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Antofagasta, 15 Gennaio. Dune per iniziare, e dune per finire. La Speciale della decima tappa della Dakar 2014, tre alla fine, è lunga 615 chilometri, con un tratto centrale di 185 chilometri neutralizzato. Sabbia, dune, e fesh-fesh, la micidiale polvere finissima, quasi “liquida”, che riempie buche e dislivelli ed è un’insidia invisibile sulla pista. Qualche pista più stretta e accidentata, e non molte difficoltà di navigazione. Moto, Quad, Auto e Camion sono sulla stessa pista. Il lungo serpente della Iquique-Antofagasta è il primo vero impegno della serie dell’Atacama.
Ancor prima di partire sul breve trasferimento, la classifica delle moto è stata modificata dalle penalità inflitte a Barreda e Viladoms, l’ufficiale Honda per un eccesso di velocità, e il portatore d’acqua di Marc Coma per il cambio del motore alla vigilia della tappa precedente. Quindici minuti a entrambi, che rendono ancor più difficile la missione di Barreda a caccia di Coma, e più “tesa” la battaglia per la conquista del terzo posto, che ha perso il contributo eccellente di Alain Duclos, ma che conta ancora tre Piloti abbastanza vicini tra loro.
Paolo Ceci, rimasto solo a difendere i nostri colori, e con Salvatierra a portare avanti quelli di SpeedBrain, inizia a divertirsi, e chiude con il suo miglior risultato di questa Dakar al 15° posto, due posizioni dietro al suo “assistito”. Ancora un volta, immancabilmente, si ripropone lo strillo di questa corsa e di tutte le immaginifiche edizioni che l’hanno preceduta: la Dakar non è finita fino al suo ultimo metro!
Vedi le classifiche della decima tappa e quella generale