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Poco prima del recente EICMA, oltre a Dave Hancock (capo della pianificazione prodotto e degli sviluppi commerciali di Honda) e all’ingegner Yosuke Hasegawa (leader dei progettisti dei motori V4) abbiamo potuto scambiare due parole anche con l’ingegner Teshiro Goto, che attualmente è guida il team di progetto dei motori a 4 cilindri in linea, e che nei primi anni duemila prese parte ai progetti delle Goldwing e delle supersportive CBR.
Ingegner Goto come mai anche sulle nuove Fireblade modello 2014 non figurano i controlli elettronici, che invece troviamo sulle altrettanto nuove VFR800 e CTX 1300, anch’esse non dotate di acceleratore ride by wire?
«Le Fireblade sono moto supersportive pensate per un uso polivalente, pista compresa. Noi ovviamente abbiamo sviluppato questi aiuti elettronici, ma al momento riteniamo ancora che questi modelli possano ancora farne a meno. In futuro vedremo, per ora non posso dire nulla».
Tuttavia le Fireblade che corrono in Superbike sono dotate di traction control…
«Si, è così…».
La nuova CBR1000RR SP che vediamo qui, presenta alcuni miglioramenti tecnici che la rendono ancora più adatta per l’uso in pista. Sarà dunque questa la base della vostra Superbike per il mondiale 2014? Lo chiedo perché tutti ci aspettavamo una replica della RCV1000 che corre in MotoGP…
«Mmhhh…Come ho già detto, la Fireblade è nata per un utilizzo polivalente, ovviamente, però, ora stiamo pensando al futuro».
Che non riguarderà la Fireblade…
«Esatto».
Quando vedremo la nuova superbike Honda, quindi? Perché l’anno prossimo è qui dietro l’angolo…
«Non posso dire nulla in merito».
Veniamo alle nuove “4 cilindri” piccole: come mai avete realizzato due moto di media cilindrata completamente nuove, anziché lavorare sulle 600 attuali, ovvero la Hornet e la CBR600F?
«Come sapete, quest’anno abbiamo lanciato la CBR500 per muovere il mercato in difficoltà. Per chi volesse qualcosa di più, quindi, abbiamo pensato che era giunto il momento di elevare a 650 le cilindrate delle attuali 600, che hanno nuovi motori che abbinano un’ottima coppia ai bassi e medi regimi e un buon allungo: caratteristiche che aumentano il divertimento di guida sia in città che fuori. E per farlo abbiamo progettato un motore più grosso di 50 cc, ma anche molto più compatto e leggero».
Ma creare modelli completamente nuovi non è molto più dispendioso? Inoltre sembrerebbe molto più facile maggiorare un buon motore già esistente, o no?
«Sì, sarebbe stato più semplice per noi, però il nostro obiettivo era assolutamente quello di creare nuovi motori più compatti e leggeri».
Quindi di costruire anche moto dimensionalmente più compatte e facili…
«Esatto. Anche perché i nostri motori 600 sono piuttosto pigri ai bassi e medi regimi, anche se in allungo non sono male».