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SCARPERIA – Come sarebbe finita se Valentino Rossi fosse partito dalla prima o dalla seconda fila anziché dalla quarta? Rossi non ha dubbi: «Me la sarei giocata con Marquez e Lorenzo».
In realtà, difficilmente sarebbe riuscito a tenere il passo indiavolato dei primi due, perché al quarto giro, quando ha conquistato la terza posizione, era a 1”261 da Lorenzo e a meno di 0”6 da Marquez. Al quinto, Rossi era a 1”119, al sesto a 1”230, al settimo a 1”260, all’ottavo a 1”392, al nono a 1”622 e così via, fino al massimo distacco patito al 16esimo giro (3”219), ridottosi a 2”688 sul traguardo. Insomma, Rossi era qualche «decimino» (per dirla con le sue parole) più lento, ma è anche vero che, se fosse stato in scia ai due spagnoli, forse sarebbe riuscito a girare più veloce. In ogni caso, è stata un’altra buonissima prestazione di Valentino, al terzo posto consecutivo e adesso secondo in campionato.
«E’ stata bella, divertente: l’aspetto positivo è che sono sempre rimasto lì con Marquez e Lorenzo, mentre il quarto (Pedrosa, NDA) è finito a 14 secondi. Purtroppo, mi sono giocato ieri, con l’errore in qualifica (sostituire anche la gomma anteriore, NDA), la possibilità di combattere per la vittoria, perché è troppo penalizzante partire dalla quarta fila. Nei primi giri sono stato bravo e fortunato a non perdere troppo terreno, ho fatto dei bei sorpassi, ma quei due, tre decimi che guadagnavo in tutta la pista, li perdevo nel T4 e così non sono riuscito a ricucire lo strappo. In ogni caso, lo considero un risultato positivo, perché è il terzo podio consecutivo e torno sul podio al Mugello dopo cinque anni, durante i quali ci sono stati parecchi episodi sfortunati, come l’incidente del 2010 e le due stagioni difficili con la Ducati: è una bella soddisfazione, arrivare nei primi tre qui è sempre qualcosa di speciale per tutta la gente sotto il podio, il momento più bello della stagione. Adesso sono secondo nel mondiale: speriamo che squalifichino Marquez per qualche gara, così diventa più bello per tutti…».
Come mai tra il 13esimo e il 16esimo giro hai perso parecchi decimi, per poi recuperarli nel finale?
«Ho provato a cambiare la mappa, ma ho perso un secondo: così sono tornato a quella precedente. Nel finale mi avvicinavo alla San Donato, anche perché Marquez e Lorenzo si superavano in continuazione: se non altro, ho visto un bello spettacolo da una posizione privilegiata… Speravo in un loro errore, che non c’è stato e nell’ultimo giro pensavo che dopo l’attacco di Marquez, Lorenzo ci riprovasse, ma Marc non gli ha dato la possibilità, prendendo un po’ di margine».
Cosa è successo nel warm up?
«C’è stato un problema al cambio, dovuto a un errore umano».
Quale errore umano?
«Un errore umano…».
Perché la gente ti ama così tanto?
«La mia è una carriera lunga, con grandi risultati e tante vittorie, ma, credo che la gente mi ami soprattutto per il mio modo di guidare, di interpretare le corse».