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Si è aperta oggi Eicma 2011. Tante le personalità intervenute, di cui riportiamo i contributi. Di particolare interesse è il discorso finale della presidentessa di Confindustria, Emma Marcegaglia. Le numerose novità introdotte dall'industria italiana in questa edizione di Eicma dimostrano che il nostro paese è vitale e investe ancora con passione e convinzione nel settore delle due ruote. Quello che chiede con forza è un intervento serio e credibile delle istituzioni.
Roberto Formigoni, Presidente della regione Lombardia: "Alle istituzioni spetta indicare la strada del rispetto dell'ambiente, ai cittadini fare scelte virtuose. Il primo frutto dell'incontro tra pubblico e privato sarà l'installazione di 100 colonnine per la ricarica gratuita di auto e moto di ogni marca. E' un passo in avanti in più, che fa della Lombardia la prima regione in Europa in questo campo. Apriamo questo salone quindi con un segnale positivo e questi stessi criteri ci guideranno nell'organizzazione di Expo 2015".
Michele Perini, presidente di Fiera Milano: "Fiera di Milano è per me la cittadella del lavoro, un posto che mostra le cose belle di questo paese, del fare dei nostri imprenditori. Lancio un appello alla politica: meno
burocrazia per le aziende che vogliono investire in Italia".
Corrado Capelli, presidente Eicma: "Vogliamo meritare la definizione di salone internazionale. Eicma vuole essere il palcoscenico di tutte la fabbriche del mondo e in particolare d'Europa. Lo sforzo sulla riduzione delle emissioni è lodevole e dimostra l'operosità dell'industria motociclistica. Il mercato europeo sta riducendo il calo vissuto nel recente passato, Eicma vuole parlare all'Europa per indicare la via anche al legislatore europeo. Le istituzioni devono dare fiducia al mercato e fornire regole chiare per dare slancio alla crescita economica. Diamo lavoro a 150.000 persone, un patrimonio da salvaguardare".
Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria: "I numeri del salone sono in crescita nonostante la crisi. Il settore delle due ruote è molto importante nel nostro Paese, che può essere leader se prosegue nel fare innovazione. In Italia operano sia imprese italiane che estere, e nonostante le difficoltà la capacità di esportazione è forte, siamo cresciuti del 6%. Dobbiamo però recuperare la credibilità all'estero, non è accettabile che altri leader europei ci prendano in giro. Non hanno il diritto di farlo. L'Italia è forte, non è la Grecia e nemmeno la Spagna. Ma stiamo pagando una mancanza di credibilità sui mercati che non dipende dalle nostre imprese. Confindustria non può indicare in questa circostanza la soluzione, ma invita tutti a fare la propria parte. Buon salone a tutti".