Assicurazioni e sinistri stradali negli USA 

Assicurazioni e sinistri stradali negli USA 
Gli Stati Uniti sono una meta ideale per viaggiare in moto, in auto o in camper attraverso fantastici paesaggi immortalati dal cinema e dalla musica. L’avvocato statunitense Martin Blake spiega coperture assicurative e diritti delle vittime per i casi di sinistri stradali
8 agosto 2015

Martin Blake è un avvocato californiano specializzato nell’assistenza di turisti stranieri vittime di incidenti negli Stati Uniti. Già professore aggiunto presso l’Università di Hastings, California, e autore di diverse pubblicazioni è membro dell’American Board of Trial Advocates, dell’American College of Trial Lawyers e della International Academy of Trial Lawyers. Lo abbiamo intervistato per farci illustrare come assicurarsi negli USA quando si noleggia un veicolo e quali siano i risarcimenti che si prospettano per i danni da sinistri stradali. Occorre tenere presente che negli USA le regole variano da Stato a Stato: i 50 Stati della federazione preservano il potere di creare diritto su tutto quanto non è regolato dalla Costituzione o dalle leggi federali; ciascun Stato ha le proprie leggi. Quindi nel campo della responsabilità civile auto la normativa USA è molto più complessa e variegata di quanto si possa pensare: non funziona come il diritto dell’Unione Europea che per le assicurazioni autoveicoli ha ormai regole uniformi e prevede massimali minimi di polizza decisamente tutelanti (5 milioni di Euro per i danni alla persona e 1 milione per i danni alle cose). 

Quali sono le caratteristiche principali della responsabilità civile autoveicoli negli USA? 
«Ovviamente anche negli USA i conducenti devono guidare in  piena sicurezza. Chi viola questa regola provocando un sinistro è tenuto a risarcire sia i danni patrimoniali che quelli non patrimoniali, tra i quali sofferenze e pregiudizi biologici, estetici ed esistenziali. La legge impone a ciascun conducente di assicurarsi per la responsabilità civile, perlomeno entro i limiti minimi di copertura previsti dalla sua legge statale. Tuttavia, in alcuni Stati è possibile assicurarsi con una copertura minima di soltanto 15,000 dollari. Ciò significa che, se un conducente è assicurato solo per questo importo e cagiona danni che eccedono questo limite, questi non sono coperti dall’assicurazione, ma sarà necessario rivalersi contro il responsabile del sinistro. Peraltro, non c’è nessun fondo statale che garantisca le vittime nel caso di sinistro provocato da un conducente non assicurato. Ecco perché occorre fare molta attenzione alla copertura assicurativa quando si noleggia un veicolo negli USA».

Quali suggerimenti per gli italiani che noleggiano dei veicoli negli USA? 
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Di solito, quando si noleggia un mezzo in loco, vengono offerti diversi tipi di assicurazioni  e/o di esoneri dai danni (“damage waivers”, assimilabili alle polizze Kasko) quali coperture extra rispetto alla garanzie di base, ciò logicamente con costi aggiuntivi. E’ senz’altro consigliabile acquistare anche queste ulteriori prodotti malgrado il costo del noleggio risulti così più caro».

Tra queste coperture aggiuntive si segnalano le seguenti:
Loss Damage Waiver (LDW): copre il danno al veicolo noleggiato sino all’intero suo valore commerciale indipendentemente dalle responsabilità;
Collision Damage Waiver (CDW): esonera l’assicurato dal risarcimento per i danni prodotti dalla circolazione del veicolo; generalmente operano delle franchigie;
Supplemental Liability Insurance (SLI): manleva il conducente per i danni alla persona ed i danni a cose cagionati a persone diverse dall’assicurato e dai suoi passeggeri;
Personal Accident Insurance (PAI): copre, a favore del conducente e dei passeggeri, i costi medici e quelli connessi al decesso;
Personal Effects Coverage (PEC): assicura chi noleggia un veicolo e talvolta i famigliari che lo accompagnano per il rischio di perdite o danneggiamenti di effetti personali;
Uninsured motorist and underinsured motorist coverage (UM/UIM): l’assicurazione UM copre l’assicurato per il caso in cui il responsabile del sinistro sia sprovvisto di assicurazione; in questa ipotesi il conducente danneggiato può domandare il risarcimento direttamente alla sua assicurazione; la polizza UIM, invece, integra il risarcimento per la parte che non è garantita dall’assicurazione del responsabile civile; chi noleggia un veicolo negli USA è opportuno che pensi a munirsi di queste coperture, proprio in quanto non ci sono fondi di garanzia per le vittime della strada come in Europa; inoltre, in diversi Stati americani si può viaggiare con una massimale minimo di 15,000 dollari, del tutto inidoneo a risarcire i danni.  

Sussiste, come in Europa, il diritto di agire direttamente contro l’assicurazione del responsabile civile?
«Di norma il danneggiato non ha azione diretta nei confronti dell’assicuratore del responsabile del sinistro. Occorre agire nei confronti di quest’ultimo che chiamerà in manleva la sua assicurazione, tuttavia tenuta a risarcire i danni soltanto nei limiti di polizza».

Se l’assicurazione del responsabile civile non paga, in tutto o in parte, il danno, il danneggiato può conseguire il risarcimento direttamente dalla parte responsabile?
«Certamente sì. Il responsabile del sinistro è sempre tenuto al risarcimento integrale dei danni che ha cagionato. Pertanto, se la sua assicurazione non paga o risarcisce solo una parte, il responsabile rimane obbligato personalmente a corrispondere il risarcimento. Come logico, però, nella pratica è molto difficile conseguire soddisfazione da un privato, se non è ricco o benestante. Talvolta, non ne vale proprio la pena».

