’era tempo di provare la extra soffice, anche perché non eravamo centrati con la messa a punto. L’obiettivo è arrivare nei primi cinque, ma se azzecchiamo le ultime modifiche possiamo giocarci il podio».
Yonny Hernandez e Danilo Petrucci, rispettivamente quinto e nono, sono stati splendidi in qualifica; possono ripetersi anche in gara?
No, però, entrambi possono finire nei dieci.
Perché Marco Melandri è costantemente ultimo, 1”8 più lento del compagno di squadra?
Semplice: è completamente demotivato.