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SEPANG – Ieri Casey Stoner, oggi Dani Pedrosa. Ieri tre piloti Honda ai primi quattro posti, oggi cinque ai primi sei. Solo un caso? No.
Stando ben attenti a non dare mai niente per certo dopo due sole giornate di test, sembra però evidente la grande competitività della RC212V, tanto che anche la Yamaha – e Jorge Lorenzo in particolare – comincia a temere di non essere più il punto di riferimento della MotoGP.
Già alla fine del 2010 la M1 peccava di potenza, alla quale riusciva a sopperire con un maggiore equilibrio, ma adesso che la Honda sembra essere meglio bilanciata, con una erogazione meno nervosa e un telaio più preciso, l’efficacia ciclistica della Yamaha potrebbe non bastare più.
Il tempone di Pedrosa - 2’00”770, a soli due decimi dalla pole 2009 di Rossi (2’00”518), un secondo e mezzo sotto il primato della pista (Stoner, 2’02”108) – non deve impressionare più di tanto, perché ottenuto all’apertura della pista, poco dopo le 10, in condizioni climatiche particolarmente favorevoli, piuttosto è più significativa la generale consistenza di Dani e dei piloti Honda in generale.
E fa specie anche che Pedrosa, per una volta, abbia fatto lo “Stoner”, piazzando la sua zampata dopo appena quattro giri. Un’altra conferma della grande competitività della RC212V.
“Sicuramente è stato un buon giro – commenta lo spagnolo, come al solito senza troppo entusiasmo apparente -, è la prima volta che vado così forte a Sepang. In realtà, non ho cercato il tempo a tutti i costi, e non vuole essere nessuna risposta a Stoner: semplicemente mi sentivo a mio agio sulla moto, la RC212V in versione 2010, avevo la gomma morbida, le condizioni erano favorevoli e sono riuscito a sfruttarle al meglio. Poi, nel corso della giornata, abbiamo anche provato l’evoluzione 2011 e il motore che non avevo testato martedì: ci sono degli aspetti positivi e altri negativi, speriamo domani di poter individuare la giusta direzione da seguire”.
Poi una considerazione su Stoner e una su Rossi.
“Non sono rimasto impressionato dal tempo di Casey di ieri, perché è nota la sua capacità di essere subito veloce con qualsiasi mezzo, anche un trattore… Per quanto riguarda Valentino, io credo che all’inizio con la Ducati sia normale fare fatica, ma Rossi bisogna sempre tenerlo in considerazione”.
Per finire, una battuta sulla Yamaha.
“Loro stanno girando tranquilli, senza forzare più di tanto: credo che abbiano ancora del margine”.
Non è dello stesso parere Jorge Lorenzo, che ha chiuso solo settimo a 0.793 da Pedrosa (che però ha rifilato 0.664 a Stoner, il più immediato inseguitore) e a pochi centesimi dal compagno di squadra Ben Spies, terzo in classifica.
“Abbiamo provato il nuovo telaio – spiega un po’ scuro in volto -, ma ho bisogno di più tempo per una valutazione precisa, perché ci sono aspetti migliori e altri peggiori. In particolare, una vibrazione in frenata, in ingresso curva: si può dire che al momento non è peggiore di quello 2010, ma nemmeno migliore. Per il prossimo test verranno fatte modifiche importanti; la cosa positiva è che abbiamo capito come trovare più trazione e la M1 si impenna meno che in passato. Pedrosa ha sicuramente sfruttato le condizioni favorevoli, ma se non sei a posto con la moto non puoi fare quel tempone. Noi non siamo lontani, ma tutti possono vedere che la Honda va forte e non con un solo pilota, ma più o meno con tutti. La Yamaha è competitiva, ma bisogna fare un altro passo in avanti”.
Rispetto a ieri, Casey Stoner ha faticato un po’ di più e soltanto nel finale, con la gomma morbida, è riuscito a risalire in seconda posizione. E’ stata comunque un’altra giornata positiva per l’australiano, che continua a essere rapido e consistente.
