Trofeo del mediterraneo
Massimiliano Iannone (Yamaha) è stato la vedette della 5.a e penultima prova del Trofeo del Mediterraneo, disputata all’Autodromo Valle dei Templi di Racalmuto (AG).
Imponendosi nella gara della classe 600, il trentaduenne salernitano ha infatti matematicamente conquistato il titolo; ma Iannone ha anche stabilito il nuovo record di categoria della pista siciliana, con il tempo di 1’04”468.
Dunque una giornata particolarmente favorevole al veloce e spettacolare pilota nato in Svizzera che nell’albo d’oro del Mediterraneo affianca il suo nome a quello di Alfio Tricomi, già campione della Open ed assente a questa prova.
L’impresa di Iannone, che ha contemporaneamente fissato il nuovo limite sulla distanza dei 15 giri, a conferma di un ritmo di gara molto elevato, non ha comunque fatto passare in secondo piano quella compiuta dal giovane Filippo Marino (Aprilia) che ha meritamente vinto la prova della top class. Il ventitreenne di Marsala non è partito benissimo dalla pole position ma la sua progressione si è rivelata poi irresistibile.
Per quanto riguarda la cronaca, nella 600, alle spalle del fuggitivo Iannone (che ha stroncato le velleità degli avversari inanellando subito una serie di giri sul piede dell’1’04”), si sono messi in luce il ventiquattrenne ragusano Giuseppe Barone ed il trentaseienne palermitano Valerio Campione, tutti e due su Yamaha, terminati in quest’ordine.
Gli altri prim’attori della Open sono stati invece Lorenzo Lo Magno (Honda), partito al comando dalla prima fila, Claudio Diprima (Kawasaki) e Gaetano Gemelli (Yamaha), quest’ultimo estromesso dalla classifica dopo le verifiche tecniche. Diprima e Lo Magno sono stati protagonisti di uno spettacolare testa a testa che si è concluso alla penultima curva quando il pilota di Vittoria ha spalancato troppo presto il gas, incappando in una scivolata. Così Diprima ha preceduto Robeto Blunda (Aprilia).
Nel Mediterraneo Junior, formula promozionale limitata alle tappe siciliane del trofeo a cui sono ammessi solo i neo-licenziati con sbarramento in base ai tempi sul giro, si sono imposti due piloti di Messina: GiuseppeSmedile (Yamaha) nella 600 e Vincenzo Di Costa (Suzuki) nella Open.
Al favorito Giovanni Mancuso (Honda) non è sfuggito il successo nelle moto d’epoca gruppo 5 davanti agli altri due palermitani Antonino Laporta (Honda) e Valter Tumminello (Yamaha).
Michelin Power Cup
Come era nelle previsioni, l’ultima prova della Michelin Power Cup ha riservato emozioni in serie, con gare incertissime che hanno impegnato a fondo i protagonisti e tenuto tutto l’ambiente del trofeo col fiato sospeso. Ma alla fine l’alternanza di risultati non ha sovvertito le precedenti scale di valori.
Così i campioni 2011 sono gli stessi piloti che erano giunti al 5° round di Misano al vertice delle rispettive classifiche e cioè Andrea Zappa (Honda) nella 600 e Alessandro Rossi (Honda) nella 1000. I vincitori di giornata sono risultati invece GiovanniAltomonte (Honda) nella cilindrata minore e la wild card Matteo Molino (BMW) nella top class.
Le griglie di partenza praticamente al completo hanno sottolineato quanto i pneumatici Michelin Power One siano graditi ai piloti nazionali che ne apprezzano la tenuta e le prestazioni.
Partiamo proprio da quest’ultima per la continua, elettrizzante altalena di verdetti che ha proposto al vertice dell’assoluta. Nella prima parte della gara l’ideale scudetto è stato infatti cucito sulla tuta del toscano Roberto Catani (Honda), che occupava il terzo posto, mentre il suo diretto avversario Rossi era solo settimo e non riusciva dunque a conservare il primato. Poi Rossi ha rimontato fino a scavalcare Catani legittimando dunque il suo titolo; da parte sua il toscano ha espresso la soddisfazione di chi sa di aver svolto brillantemente il proprio compito, resistendo fino a che ha potuto e girando sempre al limite tra l’1’44 e l’1’45”.