Il turista italiano che subisca lesioni personali a causa di un sinistro negli USA ha diritto all’assistenza sanitaria senza la necessità di pagare immediatamente ospedali e medici?
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Se la vittima ha una polizza sanitaria che copre queste spese, l’ospedale andrà a rivalersi nei confronti dell’assicuratore. Se manca una polizza di questo tipo, l’obbligo dell’ospedale di prendersi cura del danneggiato a prescindere da chi pagherà per i trattamenti dipenderà essenzialmente dalla gravità delle lesioni. Il diritto USA obbliga gli ospedali a fornire tutta l’assistenza del caso a quei pazienti che necessitino di cure urgenti. Questo obbligo riguarda anche i cittadini stranieri che abbiano bisogno di prestazioni immediate a livello di pronto soccorso. Le lesioni devono essere di una certa gravità e l’assistenza si limita a quella necessaria per stabilizzare il quadro clinico. Conseguito questo risultato il paziente privo di copertura assicurativa sarà subito dimesso. Anche in questi casi, tuttavia, l’ospedale potrà poi chiedere al paziente il pagamento delle prestazioni somministrate».

E’ difficile accedere alla giustizia americana per un italiano vittima di un sinistro stradale? Quali sono le prospettive di un accordo stragiudiziale? 
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Le vittime straniere di sinistri stradali o di altri incidenti godono degli stessi diritti riconosciuti ai cittadini statunitensi sia per il risarcimento dei danni che per l’accesso alla giustizia. Non è difficile tutelare i propri diritti se si agisce tempestivamente rivolgendosi ad un avvocato che sia specializzato in danni alla persona ed abbia già maturato esperienze nell’assistenza di danneggiati stranieri. La maggior parte delle controversie, quando fondate, trovano una soluzione rapida in via transattiva dopo uno scambio con la controparte della documentazione relativa al sinistro ed ai danni. Nei casi più complessi è solitamente necessario affrontare la fase processuale della “discovery”, ove gli avvocati delle parti accedono ai documenti, svolgono accertamenti e acquisiscono le prove testimoniali. In questi casi le trattative tendono a proseguire sino al dibattimento, la fase conclusiva del processo americano».

Come si pagano le prestazioni di un avvocato statunitense? Come funzionano i “patti quota lite”? Sono convenienti per i danneggiati oppure ci sono delle valide alternative? 
«In base al “patto quota lite” (“contingency fee agreement”) l’avvocato anticipa tutti i costi del caso e sarà pagato per le sue prestazioni professionali solo se e quando il cliente consegue il risarcimento dei danni dal responsabile civile o dall’assicuratore di questo. Soltanto una volta che interviene il risarcimento, l’avvocato ha diritto a farsi pagare per le spese che ha anticipato ed i suoi onorari, ciò in base agli accordi previsti nel patto. La quota lite si aggira solitamente tra il 33.33% ed il 40% del risarcimento conseguito e deve essere stata concordata per scritto. Il sistema dei “patti quota lite”, spesso definito come la chiave per il cittadino per accedere alla giustizia, permette alle persone normali di essere adeguatamente assistite senza la necessità di anticipare ingenti somme per spese ed onorari. L’unica alternativa è quella di pagare il proprio avvocato su base mensile, ma si possono permettere questo sistema soltanto le grosse società di capitali, mentre non è sostenibile per la maggior parte delle persone. I “patti quota lite” funzionano molto bene, perché sono accordi semplici e facili da comprendere, oltre che essere sostanzialmente equi».

E’ possibile ottenere il risarcimento di danni punitivi per sinistri stradali?
«Sì, ma in circostanze estremamente rare. Per esempio, se un guidatore ubriaco provoca un sinistro, una giuria, qualificata questa condotta come abietta, può condannarlo anche a questo risarcimento. Tuttavia, i danni punitivi non sono coperti dalle assicurazioni e pertanto solo di rado si procede a richiederli».

Hai qualche suggerimento per i danneggiati italiani che subito dopo un sinistro siano contattati da avvocati americani?
«Quando si presenta un avvocato, che non è stato raccomandato da persone di fiducia, è sempre opportuno verificare le sue credenziali ed esperienze. Prima di tutto si può controllare il suo sito web e se risulti che ha già fornito assistenza a vittime straniere. Si può poi esaminare a quali associazioni sia iscritto. Di solito in USA gli avvocati esperti nel settore fanno parte di organizzazioni che selezionano accuratamente i propri membri. Tra queste si segnalano le seguenti: The American Board of Trial Advocates, The American College of Trial Lawyers e The International Academy of Trial Lawyers. Se non risulta iscritto a nessuna di queste, occorre diffidare». 

Ringraziando Martin per la sua cortesia, da parte nostra aggiungiamo qualche ulteriore consiglio per chi parte dall’Italia alla volta degli USA. Se il noleggio della vettura o della moto è compreso in un pacchetto vacanze acquistato in Italia, fate molta attenzione alle coperture assicurative che vi vengono fornite sia per l’eventualità di sinistri stradali che per i costi sanitari in genere. Per il caso poi di pacchetti di viaggio, che includono tra i servizi a carico del tour operator trasporti a bordo di pullman od altri mezzi, è sempre possibile azionare la tutela risarcitoria in Italia, se il sinistro è stato cagionato dalla negligenza del conducente o da difetti del veicolo. Per queste ipotesi l’avvocato italiano dovrà coordinarsi con un suo referente negli USA per capire quale sia la soluzione ottimale.

Marco Bona e Cristiana Actis Dato
mbolaw.it