“Mi aspettavo di fare un po’ meglio con la gomma morbida – confessa -, ma sono comunque soddisfatto di come è andata. Dobbiamo trovare una migliore messa a punto e domani ci focalizzeremo meglio a comparare i due telai, diciamo quello “standard” 2011 e quello “evoluzione” realizzato secondo le mie richieste dopo il test di Valencia. L’obiettivo è quello di arrivare a una scelta definitiva domani sera, per seguire un’unica strada nei prossimi test, ma se mi dovessero rimanere dei dubbi, c’è ancora tempo per prendere una decisione definitiva”.
Stoner non si sbilancia in commenti su Rossi.
“Posso capire Valentino, perché nel 2006 ho avuto il suo stesso problema alla spalla: finché non è fisicamente al 100%, è impossibile dare un giudizio su lui e la Ducati”.
E’ d’accordo, per una volta, Valentino Rossi, solo 13esimo – dietro anche a Barbera, decimo, Hayden, 11esimo, e De Puniet, 12esimo e finito a terra nel finale, fortunatamente senza conseguenze -.
“La moto comincia a piacermi – sostiene Valentino -, anche se, naturalmente, c’è ancora molto da fare. Ma la spalla in questo momento rappresenta un grosso limite ed è già andata bene che io sia riuscito a guidare anche oggi. Speriamo domani di poter fare un’altra quarantina di giri”.
Certo, la Desmosedici per il momento arranca, il distacco dai primi è pesante anche se si toglie l’extraterrestre Pedrosa, ma Rossi e i suoi uomini sembrano più preoccupati delle condizioni fisiche del pilota, piuttosto che della competitività della moto.
Certo, per il nove volte campione del mondo non si prospetta una stagione facile, anche perché il livello è stratosferico e in pochi decimi – sempre senza tenere conto del tempone di Pedrosa – sono racchiusi tantissimi piloti.
Tra i quali Ben Spies, terzo e anche oggi soddisfatto, Andrea Dovizioso, quarto, e Marco Simoncelli, staccato di un solo centesimo dal connazionale. Entrambi i nostri piloti sono stati piuttosto consistenti e questo è sicuramente positivo.
“Oggi ho fatto prove comparative – sono le parole di Andrea – tra la forcella 2010 e la 2011: quest’ultima, determina un po’ di chattering, ma nel complesso la moto è molto meglio in frenata e domani ci concentreremo solo sulla 2011. Purtroppo, continuo ad avere dei limiti e a non essere a mio agio quando devo fare il “tempone”, non riesco a sfruttare tutto il potenziale della moto, ma per tutto il resto sono più che soddisfatto. Sono molto consistente, anche se non riesco a girare con la stessa facilità di Pedrosa, ma siamo molto vicini. Ci sono molti piloti che vanno forte, più che in passato e quindi devo fare un ulteriore passo in avanti, specie in qualifica, perché diventerà sempre più importante partire dalle prime file. Domani faremo prove di frizione, gomme ed elettronica”.
Decisamente felice anche Marco Simoncelli, apparso solo un po’ stanco a fine turno.
“A parte il tempo di Pedrosa – è la sua analisi – sono sempre stato tra i più veloci in configurazione gara e questo è particolarmente positivo su una pista dove non sono mai stato velocissimo. Inoltre, sono stato competitivo da subito e questo è sicuramente un buon segno: sono fiducioso per il futuro. Rispetto a ieri abbiamo migliorato un po’ la messa a punto, ma è la base della moto ad essere competitiva. Inoltre, sia io sia la squadra abbiamo più esperienza: nel 2010, quando l’elettronico della Honda parlava di mappe, non sapevamo nemmeno cosa stesse dicendo, mentre adesso viene tutto un po’ più facile. Domani, se non sarò distrutto fisicamente, proverò a simulare un GP”.