Rossi, 32 anni, pesarese di Fermignano, campione Amatori 2010, ha dimostrato che si può meritare un titolo anche senza vincere alcuna prova ed ha messo in gioco grande freddezza e caparbietà.
La gara, abbreviata di un giro a causa di una caduta di due conduttori nel giro di riscaldamento che ha provocato un ritardo nella partenza, con ripetizione della procedura di avvio, ha visto l’eccellente performance di Matteo Molino, che ha condotto fin dallo start riuscendo a tenere a distanza di sicurezza l’altra velocissima wild card Pietro Carrieri (BMW). Al terzo posto si sono alternati Matteo Armetti (Honda), appunto Catani e nel finale Sandro Cocchi (Ducati) dopo che il romagnolo Armetti ha scelto una condotta di gara più prudente, pensando alla classifica. Molino, 36 anni, modenese, campione Amatori 2008 nella 1000 Base, è tornato alle competizioni dopo 2 anni di stop dimostrando di non aver perso neppure un briciolo di smalto, come dimostra anche il giro più veloce. La classifica finale saluta il titolo di Rossi davanti a Catani ed Armetti.
Giovanni Altomonte (Honda) è stato di parola: voleva a tutti i costi vincere l’ultima prova del trofeo classe 600 e l’ha fatto nel modo migliore, apponendo la propria firma alla pole position ed al giro veloce in gara e guidando la corsa praticamente senza mai voltarsi, per tutti e 10 i giri. Così il trentanovenne milanese ha adottato l’unica strategia possibile per tentare di vincere in extremis anche il campionato: imporsi in gara senza pensare troppo ai rivali.
Ma Matteo Antoni (Yamaha) e Andrea Zappa (Honda), terminati nell’ordine, hanno saputo fare bene i propri conti.
Il toscano aveva l’obbligo di precedere il rivale di un paio di posizioni, è rimasto un po’ intruppato nella bagarre delle prime fasi poi, come gli è abituale, ha saputo reagire ed ha attaccato, conquistando il secondo posto.
Ma Zappa non ha perso la lucidità e con il terzo posto ha mantenuto la leadership che aveva costruito fin dalla prima prova del Mugello. Per il trentasettenne comasco, con oltre 20 anni di carriera alle spalle, punteggiata anche da successi tricolori (come il titolo italiano nella 125 Sport production) ed esperienze internazionali, un titolo che premia la continuità, la professionalità e la capacità di soffrire nonché un “manico” degno della massima ammirazione.
Da sottolineare anche le prove di Roberto Greco (Yamaha), quarto davanti al quindicenne laziale Emanuele Pusceddu (Yamaha), capace di rimontare dalla 15.a posizione dei primi metri (dovuta ad un’esitazione al via) fino al limite della zona podio.
Come già avvenuto lo scorso anno, la premiazione della Michelin Power Cup 2011 si svolgerà a Milano, durante l’EICMA, Salone Internazionale del Motociclo, in programma dal 10 al 13 novembre.
Mototemporada Romagnola e Coppa FMI
Con il quarto posto di oggi il pilota di Bellaria Igea Marina Massimiliano Spedale, 15 anni, ha vinto il titolo 2011 assoluto della 125 Sport (con un solo punto di scarto) oltre alla Under 15. “Per me oggi è stato difficile ma ho cercato di tener duro per vincere il titolo a cui tenevo in modo particolare visto che è la pista di casa e anche perché è il compleanno del mio papà che assieme alla mamma fa davvero tanti sacrifici per farmi correre; mi sarebbe piaciuto controllare di più il risultato per evitare rischi ma purtroppo ho avuto qualche piccolo problema. Sono comunque davvero contento!”. La gara è stata vinta dal laziale Simone Mazzola che si sta rivelando a livello assoluto una delle soprese della stagione 2001 tra gare Minimoto e Sport 125. Il podio è stato completato dai veneti Alessandro Calgaro (secondo nell’assoluta) e Federico Boscolo. Nota di merito anche per il bergamasco Andrea Locatelli, il quale con la sua Moriwaki 250 4T ha gareggiato per il raggruppamento “Challenge Mototemporada che ha dimostrato in queste quattro gare di essere un’altra grande promessa del nostro motociclismo.
