I 6 ragazzini terribili del CIV Moto3. Futuri campioni made in Italy?

I 6 ragazzini terribili del CIV Moto3. Futuri campioni made in Italy?
Il più “vecchio” ha 17 anni ed il più giovane 14. Veloci, determinati e con le idee ben chiare. Sono il futuro del motociclismo italiano, ma sono soprattutto la parte migliore di questo nostro sport | C. Baldi
18 giugno 2013

 

Si parla da tempo della crisi del motociclismo italiano e della mancanza di giovani piloti che possano sostituire i vari Rossi, Biaggi e Dovizioso. Un allarme da non sottovalutare, ma chi come Moto.it segue da alcuni anni il CIV, sa che il futuro potrebbe essere molto meno grigio di come lo si dipinge. Che manchi un ricambio immediato può essere vero, ma l’ultima generazione ci fa ben sperare. Ci riferiamo ai giovanissimi piloti del CIV Moto3, che quest’anno stanno dando spettacolo con gare belle e tiratissime, nelle quali dimostrano una grinta formidabile, una grande abilità di guida ed un coraggio che difficilmente sfocia in quell’incoscienza che sarebbe più che comprensibile per ragazzi così giovani. Quello di quest’anno è campionato italiano molto interessante e le gare della Moto3 ci riportano con la memoria a quelle della 125 di alcuni anni orsono, con tanti piloti in lotta per la vittoria, che si superano ad ogni curva e sfruttano ogni centimetro lasciato dagli avversari per tentare ogni tipo di sorpasso. Certo gli errori non mancano, ma sono del tutto perdonabili e dovuti solo alla grande voglia di vincere che anima questi ragazzi.

A Misano abbiamo intervistato i primi sei della classifica. Sono Andrea Locatelli, Stefano Valtulini. Luca Marini, Stefano Manzi, Michael Ruben Rinaldi e Michael Coletti.
E’ bellissimo parlare con loro, perché trasmettono quella passione pura e pulita che è la parte più bella di questo sport. Sono ragazzi con una maturità ed un’intelligenza davvero sorprendenti. Corrono per divertirsi, ma sono dei piccoli professionisti che prendono tutto molto sul serio.

Ecco le nostre domande :

1 - Come è nata in te la passione per le corse?
2 - Ora che sei nel CIV cosa rappresentano per te le gare? Divertimento? Passione? Impegno? Responsabilità?
3 - Il tuo pilota preferito e perché?
4 - Descrivi un aspetto positivo del mondo delle corse ed un aspetto che invece non ti piace e che se potessi cambieresti
5 - Il tuo sogno ad occhi aperti


Ed ecco una breve presentazione e le loro risposte.

Andrea Locatelli
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Andrea Locatelli 16 anni, di Selvino (BG)

Attualmente leader della classifica del CIV e dominatore delle ultime due gare di Misano, dove ha conquistato la pole position e la doppia vittoria. Corre nel team Mahindra Racing ed ha partecipato come wild card al weekend mondiale del Mugello GP, concludendo la gara della Moto3 con un onorevolissimo ventiduesimo posto. Andrea rappresenta molto più di una promessa e stupisce non solo per come guida, ma anche per come sa interpretare le gare.

1 - A cinque anni mio padre mi portò a vedere una gara di minimoto e poi per il mio compleanno me ne regalò una. Mi allenavo nei parcheggi con i birilli e dopo aver vinto molte gare ho deciso di passare alla pista ed alle ruote grandi.

2
- Quest’anno è fondamentale per me e per la mia carriera, non solo perché voglio vincere il titolo italiano, ma perché mi voglio mettere in luce per trovare una sistemazione nel mondiale del prossimo anno. Divertimento certo, perché il giorno che non mi divertirò più starò a casa, ma già ora ci metto molto impegno. Sono giovane, ma faccio i sacrifici che servono e penso che sia giusto così.

3 - Ne ho molti di piloti che mi piacciono, ma quello che stimo di più e nel quale un poco mi identifico è Carlos Checa. Ho avuto modo di conoscerlo e penso sia una grande persona ed un grande pilota. In GP invece mi piace Crutchlow. Forse Marquez è più spettacolare, ma Cal ha grinta da vendere.

4 – Il bello delle corse sono….le corse. Anche quando le vedo in televisione mi affascinano sempre. Le trovo emozionanti e sono sempre un grande spettacolo. Una cosa che invece cambierei subito è la regola che vieta a noi piloti italiani minorenni di girare in pista. Per colpa di questa regola, ormai obsoleta, non possiamo provare in pista e non mi sembra una cosa giusta.

