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Ha solo quindici anni Ana Carrasco Gabarron, ma il suo curriculum vanta già due bei piazzamenti finali nel campionato spagnolo: tredicesima nel 2011, con le 125GP, e diciannovesima quest'anno - ma saltando mezza stagione - in moto3. Non è strano che abbia trovato le porte aperte per il mondiale: il 2013 la vedrà in sella ad una KTM nel team JHK LaGlisse, con Vinales come compagno di squadra, una KTM privata - Maverick avrà una ufficiale - e tanta voglia di far vedere quanto vale.
Nei test di Almeria appena disputati Ana ha girato in 1'43"4, migliorando sensibilmente - oltre un secondo - il suo personale sul tracciato andaluso ottenuto con una Honda standard nella scorsa stagione del campionato spagnolo. La Carrasco correrà con il numero 22 in onore di Pablo Nieto, ex pilota (una vittoria all'Estoril nel 2003) figlio del più celebre Angel nonché DS del team LaGlisse.
Non sono state molte le donne arrivate al vertice della velocità. Ad inizio secolo scorso ci fu Vittorina Sambri che aprì la strada seguita poi da Maria Teresa Ravaioli e Gina Bovaird negli anni 70 - la statunitense, per la cronaca, è stata l'unica donna a correre in 500 nonché la prima a correre una stagione completa di motomondiale. Balzò agli onori della cronaca la finlandese Taru Rinne, capace di sfiorare pole position e vittoria in 125 nel 1989. Meno fortuna ebbero Daniela Tognoli e la giapponese Tomoko Igata verso la metà degli anni 90 sempre nella minima categoria. Fece più notizia - soprattutto per la sua bellezza, a dire la verità - la tedesca Katja Poensgen, autrice di due deludenti stagioni in 250 fra Aprilia e Honda. Che però, qualche anno prima - nel 2000, per la precisione - dimostrò di saper andare fortissimo salendo sul podio a Misano con la Suzuki GSX-R750 Superstock del team Alstare. In mezzo alle 1000...