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SEPANG – In un clima soffocante e su una pista piuttosto impegnativa, Valentino Rossi ha conquistato il miglior tempo delle prove libere del GP della Malesia. Anche a Motegi il venerdì era stato il più veloce, in quello che sta diventando una sorta di “Valentino’s day”. «Sarebbe meglio, però, che fosse la domenica il mio giorno…» scherza Rossi, comunque soddisfatto di come è iniziato il GP. «Sicuramente le prime prove sono andate bene, nonostante condizioni difficilissime: fa molto caldo, la pista era sporca e per questo la moto scivolava, tanto in accelerazione. Fare un po’ di giri consecutivi è davvero molto impegnativo: fortunatamente, la spalla non mi dà molto fastidio. C’è qualche punto un po’ problematico, come la curva uno, la quattro e la penultima, ma riesco a guidare piuttosto bene. L’incognita rimane la tenuta alla distanza e dopo un po’ comincio a sentire la fatica: spero comunque di poter lottare per la vittoria. Piuttosto, ritengo stupido e un grosso errore aspettare a correre fino alle 16, proprio quando le probabilità di pioggia sono più elevate. Ci prostriamo sempre allo strapotere della F.1, ma secondo me è uno sbaglio: per questioni televisive, lo sport passa in secondo piano. Posticipare l’orario andrebbe bene se le probabilità di pioggia fossero simili, ma non quando alle 14 ci sono il 90% di possibilità di sole e alle 16 oltre il 60% di acqua».
Giustamente soddisfatto anche Andrea Dovizioso, secondo esattamente come dopo le libere di Motegi.
«Siamo partiti con una buona base: purtroppo la pista era molto sporca, faceva caldo e per questo i tempi sono piuttosto elevati. Abbiamo problemi a centro curva, dove non potevo spingere e fare le linee come avrei voluto: nonostante questo siamo secondi e sono soddisfatto. Possiamo migliorare anche a livello elettronico e l’esperienza fatta in gara dietro a Stoner a Motegi ci può aiutare molto, anche perché qui si derapa fin dal primo giro e non solo alla fine. Il secondo posto è una conferma che quello che abbiamo fatto in Giappone non è stato casuale: si può fare una buona gara. La Yamaha permette ai suoi piloti di mantenere il passo più facilmente: ha meno potenza e questo li penalizza nei lunghi rettilinei. La Ducati è invece più difficile da decifrare: sicuramente è potente, ma da fuori si fatica a capirne i limiti».
Terzo Jorge Lorenzo, apparso a fine prove decisamente più tranquillo rispetto a ieri.
«E’ stato un buon primo turno, anche se la temperatura era veramente altissima. Per il momento il lavoro procede come al solito, senza nessuna pressione in più per il titolo. Abbiamo utilizzato il motore vecchio, ma domani mattina, fin dalle libere, monteremo quello nuovo, perché richiede un po’ di lavoro a livello elettronico per essere sfruttato al meglio. Domenica firmerei per un risultato come questo: per fare una battaglia come quella di Motegi, dovrò essere perfettamente a mio agio con la M1, cosa che ultimamente non è mai successa».
Abbastanza scontento Casey Stoner, quarto.
«Sono caduto proprio all’inizio della sessione, ho dovuto cambiare moto e lavorare molto per ritrovare il feeling. Facciamo un po’ fatica con il posteriore, esattamente come era successo in prova a Motegi: abbiamo un buon margine di miglioramento».