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La pista di Jerez piace molto a Rea, tanto che nei test di novembre 2016 aveva addirittura preceduto le MotoGP con l’incredibile crono di 1'38"721. In questi due giorni di test il nordirlandese non si è ripetuto, ma ha comunque chiuso al primo posto con un tempo di 1’39”809. Anche nella giornata di ieri Johnny aveva messo tutti in fila (1’40”162) e oggi, pur senza montare le gomme da tempo, si è migliorato ed ha preceduto la sorpresa Savadori. Il giovane pilota dell’Aprilia ha dimostrato di trovarsi a proprio agio con la sua nuova squadra, e di aver ormai imparato tutti i segreti di una RSV4 che in Aprilia promettono di sviluppare per poter contrastare la supremazia Kawasaki. Il suo tempo Lorenzo l’ha fatto con le gomme da qualifica, ma anche con quelle da gara aveva dimostrato di poter andare forte.
"Sono stati due giorni di test molto positivi – ci ha dichiarato al termine delle prove – E’ stato importante ritornare in moto dopo tanto tempo, e posso dire di essermi trovato molto bene sia con la moto che con il team. Il mio best lap l’ho fatto con le gomme da qualifica, ma ero stato molto veloce anche con quelle da gara. L’obiettivo resta quello di migliorare, quindi continueremo a lavorare a testa bassa per disputare un buon inizio di stagione".
Sykes paga una caduta che lo costringe al terzo posto, a meno di tre decimi dal giovane italiano, ma comunque davanti alle due Ducati di Melandri e Davies. Per la prima volta da quando è salito sulla rossa bolognese, quindi, l’italiano precede Chaz, che però sappiamo quanto prediliga le gare alle prove. Il gallese ha lavorato molto con il suo team per prepararsi al debutto di Phillip Island. Melandri gli lancia un bel segnale, ma soprattutto conferma che ormai il suo apprendistato con la Panigale è terminato, e che i primi della classe dovranno fare i conti anche con lui.
Ecco le dichiarazioni dei due alfieri della Casa italiana
Marco Melandri: “È stato un test molto positivo. Dopo l’infortunio al menisco mi aspettavo qualche difficoltà in più in questi primi giorni di prove, invece mi sento piuttosto bene. La squadra sta facendo un grande lavoro, e sono sempre più a mio agio sulla moto. Abbiamo ancora qualche difficoltà con gomme nuove, anche perché con questo clima si fa più fatica a mandarle in temperatura, ma stiamo procedendo nella giusta direzione. Mi sarebbe piaciuto effettuare una simulazione di gara, ma abbiamo deciso di rimandarla a Portimão, perché dopo la lunga pausa ho avuto qualche problema alle mani. Fisicamente comunque mi sento bene, ho recuperato pienamente e sono sicuro che sarò al 100% per Phillip Island”.
Chaz Davies: “Come primo test del 2017, tutto sommato possiamo essere soddisfatti. È sempre un po’ difficile fisicamente, perché veniamo da due mesi di pausa, ma abbiamo ripreso gradualmente gli automatismi. Inoltre Ducati ha portato molte novità e, nonostante abbiamo valutato gli aggiornamenti più importanti, la lista è ancora lunga e ci resta del lavoro da fare a Portimão. Siamo comunque riusciti a migliorarci nell’arco delle due giornate, anche mischiando un po’ le carte con il setup. Le prove servono a questo, seguire un programma metodicamente per affrontare nuove sfide. Se dovessimo correre domani, probabilmente useremmo un assetto più familiare, ma in questo momento è più importante continuare con lo sviluppo prima di andare in Australia”.
Molto positivo il debutto della nuova Fireblade, che Hayden porta al sesto posto, cedendo sette decimi a Rea, ma solo due a Davies. Non va male nemmeno Stefan Bradl, che termina con il nono tempo assoluto e che, siamo certi, potrà far meglio già nei prossimi test di fine settimana a Portimão.
Alex Lowes porta il sorriso in casa Yamaha, non tanto per la sua settima posizione, ma per essere sempre stato molto veloce in entrambe le giornate, senza commettere errori. Fatica un poco il suo nuovo compagno di squadra VdMark, che non è sembrato a proprio agio sulla R1. L’olandesino ha preceduto di un solo decimo un concreto Krummenacher, con la Kawasaki privata del team Puccetti, entrambi al debutto assoluto in Superbike. L’austriaco è anche caduto toccandosi con Laverty, ma per fortuna nessuno dei due piloti si è fatto male. Il rientrante Eugene qui a Jerez ha accusato del chattering in ingresso di curva, ed ha capito che questa RSV4 non è quella che guidava lui prima della sua migrazione in MotoGP. Ben vengano quindi per lui i test in Portogallo e successivamente in Australia, per potersi avvicinare ai piloti più veloci.
Giornata da dimenticare per Jordi Torres, che è caduto riportando una lussazione alla spalla destra: un infortunio che mette in forse la sua partecipazione ai test di Portimão. Il suo compagno di squadra Reiterberger ha chiuso dodicesimo, a pochi millesimi da Krummenacher. Erano presenti ai test anche i due piloti del British SBK, Haslam e Mossey, ovviamente con le moto in versione BSB, che hanno chiuso rispettivamente in quattordicesima e quindicesima posizione.
Ed ora i piloti e i team si sposteranno a Portimão per altri due giorni di prove, prima di spedire le moto in Australia per il primo round del mondiale 2017. In Portogallo ci sarà anche Mercado, con l’Aprilia del team Iodaracing.
1. Rea - Kawasaki) - 1’39″809
2. Savadori - Aprilia) - 1’39″920
3. Sykes - Kawasaki - 1’40″219
4. Melandri - Ducati - 1’40″313
5. Davies - Ducati - 1’40″324
6. Hayden - Honda - 1’40″548
7. Lowes – Yamaha - 1’40″800
8. Fores - Ducati - 1’40″835
9. Bradl - Honda - 1’40″854
10. Van der Mark - Yamaha - 1’41″450
11. Krummenacher - Kawasaki - 1’41″566
12. Reiterberger - BMW - 1’41″578
13. Laverty - Aprilia - 1’41″896
14. Haslam - Kawasaki - 1’41″928
15. Mossey - Kawasaki- 1’42″349
16. Torres - BMW - 1’42″518