A “tutta Romagna” anche la classe 1000 Stock che ha visto vittoria di gara e titolo per il riminese Tommaso Totti, 22 anni . “Anch’io sono molto contento perché è stato un torneo fatto di belle sfide e molto corrette tra di noi nonostante degli scarti minimi sotto la bandiera a scacchi. E’ il mio primo anno nella 1000 e la pista di casa mi ha aiutato a migliorare i miei tempi. Oggi c’era vento forte che prometteva piaggia e questo ha contribuito parecchi ad allentare il ritmo di gara che avevo previsto dopo le prove. Ringrazio il team e gli sponsor e tutti quelli che mi hanno sostenuto per questa vittoria nella Mototemporada Romagnola”. Il pugliese Cosimo Diviccaro ha dato lustro a questa edizione della Mototemporada tenendo il risultato aperto fino all’ultimo…giro: per lui secondo di gara e campionato. Bel voto anche per il pilota di Cesenatico Leonardo Pedoni, che oggi è salito per la seconda volta quest’anno sul gradino più basso del podio e si porta a casa anche il terzo posto nella graduatoria generale.
Nella classe 600 Stock Mototemporada vittoria di tappa e successo finale di torneo per il pilota di Aprilia (LT) Kevin Caloroso il quali si è aggiudicato il titolo 2011 nonostante solo tre partecipazioni sulle quattro gare “abbiamo lavorato molto con il team e per questo li ringrazio; è molto bello quanto nel week-end ti impegni tanto e vedi i risultati, grazie anche alla collaborazione del sospensionista. Questa vittoria nella classifica finale , poi per me vale doppio in quanto è il primo titolo nella mia carriera”…che sarà sicuramente lunga. Caloroso ha infatti 17 anni e questo gli è valso anche la palma di migliore Under 21 della categoria. Caloroso ha preceduto il capitolino Davide Stirpe e Paolo Toccaceli, che risiede a San Giovanni in Marignano, a pochi chilometri dal Misano World Circuit. Dietro a Toccacieli, il pilota di Castiglione di Cervia, nativo di Rimini, Filippo Benini (secondo nell’assoluta e nell’Under 15) . Palma della sfortuna per Lorenzo Favi, tra i pretendenti al titolo. Il pilota di Classe (RA) è stato tamponato e quindi non ha potuto chiuder il campionato nel migliore dei modi
Trofeo Italiano Amatori
Giovanni Andriulli (Yamaha) nella 1000 Base, Daniel Bongi (Kawasaki) nella 600 Avanzata, Massimiliano Storai (Honda) nella 1000 Avanzata. Insieme ad Enrico Bottani (Yamaha), che aveva già acquisito la matematica certezza del titolo nella 600 Base, sono questi i vincitori del Trofeo Italiano Amatori 2011.
Come era nelle previsioni, il 5° ed ultimo round di Misano Adriatico ha riservato emozioni forti e anche qualche clamoroso colpo di scena. Le griglie di partenza al completo ed il grande agonismo hanno esaltato lo spettacolo mentre, nonostante il caldo opprimente che nella prima parte della giornata ha surriscaldato il clima, la monogomma Metzeler Racetec Interact ha offerto come sempre elevate prestazioni e totale affidabilità. Metzeler sarà il fornitore dei pneumatici anche dell’edizione 2012 del trofeo.
Il programma si è aperto con la
600 Base, categoria in cui l’unica incertezza avrebbe potuto riguardare le posizioni alle spalle di Bottani. Ancora una volta il ventiseienne ingegnere ticinese ha fatto il “cannibale” e, dopo la pole position, ha conquistato anche la vittoria, legittimando la sua stagione trionfale. Nonostante un motore di scorta, con cui Osvi Racing ha sostituito quello originale, danneggiato nelle prove, Bottani non si è risparmiato; prima ha contrastato il leader Fabio Buttafarro (Honda), partito benissimo dalla prima fila; poi ha inseguito Giuseppe Vernetti (Kawasaki) che, approfittando di un calo di Buttafarro, era riuscito ad andare al comando, e infine ha preso la testa a tre giri dalla bandiera a scacchi ed ha così firmato il terzo successo stagionale. Sul podio due reggiani, lo stesso Vernetti e l’esordiente assoluto Damiano Donelli (Kawasaki), incredulo per l’impresa realizzata alla prima gara della sua vita e coronata dal giro record. Con il quarto posto Buttafarro ha conquistato la seconda posizione assoluta, scavalcando lo sfortunato Alberto Adani (Yamaha), partito male e poi costretto al ritiro; il modenese è stato addirittura sopravanzato anche da Vernetti ed esce così dal terzetto di testa.
