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Ciao a tutti! Approfitto del fatto che in questi giorni si parla tanto di gomme, con la Michelin che torna protagonista in MotoGP, per dirimere una volta per tutte una questione tecnica importante per tutti e fondamentale per i motociclisti. Da troppo tempo a noi giornalisti delle due ruote (e anche delle quattro) tocca scrivere 'lo' pneumatico e 'gli' pneumatici; e a voi di conseguenza tocca leggere con più che comprensibile disgusto questo obbrobrio linguistico. Lo pneumatico. "Ma che roba è?" ha sempre pensato ciascuno di noi. L'espressione è brutta in sé, una vera schifezza, ed è ancora più difficile da sopportare se poi nel linguaggio parlato tutti, anche i più colti, dicono tranquillamente 'il' pneumatico e 'i' pneumatici. Ebbene, sono andato a fondo della questione e posso ufficialmente comunicarlo, perché ne ho trovato le prove: da oggi è più che lecito scrivere 'il' pneumatico e 'i' pneumatici, e non sarà più necessario deviare strategicamente verso l'uso più facile, ma molto meno tecnico, del termine "gomme".
Tutta la questione nasce da una regola della grammatica italiana che impone l'articolo 'lo' con il plurale 'gli', davanti alla esse impura (cioè la esse seguita da un'altra consonante) e a vari gruppi di due lettere tra i quali ps, pt, pn. Lo stupido, lo psicodramma, lo pneumatico. E la regola resta, ma la possiamo finalmente dimenticare. Chi lo dice? La lista è lunga e accreditata. L'Accademia della Crusca, che è la custode della nostra lingua, scrive che "nulla vieta di usare entrambi i modi, anche se negli atti più formali si ritiene che siano più indicate le forme lo pneumatico e gli pneumatici". La Treccani precisa che nei testi giornalistici e narrativi ci si può tranquillamente adeguare al linguaggio parlato, e scrivere dunque 'il pneumatico'. La Zanichelli va oltre, e afferma che la regola non è più univoca e si può fare quel che ci pare.
Lo ha messo nero su bianco nientemeno che l'amministratore delegato di Zanichelli Editore, il professor Lorenzo Enriques, un esimio letterato che tra le altre cose ha curato personalmente il settore lessicografico. Ebbene, ecco il verdetto in risposta alla Continental, che nel settembre scorso chiedeva un parere definitivo sulla questione. "Le moderne grammatiche - ha scritto brillantemente Enriques - lasciano aperte entrambe le possibilità. Un po' come il plurale di 'cacciavite': gli etimologi vorrebbero che si scrivesse 'i cacciavite' perché 'cacciano' soltanto una vite per volta, ma i falegnami e i meccanici se ne infischiano perché hanno imparato a scuola che il plurale delle parole che finiscono in 'e' si ottiene cambiando la 'e' in 'i'. Personalmente sto dalla parte dei falegnami e dei meccanici, perché la lingua italiana ha molte regole e più se ne possono sfrondare meglio è. E domani andrò a cambiare i pneumatici".
Capito? Ditemi grazie e la faccenda finisca qui.