Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Brno – L’approccio “rivoluzionario” alla prima giornata di libere ha funzionato solo in parte: la classifica combinata di FP1 e FP2 dice che Valentino Rossi è sesto assoluto (con il tempo del mattino) a 0”539 dal compagno di squadra, il riferimento della giornata non solo nel crono sul giro, ma nelle FP2, cadute a parte, è stato fatto un passo in avanti.
«Oggi abbiamo trovato le condizioni più difficili della stagione, sia per gli avvallamenti sull’asfalto sia per lo scarso grip: per la prima volta l’anteriore Bridgestone è in difficoltà, si fa una gran fatica a controllare la moto in entrata di curva e anche il posteriore scivola tantissimo. In queste condizioni diventa problematico trovare il limite, come confermano le tante scivolate di oggi. Poi, purtroppo, nel pomeriggio mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato: Pedrosa ha perso dell’olio e io sono caduto. A lui è andata sicuramente peggio, mi spiace molto per Dani (forte contusione alla caviglia sinistra, nda)».
- La caduta all’inizio delle FP2 ha compromesso il lavoro del turno?
«Un po’ sì, perché su quella moto dovevamo fare delle verifiche importanti e non abbiamo più potuto utilizzarla Per queste FP abbiamo preparato quattro M1 con assetto differente, con l’obiettivo di scegliere la migliore strada per domani. Fortunatamente, ho percorso un paio di giri, qualche indicazione l’ho raccolta. Nelle FP2 sono andato meglio che nelle FP1, ma il grip è così poco che scivola anche l’anteriore. Va detto che a parte Lorenzo, siamo un po’ tutti in difficoltà: alla fine ho trovato qualcosa di buono, speriamo di essere sulla strada giusta».
- Usando un termine calcistico, si può dire che siamo al limite della praticabilità?
«L’asfalto è molto usurato e il caldo peggiora ulteriormente la situazione: sicuramente sono condizioni molto difficili, critiche».
- L’obiettivo è limitare i danni?
«Io sono molto costante, ma non basta, bisogna alzare il livello: Marquez e Lorenzo sono più veloci, non ho il margine per limitarmi a controllare la situazione».
- E' la stagione più difficile di sempre?
«Considerando il valore degli avversari, probabilmente sì: il livello è altissimo e lotto contro piloti di una, due e anche tre generazioni più giovani della mia. Tutti sono in grande forma, tutti hanno una moto competitiva: è davvero dura».