La
1000 Base è sicuramente la categoria che ha offerto le maggiori emozioni e non tanto per il duello in pista, che pure ha visto impegnati, ai ferri corti, David Zucconi (BMW), Tiberio Garattini (Yamaha), Daris Mancastroppa (Honda) e, nelle battute finali, anche Gianluca Brambilla (Suzuki, autore della tornata record), che hanno concluso in quest’ordine, ma per il colpo di scena che ha deciso la classifica di campionato.
Proprio nell’ultima tornata, alla curva del Carro 2, Garattini, fino a quel momento vincitore virtuale del trofeo, si è lasciato passare all’interno, apparentemente senza opporre resistenza, da Zucconi, che lo aveva inseguito a partire dal terzo giro. Il marchigiano ha così vinto la gara mentre Garattini, che ha ammesso di non essersi reso conto della presenza dell’avversario, ha gettato alle ortiche l’irripetibile occasione. Il decimo posto (settimo ai fini della generale, in virtù della presenza delle wild card) ha così permesso al fiorentino Giovanni Andriulli (Yamaha) di imporsi nel trofeo proprio quando forse temeva di dovergli dare addio. Il trentatreenne portacolori del Davi Racing ha dovuto fare i conti con un motore fiacco e con la mancanza di allenamento (nonché, sicuramente, con la forte tensione) ma la sua costanza è stata premiata. Garattini non si è giovato dell’esperienza, considerata la sua dote più spiccata, mentre il poleman Mancastroppa, dopo un buon avvio, ha commesso un paio di errori che, nonostante i coriacei tentativi di rimonta, lo hanno costretto al terzo posto. Conclude la stagione al terzo posto, nonostante una scivolata, Graziano Falco (Suzuki).
Come già aveva fatto in prova, Daniel Bongi non ha voluto correre rischi e, dopo la pole position, ha conquistato anche una netta vittoria nella
600 Avanzata che ha dissipato ogni dubbio sull’identità del campione 2011. Il ventiseienne toscano, perfettamente assecondato dalla Kawasaki – DF Racing, è scattato al comando fin dal via, è andato subito in fuga e non ha mai smesso di “martellare” come dimostra la tornata record, firmata al 6° giro, quando aveva già un margine di 3” sul più immediato inseguitore. Alle spalle dell’implacabile artigiano marmista di Massa Carrara, 3° assoluto lo scorso anno, al debutto, nella 600 Base, si sono messi in luce Bottani (Yamaha, ancora lui!), che per festeggiare il finale di stagione, ha disputato entrambe le gare della 600), Daniele Gilardi (Yamaha) e soprattutto il reggiano Yuri Vacondio (Yamaha) che, con un finale travolgente, al termine di una rimonta dalla 9.a posizione iniziale, ha conquistato un incredibile secondo posto. Nelle generale il trentatreenne comasco Gilardi è vice-campione davanti a Vacondio.
Forte di un vantaggio di ben 208 punti su Fabrizio Biasion, unico inseguitore in grado di insidiare la sua leadership, il trentottenne pratese Massimiliano Storai (Honda) si sarebbe potuto gustare la gara quasi da spettatore (sia pure attivo). Ma anche stavolta la caratteristica grinta del simpatico portacolori del 113 Racing Team ha preso il sopravvento e Storai, dopo aver disputato una gara perfetta all’inseguimento dell’amico – rivale Rino Pignotti, lo ha impietosamente infilato all’ultimo giro, regalandosi un’incredibile vittoria, frutto di grande astuzia. A sua volta il marchigiano ha sfoderato la migliore prestazione dell’anno, è partito bene dalla pole position e ha impiegato a fondo la cavalleria della sua BMW, senza accusare quei cali di prestazione che lo avevano un po’ afflitto in precedenza. Storai, affacciandosi all’interno dell’ultimo tornantino, lo ha indotto ad un piccolo errore che si è rivelato decisivo. Terza posizione per il bergamasco Pierluigi Domenighini (BMW), che ha condotto per i primi 2 giri ed ha poi firmato il giro record. Il quinto posto di Biasion (BMW) consente comunque al padovano di chiudere la stagione al secondo posto, nonostante una gara in meno mentre Pignotti acciuffa il terzo gradino del podio in campionato.
