SBK Test, day 2: Rea il più veloce a Phillip Island

SBK Test, day 2: Rea il più veloce a Phillip Island
Rea chiude al primo posto, ma Melandri è secondo a soli 30 millesimi. Terzo Davies e quarto Sykes. Bene Camier, sesto con la MV davanti a Savadori. Undicesimo posto per De Angelis
21 febbraio 2017

Finalmente oggi a Phillip Island il sole ha preso il posto della pioggia e del vento, ed abbiamo potuto assistere a due sessioni di test certamente molto più interessanti rispetto a quelle di ieri. I due turni odierni hanno dato un’idea dei valori in campo, e di come team e piloti si presenteranno al via del primo round, che si disputerà da venerdì su questa fantastica pista australiana.

Così come era successo praticamente in tutti i test invernali, anche oggi il più veloce è stato Rea, che questa mattina ha fermato i cronometri sul tempo di 1’30”545. Brutte notizie per gli avversari del nordirlandese, che con la gomma da gara è arrivato a mezzo secondo dal best lap di Phillip Island, stabilito lo scorso anno in Superpole da Sykes (1’30”020) che però utilizzava la morbidona Pirelli da tempo. Un Rea che fa paura a tutti quindi, ma forse non alle Ducati, ad iniziare da quella di Melandri, che oggi ha chiuso alle spalle di Johnny staccato di soli 30 millesimi. Marco è apparso sereno e soddisfatto dei test svolti qui in Australia. «La squadra mi asseconda al meglio» ci ha dichiarato, «ed oggi abbiamo provato cose diverse, che mi hanno aiutato a trovarmi ancora più a mio agio sulla Panigale. Sono soddisfatto del lavoro svolto durante l’inverno e in questi due giorni, soprattutto perché ho trovato un buon feeling con la mia squadra e con la moto. La pista mi piace» ha concluso Melandri, «ma quando le cose vanno bene tutte le piste mi piacciono».

Marco Melandri
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Meno bene invece Chaz Davies, non tanto per il terzo posto di oggi, ma perché, al contrario di quanto è avvenuto per il suo compagno di squadra, qui a Phillip Island tra il gallese e la Panigale non è scoccata quella scintilla che ha permesso a Chaz di dominare lo scorso finale di campionato. «Sono solo all’ottanta per cento del mio potenziale» ha dichiarato, «e quindi non sono completamente soddisfatto di come abbiamo sistemato la moto su questa pista. Che Melandri e Rea siano andati così forte non mi stupisce: Marco è stato veloce sin da quando è salito la prima volta sulla Panigale, mentre Rea è il pilota da battere. Però non sono a posto come vorrei e dobbiamo lavorare molto venerdì per trovare quello che ci manca».

Ma sono parole che non allarmano il suo team, che lo conosce bene e sa che Chaz è un “animale da gara” e quindi da venerdì la musica sarà diversa. Quarto posto per Sykes. Tom è contento del lavoro svolto ed è sereno e sicuro di sé, del potenziale suo e di quello della sua moto. La Ninja n°66 è a posto, ed in questi due giorni il vice campione del mondo ha lavorato in funzione delle gare e non del tempo sul giro.

Con il quinto posto di oggi, Forés conferma di essere il vero outsider del primo round del mondiale, forte di un passo molto veloce anche sulla distanza. Camier e la MV non finiscono di stupire. Nonostante la F4 sia la moto più datata del lotto delle SBK, il lavoro del team e l’abilità di Camier consentono ancora all’inglese di stazionare nelle zone alte della classifica.

In casa Aprilia Savadori si è detto abbastanza soddisfatto del suo settimo posto, ma nello stesso tempo ha affermato che il lavoro da fare è ancora molto, se si vogliono avvicinare i primi della classe. Preoccupato invece il suo compagno di squadra Eugene Laverty, solo dodicesimo. «Dobbiamo lavorare tanto sulla parte elettronica» è il commento del nordirlandese, «e questo dipende solo dagli ingegneri Aprilia. E’ una situazione che non mi piace perché non è sotto il mio completo controllo, ma al momento le cose stanno così. Rispetto alla RSV4 che ho guidato in passato, questa ha ancora un grande potenziale, ma se non mettiamo a posto l’elettronica, ed in special modo il freno motore, non potremo nemmeno lavorare sul set up e di conseguenza non ci potremo avvicinare ai primi».

Lorenzo Savadori
Lorenzo Savadori

Ancora alti e bassi in casa Yamaha. Non male Lowes, ottavo ad un secondo da Rea, ma tredicesimo posto per VdMark, soprattutto a causa di una caduta che questa mattina lo ha costretto per molto tempo nel suo box. L’olandesino si è ripreso nel finale del secondo turno, ma accusa un secondo e tre decimi nei confronti del leader della classifica, e sino ad ora non ha mai mostrato grandi cose alla guida della R1 ufficiale.

Jordi Torres ha concluso al nono posto, ed è stato come sempre il più veloce dei piloti BMW. Al termine dei test si è dichiarato contento per aver potuto lavorare sulla pista asciutta ed aver trovato un buon feeling con la sua S1000RR.

Il debuttante Krummenacher, con la Kawasaki privata del team Puccetti, fa segnare il decimo tempo assoluto, proprio davanti alla Ninja privata del team Pedercini con Alex De Angelis. Due risultati molto positivi, che dimostrano l’ottima competitività della Kawasaki ZX-10R anche nella versione a disposizione dei team privati.

In casa Honda il lavoro da fare è ancora molto, e la pioggia di ieri non ha certamente aiutato Bradl e Hayden a risolvere tutti i problemi che al momento affliggono la nuova Fireblade. L’americano è solo quattordicesimo, mentre il tedesco addirittura diciannovesimo. Nulla di allarmante, ma soltanto la conferma che potremo vedere il dream team Honda nelle posizioni che contano probabilmente solo da metà stagione in poi.

Uno sguardo agli altri italiani, con Russo diciottesimo e Badovini ventunesimo, entrambi autori di una scivolata nella seconda sessione, così come è successo anche a Laverty, Reiterberger e Savadori. Tutte per fortuna senza conseguenze.

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