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Un uomo solo al comando. Biaggi domina gara due, sale per la seconda volta sul gradino più alto del podio di Misano con in bocca il ciucco del suo secondo genito, ed assesta uno scossone alla classifica del mondiale Superbike. Se in gara uno aveva dovuto vedersela con Checa e Giugliano, nella seconda i due piloti del team Althea gli hanno dato una mano scivolando entrambi. Checa è venuto in contatto con Melandri, mentre Davide è scivolato nella curva che immette sul rettilineo di arrivo mentre stava forzando nel tentativo di non perdere contatto con i primi. Alla fine della gara Melandri è andato nel box di Checa, ma ha trovato solo i suoi tecnici ai quali ha dato la sua versione dei fatti dichiarandosi dispiaciuto per quanto successo. Il team Althea nel suo comunicato ha ritenuto Marco colpevole della caduta del campione del mondo in carica, ma senza fare eccessive polemiche. Un sorpasso che in quel punto si poteva evitare per la squadra italiana. Uno sfortunato contatto per il pilota della BMW.
Va detto però che quando Checa è caduto Biaggi era ormai lontano e lo spagnolo ben difficilmente avrebbe potuto impensierire il pilota dell’Aprilia. Stesso discorso per Giugliano che è caduto quando era quarto e quando Biaggi era già in cavalcata solitaria.
Sykes e Rea erano partiti a cannone, ma sono bastati due giri a Max, che non dimentichiamo partiva dalla terza fila, per riagguantarli. Il quarto giro è stato decisivo. Checa cadeva e contemporaneamente il Corsaro superava Sykes e si portava in testa.
Girando con un ritmo insostenibile per i suoi avversari Biaggi faceva il vuoto dietro di se lasciando i suoi avversari a lottare per i restanti due gradini del podio. Che alla fine andavano a Rea e Haslam, tornato nelle prime posizioni proprio nella giornata nella quale il suo compagno ha dovuto invece lottare con una moto stranamente difficile da guidare, soprattutto alla luce delle gare precedenti. Dietro a Biaggi, una volta usciti di scena Checa e Giugliano, abbiamo assistito ad una remake del British Superbike con Rea, Sykes, Haslam e Laverty a contendersi il podio. Rea e Haslam hanno avuto la meglio mentre Sykes e Laverty (autore di molti errori culminati con una scivolata) hanno dovuto cedere il passo a Melandri, Badovini e Fabrizio che hanno chiuso rispettivamente al quarto, quinto e sesto posto finale.
Ottima gara di Baz, ottavo davanti a Smrz e ad un sorprendente Baiocco che ha avuto la meglio su Berger. Aoyama raccoglie quattro punti e precede Canepa e Hopkins che nei primi giri si è toccato con Mercado uscendo di pista senza cadere. Camier è caduto ma ha poi ripreso la gara terminando quindicesimo davanti a Mercado e a Sandi. Non hanno tagliato il traguardo, oltre a Laverty e ai due piloti del team Althea, anche Guintoli, caduto al primo giro, Zanetti ritiratosi per la rottura del motore, Davies caduto a pochi minuti dalla fine mentre, così come in gara uno, stava raccogliendo un ottimo risultato dopo essere partito dalla sesta ed ultima fila e Salom. Sfortunatissimo lo spagnolo del team Pedercini che nella caduta si è nuovamente fratturato la spalla destra già infortunata a Monza in gara uno.
In classifica ora Biaggi ha 38,5 punti su Rea, 46 su Sykes, 55 su Melandri, 60 su Checa e 67,5 su Haslam. Al giro di boa il campionato sembra imboccare la strada di Noale, ma mancano ancora sette gare al termine e quattrodici adrenaliniche gare, piene di colpi di scena e di emozioni.
1. Max Biaggi (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 39'01.869
2. Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 39'07.224
3. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 39'07.600
4. Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 39'08.873
5. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 39'09.790
6. Michel Fabrizio (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 39'19.160
7. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 39'19.220
8. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 39'19.499
9. Jakub Smrz (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 39'20.080
10. Matteo Baiocco (Barni Racing Team Italia) Ducati 1098R 39'30.000
11. Maxime Berger (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 39'30.276
12. Hiroshi Aoyama (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 39'39.929
13. Niccolò Canepa (Red Devils Roma) Ducati 1098R 39'50.872
14. John Hopkins (FIXI Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 39'53.750
15. Leon Camier (FIXI Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 39'57.371
16. Leandro Mercado (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 40'08.230
17. Federico Sandi (Grillini Progea Superbike Team) BMW S1000 RR 40'31.787
RT. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 32'16.723
RT. Chaz Davies (ParkinGO MTC Racing) Aprilia RSV4 Factory 24'34.477
RT. David Salom (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 11'39.370
RT. Davide Giugliano (Althea Racing) Ducati 1098R 8'12.161
RT. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 4'58.038
RT. Lorenzo Zanetti (PATA Racing Team) Ducati 1098R 3'23.618
RT. Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 1'43.649