Campionato Italiano Minigp
Gare spettacolari presso il Circuito Internazionale di Ortona per la quinta prova del Campionato Italiano MiniGP. Il circuito Abruzzese ha portato fortuna ai capoclassifica di ogni classe, infatti con una gara di anticipo Nicolò Jarod Bulega nella Junior 50 e Stefano Manzi nella Senior 70 si sono portati a “casa” il titolo tricolore, Luca Marini con addirittura 2 round in anticipo si laurea campione italiano nella classe Minigp 80.
Nella classe Junior 50, il pole-man di ieri Matteo Romeo in sella alla sua MR in gara 1 è scattato subito alla guida del gruppone iniziale mostrando chiaramente di voler firmare un altro week-end a grandi livelli, subito seguito dal capoclassifica di campionato Nicolò Jarod Bulega (RMU). Bulega risulta più veloce nel tratto misto del tracciato abruzzese ma Romeo riesce a tenerlo dietro fino agli ultimi due giri prima di cadere rovinosamente, senza conseguenze. La direzione gara, per motivi di sicurezza, espone la bandiera rossa e Matteo Romeo porta comunque a casa il successo in quanto la classifica si conteggia al giro precedente; dietro a Romeo troviamo Nicolò Jarod Bulega e quindi Edoardo Sintoni (Metrakit). La gara 2 si è rivelata ancora tiratissima grazie al confronto agonistico tra Nicolò Jarod Bulega (RMU) e Matteo Romeo (MR) che già aveva impreziosito la prima frazione. Romeo scatta subito al comando della gara e ci rimane per tutti i giri previsti. I due piloti hanno divertito il pubblico sugli spalti realizzando uno splendido mix di sorpassi e staccate da veri campioni. Sotto la bandiera a scacchi sfilano dunque Romeo, Bulega e Spiranelli (Kitaco). Con una gara in anticipo il reggiano trapiantato a Rimini Nicolò Jarod Bulega si è laureato campione italiano firmando davvero un’annata agonistica da incorniciare se consideriamo che il titolo tricolore segue il successo già ottenuto nel campionato europeo lo scorso agosto.
Nella classe Senior 70, in gara 1, viene esposta al primo giro bandiera rossa a causa di due cadute da parte di Nicolò Castellini e Luigi Montella, tutti e due senza riportare gravi conseguenze ma non hanno potuto riprendere la gara. Al via il pilota di Sant’Arcangelo di Romagna Stefano Manzi (Metrakit), leader della generale brucia come al solito tutti allo start firmando una partenza perfetta. Manzi viene passato dopo pochi giri da Lorenzo Gabellini (Honda) e poi dal neo campione Europeo Enea Bastianini (RMU), i due piloti si danno battaglia alternandosi alla guida della gara ma è un ispirato Enea Bastianini ad aggiudicarsi gara 1, seguito da Lorenzo Gabellini e Stefano Manzi per un podio tutto romagnolo. In gara 2 Manzi scatta subito all’attacco e taglierà il traguardo in tutta sicurezza. Enea Bastianini giunge questa volta secondo anticapando Lorenzo Gabellini per un altro podio tutto romagnolo . Anche Stefano Manzi dunque si laurea Campione Italiano con una gara in anticipo, Stefano ha dimostrato nel corso del tricolore una padronanza eccezionale del mezzo anche se è solo da una anno che si trova nella classe 70,allungando la sua striscia personali di titoli tricolori dopo la vittoria nella classe Junior 50 ottenuta lo scorso anno.
Nella classe Minigp 80 l’autore della pole di ieri, capoclassifica di campionato Luca Marini su RMU dopo una brutta partenza, dovuta ad un problema tecnico alla moto, ha dimostrato come affrontare al meglio i tornanti del circuito abruzzese sfoderando tantissima grinta e segnando giro dopo giro dei tempi record. Marini ha rimontato posizione dopo posizione, fino a a tagliare per primo il traguardo dopo una prestazione davvero da incorniciare; dietro al tavulliese troviamo Alfonso Coppola (RMU) e Claudio Carito (GRC). Anche per Luca Marini Ortona ha significato la certezza matematica del titolo 2011, con ben due gare di anticipo .
Nel Trofeo Metrakit Minigp School il poleman di ieri, Dennis Foggia non ha tradito le attese portando a casa un bel bottino anche in questo circuito. Questa la classifica finale: 1- Dennis Foggia; 2- Jacopo Cretaro e in terza posizione Gianpaolo Caccavallo.