5 – Ne ho tanti di sogni e qualcuno l’ho anche già realizzato. Correre qui nel CIV con un team come il Mahindra Racing è un sogno che si realizza. Tra quelli ancora da realizzare c’è che vorrei continuare a correre e fare di questa passione la mia occupazione. E visto che posso sognare lo faccio in grande : spero di arrivare al mondiale MotoGP.
Stefano Valtulini
Stefano Valtulini


Stefano Valtulini 16 anni (ne compirà 17 il 5 Luglio), di Calcinate (BG)

Ha vinto la prima gara di Valleunga mentre a Misano è giunto due volte quarto. Corre nel team AX52 (sigla e numero dell’indimenticato Alessio Perilli) con una Honda. E’ veloce, sbaglia pochissimo e riesce sempre a portare a casa il miglior risultato possibile. Un piccolo Biaggi.

1 – Ho iniziato a correre a sette anni, con una minimoto che mi aveva regalato la mia famiglia. Andavo bene, vincevo molte gare e la mia passione cresceva. Allora ho pensato di proseguire.

2 – Soprattutto divertimento. Se pensassi alle gare come ad un lavoro non verrei in circuito. E’ troppo presto. Certo bisogna concentrarsi e dare sempre il massimo, ma la cosa principale è divertirsi.

3 – Valentino Rossi. Perché ha dimostrato di essere un campione e quando andava forte (ora non vince, ma speriamo che ritorni presto a farlo) era davvero imbattibile. Mi piace molto anche Marquez.

4 – La cosa bella del nostro sport è che incontri tanta gente e molte persone intelligenti ed interessanti che ti insegnano tante cose, che ti potranno essere utili anche al di fuori delle corse. Una cosa negativa? Forse il denaro, che limita molti piloti giovani. Però la soddisfazione di correre e la passione giustificano molti sacrifici e quindi anche l’aspetto economico deve essere superato in qualche modo.

5 – Nei weekend di gara mi immagino le corse che farò e spero di vincerle. In generale sogno un futuro ancora in pista. Mi piacerebbe correre nel mondiale Moto3 con una buona squadra per far vedere cosa so fare e poi…..vediamo cosa succede.
Luca Marini
Luca Marini


Luca Marini 15 anni (ne compirà 16 il 10 Agosto), di Tavullia (PU)

Corre nel team Twelve Racing con una FTR. E’ il fratello di Valentino Rossi, ma porta questa pesante eredità con una grande serenità che fa trasparire la sua maturità. Guida molto pulito, senza prendere eccessivi rischi, ma non si sottrae alla bagarre. In questa stagione è salito quattro volte sul podio (due volte secondo e due volte terzo). Gli manca la vittoria. Terzo e sesto a Misano.

1 – Quando sono nato, mio fratello correva già e quindi anche questo ha contribuito ad accrescere la mia passione per le moto. Da piccolo ho provato una minimoto e mi divertivo tanto, per cui ho deciso di proseguire ed ora eccomi qua.

2 – Non vivo le corse come un impegno pressante. Sono un grande divertimento e io mi trovo bene in questo ambiente. Certo è impegnativo perché qui al CIV in Moto3 il livello si è alzato molto e quindi se vuoi vincere devi lavorare molto e bene. ma il divertimento resta la cosa fondamentale.

3 – Ovviamente mio fratello. Mi piace il suo stile di guida, come si comporta in pista e fuori e come affronta le gare. In MotoGP mi piace molto anche Pedrosa, ha una guida pulita e precisa.

4 – La cosa bella è che le corse ti aiutano a crescere, a condividere i tuoi sforzi ed il tuo lavoro con gli altri. Fai parte di un team e quindi ti senti unito alle persone che si impegnano al 100% per te, per farti vincere. Una cosa negativa può essere rappresentata dai conflitti che possono nascere all’interno del paddock. Non parlo delle scaramucce in pista, bensì delle antipatie che spesso rovinano i rapporti tra i piloti. Per fortuna non capitano spesso.

5 – Mi piacerebbe arrivare al mondiale e vincere il più possibile, magari anche più di mio fratello, anche se so che sarà difficile. Per quello che invece non riguarda le corse spero di essere felice, di avere un buon lavoro e di continuare i miei studi. Ho appena finito il secondo anno del liceo scientifico e sono stato promosso.
Stefano Manzi
Stefano Manzi


Stefano Manzi 14 anni compiuti pochi mesi fa, di Santarcangelo di Romagna (RN)

Corre nel team Twelve Racing, compagno di squadra di Marini. Viene dalla Red Bull MotoGP Rookies Cup. Quest’anno si è aggiudicato la seconda gara di Vallelunga, mentre a Misano ha ottenuto un terzo ed un secondo posto. Visti i suoi 14 anni è quello che ha il maggior margine di miglioramento. Ha un viso d’angelo, ma in pista è un vero diavolo.

1 – Mio padre correva nel motocross ed ha fatto anche il mondiale. Inoltre anche mio fratello ha corso in velocità nel CEV e quindi sono nato in mezzo ai motori. Io andavo a vedere loro e mi è nata una forte passione che conservo ancora.

2 – Ora le corse le vivo con più impegno rispetto al passato. Sono in un team importante che voglio onorare e per questo mi impegno al massimo per raggiungere i risultati più prestigiosi. Certo alla base di tutto c’è ancora il divertimento. Se no avrei già smesso.

