Alessio Salucci, VR46: "Lavorare con i nostri giovani piloti è una cosa bellissima"

Alessio Salucci, VR46: "Lavorare con i nostri giovani piloti è una cosa bellissima"
In occasione della presentazione dello Sky Racing Team VR46, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Uccio, il responsabile della VR46 in seno alla squadra. Sui piloti, certo, ma anche sul futuro di colui che di tutto ciò è al centro
30 gennaio 2020

TAVULLIA - Al Motor Ranch tutto parla di lui, ma Valentino Rossi non c'é. A fare le veci del padrone di casa è Alessio Salucci, per tutti 'Uccio'. Durante la presentazione siede in prima fila, ammicca ai piloti, ritma con il movimento del capo la musica di sottofondo. È gasato.

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Non indossa la divisa nera del team, ma una camicia a quadri molto 'country', molto Ranch, la famosa pista di allenamento del numero 46. Al di là delle sue mansioni specifiche, Salucci sembra essere soprattutto quell'anello di congiunzione ideale tra tecnici e piloti.

"Per la prima volta abbiamo scelto il Ranch per la presentazione", spiega Uccio ai nostri microfoni. "Abbiamo voluto fare una cosa un po' diversa, più ruspante, in pieno stile VR46. E poi è un occasione per far conoscere la nostra casa e trasmettere il nostro modo di intendere il motorsport".

Come giudichi i vostri quattro piloti per il 2020?

"Sono molto contento dei ragazzi che abbiamo. Marco Bezzecchi e Andrea Migno erano in cima alla nostra lista. Perché oltre ad essere piloti forti, sono anche persone intelligenti: questo fa la differenza. Luca Marini e Celestino Vietti invece li conosciamo già. Possono proseguire con noi il loro percorso di crescita".

da sinistra: Andrea Migno (24 anni) e Celestino Vietti (18) Moto3; Luca Marini (22) e Marco Bezzecchi (21) Moto2
da sinistra: Andrea Migno (24 anni) e Celestino Vietti (18) Moto3; Luca Marini (22) e Marco Bezzecchi (21) Moto2

 

Sei abituato a stare al fianco di un campionissimo, ma nell'Academy ti ritrovi in mezzo ai giovani. Come cambia il tuo atteggiamento?

"Stare con i ragazzi è bellissimo. Lavoro sempre a stretto contatto con Vale. Cerchiamo di trasmettere la nostra esperienza. Ovviamente il metodo di lavoro è diverso, non posso pretendere dai piloti della VR46 lo stesso modus operandi di Vale. È comunque molto appagante quando mettono in pratica i tuoi consigli, sia in pista che fuori. Sono soddisfatto: non lo considero nemmeno un lavoro visto quanto sono contento".

Yamaha ha confermato Jorge Lorenzo come pilota tester. Quanto ha contato l'opinione di Rossi su questa decisione?

"Quando Yamaha ha chiesto a Rossi un parere lui ha detto: 'Magari...'. Voglio dire, per noi Lorenzo in squadra è un valore aggiunto. Tutti vorrebbero un test rider di quel livello. Jorge è un pilota che fa ancora paura per la sua forza e conosce bene il team".

E se Rossi conquistasse proprio nel 2020, all'ultima stagione con la squadra factory, il decimo titolo?

"Sarebbe un sogno. Ogni anno quello resta l'obiettivo. Negli ultimi due campionati abbiamo sofferto un po' troppo. Ma Vale lo conosciamo: se trova un buon feeling si galvanizza e diventa competitivo".

Ti vedresti come Team Principal a gestire Valentino? Oppure pensi sia più probabile che corriate insieme con le auto?

"Lui è sempre stato appassionato di auto. Infatti ha iniziato a correre con i kart. Il suo sport numero uno, però, sono le moto. Io Team Principal? Non credo proprio".

Tra poco inizia il Festival di Sanremo con Francesca Novello sul palco: Vale ha cercato di spostare la data dei test di Sepang per poter assistere alla performance della sua ragazza?
"Non lo so (ride n.d.r.). So che all'Ariston ci sarà la sua morosa, tutto qua".

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