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LE MANS – Alberto Puig, scopritore e manager di Dani Pedrosa, commenta la vittoria del suo pilota nel GP del Portogallo in un’intervista realizzati pochi minuti dopo il trionfo di Dani all’Estoril.
Alberto, ti aspettavi la vittoria di Dani in Portogallo?
“Vincere una gara è sempre difficile. Dall’inizio della stagione, Dani ha patito molto per l’infortunio alla spalla sinistra. Adesso, finalmente, l’intervento sembra aver risolto il problema: fisicamente è migliorato molto e dopo tanto tempo Dani ha potuto finalmente far vedere il suo potenziale in condizioni normali. Prima del Gp non sapevamo come poteva reagire il braccio, ma sapevamo che se non avesse avuto dolore si poteva vincere”.
Questo successo è una sorta di liberazione per te e Dani?
“Non è stata una liberazione, ma volevamo capire se il problema era stato risolto: adesso sembra che tutto funziona meglio. Non è la prima gara che Dani vince, è uno abituato a stare davanti, ma era importante verificare il risultato dell’intervento”.
Hai mai temuto per la carriera di Pedrosa, temevi che la spalla potesse non tornare più a posto?
“La medicina è strana. La verità è che è stato un problema grande, molto grande e si ha sempre un po’ di paura, ma io penso sempre che si possa trovare una soluzione: questo è il mio modo di affrontare le difficoltà”.
Dani sta dimostrando una grandissima forza di volontà.
“Non credo che sia forza di volontà: lui è un pilota di grandissimo talento. E’ stato molto sfortunato per l’incidente e l’infortunio: ma quando è a posto è un grande!”.
Ha tutto per poter conquistare il titolo della MotoGP?
“Tutti i piloti ufficiali devono fare il massimo e così anche Dani deve provare in tutti i modi a vincere il mondiale”.
Ma adesso la moto è competitiva, più che in passato.
“Questa è la moto dell’anno scorso! La gente non capisce questo, ma quando Dani è caduto in Giappone la RC212V era molto simile a quella di oggi ed era già competitiva: conosciamo questa moto, sappiamo cosa si può fare e cosa no”.