3 – Sono molti i piloti che mi piacciono. In Moto2 mi piace molto Dominque Aegerter per il suo stile di guida aggressivo. In MotoGP Marquez, che è ormai l’idolo di tutti. In Superbike seguo Sykes e Melandri. Conosco Marco e faccio il tifo per lui.

4 – Alle corse io vado per vincere, divertirmi, stare in armonia con il mio team e con i miei amici. Questo è il lato più bello. Una cosa negativa? Domani perderò le qualifiche perché ho l’esame di inglese di terza media. Speriamo vada bene (segue gesto “scaramantico” ndr)

5 – Arrivare al Motomondiale e vincere un titolo. Questo è il mio unico sogno.
Ruben Rinaldi
Ruben Rinaldi


Michael Ruben Rinaldi 17 anni, di Santarcangelo di Romagna (RN)

Corre nel team Mahindra Racing assieme a Locatelli. Ha ottenuto sino ad ora due podi, terzo a Vallleunga e secondo a Misano il sabato. Domenica è caduto nel tentativo di superare il suo compagno di squadra all’ultima curva dell’ultimo giro, confermando di essere il più sanguigno del gruppo.

1 – Ho un campo da cross proprio davanti a casa e da piccolo volevo provare una moto da cross. Invece ho provato una mini moto e a quattro anni ho iniziato a girare. La prima gara l’ho fatta a sette anni dopo tre anni che mi allenavo.

2 – Corro perché mi piace. Se lo prendi come un impegno o come un peso non vai da nessuna parte. Però è difficile soprattutto quando sai che puoi far bene, ma non riesci ad esprimerti al massimo. Quest’anno non sono partito bene, ma ora le cose sono migliorate e ora mi sta tornando anche il sorriso.

3 – Valentino Rossi, perché lo seguo fin da quando ero bambino. Vinceva sempre lui ed è il mio idolo, anche ora che non è nel suo periodo migliore.

4 – La cosa più bella per me è correre in un team che lavora per te. A diciassette anni è un onore sapere che tecnici ed ingegneri lavorano in base alle tue indicazioni. Riuscire a vincere e vedere il tuo team felice è una soddisfazione enorme. La cosa negativa invece penso sia l’aspetto economico. In questo mondo i soldi contano tanto. Vedo che molte volte chi ha uno sponsor o qualcuno che lo aiuta va avanti più facilmente. Va anche detto che chi ha capacità sopra la media prima o poi arriva, però se non ci fossero i soldi di mezzo ne potrebbero arrivare molti di più.

5 – Arrivare al Motomondiale e vincerlo. Ho già 17 anni e quindi bisogna che mi dia una mossa. Mi piacerebbe arrivare al mondiale Moto3 già il prossimo anno, ma intanto vediamo di far bene questo campionato e poi vedremo.
Manuel Coletti
Manuel Coletti


Michael Coletti, 17 anni (ne compirà 18 il 17 agosto)

E' di Carrara (MS) e corre nel team Minimoto Portomaggiore. Ha vinto la seconda prova del CIV al Mugello, ma poi non è più salito sul podio. Ha già debuttato nel mondiale Moto3 al Mugello, come wild card ed ha concluso al ventottesimo posto. E’ il più “vecchio” dei sei ed in pista è forse quello meno aggressivo. E’ costante con una guida pulita e precisa.

1 – A sei anni ho chiesto a mio padre di comperarmi una moto da cross, visto che noi abitiamo in collina. Però il cross non mi entusiasmava e allora ho iniziato a frequentare le piste delle minimoto e da li è nato tutto.

2 – Molto impegno e molti sacrifici. La passione ed il piacere di guidare in pista sono le cose principali, ma se vuoi raggiungere degli obiettivi devi lavorare molto e seriamente con la tua squadra. Le gare ti insegnano che senza il sacrificio non si ottengono risultati.

3 – Valentino Rossi. Sin da quando ero piccolo l’ho seguito e spero che torni al più presto alla vittoria. A parte Rossi mi piace anche Marquez.

4 – Mi piace molto il clima di amicizia che si crea tra noi piloti. In pista ce le diamo di santa ragione, ma una volta finita la gara stiamo insieme e commentiamo quello che abbiamo fatto. Sinceramente non trovo nessun lato negativo.

5 – Il mio sogno è quello di arrivare in MotoGP, ma per vincere non per far numero.


Questi sono i ragazzi che gareggiano nel CIV e nei quali riponiamo le nostre speranze per il futuro delle competizioni motociclistiche. Sono molto giovani, hanno talento e passione, ma anche tanta strada da fare. L’augurio è che il loro talento non vada perduto, che trovino la strada giusta e l’aiuto di qualcuno che creda fermamente in loro. Magari sarà la nostra FIM, la Federazione Motociclistica Italiana, a dar loro una mano, inserendo nel team Italia un pilota proveniente dal CIV, dal nostro campionato nazionale e non dal CEV com’è invece successo quest’anno.

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