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Dopo tanto parlare è stato finalmente diramato il nuovo regolamento tecnico per il Mondiale Superbike 2014, con le annunciate misure volte a contenere i costi di partecipazione e l’istituzione della nuova categoria EVO che non rimpiazza (come temuto da molti) ma affianca, almeno nella prossima stagione, quello delle Superbike “normali”. Vediamo in cosa consistono le novità.
Dopo le polemiche (spesso immotivate, o meglio generate da informazioni imprecise) delle scorse stagioni, il nuovo limite metterà tutti a tacere: le Superbike potranno utilizzare otto propulsori per pilota per stagione, un numero più elevato rispetto a quello in vigore in MotoGP (cinque) ma in realtà forse più restrittivo, considerando la divisione in due manche di ciascuna gara della SBK. Come in MotoGP i propulsori saranno sigillati, e i sigilli potranno essere rotti solo in presenza di un ufficiale tecnico per sostituire i rapporti.
Proprio la rapportatura è stata curiosamente oggetto di una limitazione: le Superbike potranno scegliere fra disporre di due cambi e due varianti di primaria oppure di tre cambi. Le rapportature dovranno venire dichiarate ad inizio stagione e non sarà possibile variarle in corso d’anno. Di fatto le moto avranno tre cambi fra cui poter scegliere, senza la possibilità di alterare i rapporti interni scelti ad inizio stagione.
Altra componente interessante del nuovo regolamento è la conferma di una misura per contenere i costi relativi a sospensioni e freni, attualmente forniti con il vincolo di onerosi contratti di manutenzione. Il nuovo regolamento impone ai fornitori di pubblicare un listino prezzi per tutte le parti, che i Team potranno acquistare senza dover sottoscrivere un contratto di manutenzione – che potrà comunque essere offerto e comprato, ma non obbligatoriamente.
Come avvenuto nella serie britannica, il nuovo regolamento EVO viene proposto per una categoria che correrà contestualmente alla Superbike ma con una classifica riservata. A differenza che in BSB, però, le limitazioni alla preparazione del propulsore restano fedeli a quanto prescritto dal regolamento Superstock, legando dunque piuttosto strette le mani dei motoristi con l’unica eccezione nella possibilità di utilizzare impianti di scarico e frizioni in specifiche Superbike. Il limite per i propulsori scende a sei per stagione (contro i tre utilizzabili nel Mondiale STK), e i rapporti del cambio possono venire variati rispetto alla moto di serie, ma come per la SBK dichiarati ad inizio stagione – viene ammesso l’uso di un solo cambio invece dei tre della classe maggiore – e mai più alterati.
L’elettronica è vincolata all’uso della centralina originale con software riscritto oppure di un’unità aggiuntiva fra quelle omologate dalla Federazione (con limite di prezzo), e anche l’acquisizione dati viene limitata a 10 canali e ad un prezzo massimo di 1000€ (nessun limite in SBK). Ciclistica invece molto libera, con le stesse limitazioni attualmente imposte alla classe maggiore.