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Rossano Brazzi è stato messo fuori dal team VR 46. La notizia ha fatto scalpore per tante ragioni: perché Brazzi è un tecnico “storico” e rispettato da tutti, perché è legato da tanti anni a Valentino Rossi, perché con Romano Fenati e la KTM aveva chiuso una buona prima stagione in Moto3. Abbiamo raggiunto Rossano al telefono.
«Hanno fatto le loro scelte –ci dichiara- ed è successo venerdì scorso, 21 novembre. Ci sono rimasto male: non era nell’aria»
Difficile capire, in effetti.
«C’è stato l’arrivo del nuovo team manager, Pablo Nieto. Abbiamo fatto due incontri che, anche se non condividevo pienamente le sue idee, non sono stati scontri. Successivamente ho visto Uccio, e infine Albi mi ha comunicato la loro decisione».
E adesso?
«Quello che mi dispiace di più è di saperlo a fine stagione, quando i giochi ormai sono fatti. L’avessi saputo due mesi fa, c’era il tempo di trovare un altro team…»
Questione di carattere?
«Io sono considerato burbero, forse non ho il miglior carattere del mondo, ma se sono rimasto vent’anni in Aprilia qualcosa vorrà dire. Non credo che mi abbiano dovuto sopportare. Sono ancora quello del ‘98 e ‘99 con Valentino in duemmezzo»
E con Rossi non hai parlato?
«No, lui ha altre cose da seguire, io ho a che fare con gli altri. E credevo di aver portato a casa un buon lavoro: quest’anno abbiamo vinto con Romano Fenati quattro gare ed era soltanto la prima stagione; quella su cui puntavo era la prossima. Non conosco l’inglese: ho sentito dire anche questa. E ammetto, è una mia pecca, ma non ci sono mai stati problemi: con la KTM il rapporto è ottimo, abbiamo fatto i test delle moto 2015, ci siamo sempre capiti benissimo attraverso un loro tecnico che conosce tutte le lingue…»
Peccato, un divorzio che non fa bene a nessuno.
«Ho sessantaquattro anni –conclude Rossano- ma ho la fortuna di star bene. E non credo di essermi rincoglionito»