Rossi: "Ho riconquistato in pista la Yamaha"

Rossi: "Ho riconquistato in pista la Yamaha"
Valentino commenta il rinnovo con Yamaha: “A fine 2013 ero un po’ depresso, ma grazie ai risultati ho potuto prolungare fino al 2016”. Ancora lunga la trattativa per Lorenzo. La Ducati vuole riconfermare Dovizioso, che però prende tempo | Sachsenring, G. Zamagni
10 luglio 2014

Punti chiave

 Sachsenring – Si parla solo dell’anno prossimo, o quasi. A cominciare da Valentino Rossi e Dani Pedrosa, freschi di rinnovo di contratto fino al 2016 (compreso). «In un certo senso, è come se avessi riconquistato la Yamaha» sorride Valentino, sicuramente protagonista di una prima parte di stagione molto positiva. Forse anche superiore alle aspettative. «Alla fine del 2013 ero un po’ triste, perché nelle ultime gare non ero riuscito a essere competitivo: se avessi continuato così, non avrei sicuramente firmato un altro contratto. Invece ho dimostrato in pista di poter andare avanti e sono felice di aver firmato per due anni, perché nel 2016 cambieranno gomme ed elettronica, ovvero i due elementi più importanti delle MotoGP attuali: sarà interessante scoprire come saranno le moto». Nessuno – nemmeno Rossi – può dire se sarà l’ultimo («chi lo sa! E’ vero che poi avrò 37 anni, ma mi viene già il magone adesso a pensare che fra due anni a Valencia potrei annunciare il ritiro…»), ma, certamente, Valentino è ormai legato a vita alla Yamaha. «Sì, mi vogliono anche quando smetterò di correre. Per fare cosa? Boh, non so, vedremo». Magari la Dakar? «Magari, ma in auto, non in moto, troppo pericoloso».

LORENZO CONTINUA A RIMANDARE


Poco più in là, Pedrosa è come sempre meno prodigo di dettagli e spunti, ma la sua soddisfazione per poter continuare per altri due anni con la HRC è evidente. «Sicuramente è una buona novità per me: la moto è molto competitiva, il team lavora al meglio e con Marc (Marquez, nda) ho un ottimo rapporto», dice con il sorriso sul volto, anche se il suo ingaggio (valutabile tra i 2-2,5 milioni di euro) è diminuito almeno del 50% rispetto a quello delle ultime due stagioni. Poco importa, lo sa bene anche Dani, anche perché alternative altrettanto valide non c’erano.
Così, tra i quattro piloti più forti della MotoGP, solo Jorge Lorenzo è ancora senza contratto. Perché?
«Vari motivi, stiamo ancora parlando. Per esempio, Yamaha vuole approfittare della mia attuale situazione (risultati inferiore alle aspettative, nda) per ridurre l’ingaggio… Anche sulla lunghezza del contratto non c’è ancora accordo: io credo che la soluzione migliori, per entrambe le parti, sia fare un anno più un altro anno con l’opzione». Già, ma a favore di chi, della Yamaha o del pilota? «Stiamo discutendo» si limita a dire Jorge, che, chiaramente, la vorrebbe per se, per andare eventualmente in Ducati nel 2016 se la Desmosedici dovesse dimostrarsi competitiva. Ci vorrà un po’ di tempo prima che si trovi un accordo, ma è chiaro che in questo momento Jorge non ha troppa possibilità di trattativa. Certo che chi gestisce il campione spagnolo non lo fa nel migliore dei modi: due anni fa, quando Lorenzo era indiscutibilmente il pilota più forte in assoluto, Marcos Hirsch, suo manager di allora, anticipò la firma con la Yamaha, perdendo di fatto la possibilità di giocare al rialzo con l’offerta della Honda, mentre adesso Albert Valera (il suo manager attuale, che gestisce anche Aliex Espargaro) è l’ultimo a firmare, perdendo notevole potere contrattuale. Mah…

DUCATI: TUTTO ANCORA APERTO


Anche in Casa Ducati la situazione non è definita. La Casa di Borgo Panigale ha fatto valere l’opzione su Andrea Iannone, che però non è vincolante: in pratica, se Iannone dovesse avere un’altra offerta (Suzuki, per esempio), la Ducati potrebbe anche decidere di non controbattere e di giocare al rialzo, anche se l’intenzione della Casa di Borgo Panigale è quello di schierarlo nella squadra ufficiale a fianco di Andrea Dovizioso. Il quale dice: «Stiamo parlando, ma non siamo così avanti per prendere una decisione: a questo punto della stagione, pensavo anch’io di essere più avanti nella trattativa, ma non mi preoccupo. Credo di avere lavorato bene con Ducati, quest’anno sto facendo meglio di quando sono arrivato terzo con la HRC (2011, nda)». Effettivamente, al Dovi non mancano le alternative: piace molto alla Suzuki (Brivio: «Andrea è un pilota affidabile, esperto: sarebbe molto utile») e, seppure flebile, c’è ancora la possibilità di un ritorno in Honda, in una squadra satellite (Cecchinello): «Perché no?» lascia aperta la porta il pilota di Forlì. Poi c’è sempre il nodo Cal Crutchlow da risolvere, che uno scellerato contratto gli dà la possibilità fino a fine luglio di decidere se rimanere in Ducati o andare vai. Anche i due fratelli Espargaro stanno trattando il futuro: Aleix parla con la Suzuki (come tanti in questo periodo), Pol ha già un contratto con la Yamaha per il 2015, ma se la Casa di Iwata non gli darà un posto all’interno della squadra ufficiale, Pol ha la possibilità di svincolarsi.
Meno male che domani si comincia a girare…

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