ANALISI 125
Seconda pole stagionale per Marquez, con un decimo di vantaggio su Espargarò. Ma il piccolo pilota spagnolo sembra avere la capacità del “giro alla morte”, ma non la stessa concretezza del suo rivale. Marquez ha avuto un
ritmo altalenante, mettendo a segno due passaggi in 46” (il migliore in 1’46”829) e due in 47”, ma non in successione. Espargarò, con un solo 46”, ha però picchiato duro 7 passaggi in 47” basso, con la sua classica guida determinata, ma sporca.
E’ ipotizzabile una fuga dei due dopo un primo confronto con Vazquez, Rabat e Terol.
L’undicesimo, Koyama, è già a due secondi di distacco;
nella 125 dello scorso anno eravamo abituati a distacchi ben più contenuti. Smith, secondo il suo team manager Martinez, sente la pressione di dover vincere il campionato. Per lui, quindi, nessun gap tecnico, ma solo un pizzico di fragilità mentale che lo rendono irriconoscibile dalla forma del 2009. Per lui, quasi un secondo di distacco dalla pole.
Debutto qui a Jerez di Riccardo Moretti col Team Fontana, 27°, alle prese con un carburatore evoluzione di Aprilia che ha condizionato la messa a punto della sua 125. Se nel warm up di domani si sistema l’inconveniente,
potremmo trovare in gara un Moretti in zona punti. Una curiosità:
Lorenzo Savadori, 22°, difficilmente troverà la gloria in 125. Il peso forma di 85 chili con casco e tuta lo penalizzano esponenzialmente, soprattutto se si considera che uno come Marquez è quasi 30 chili più leggero…
ANALISI MOTO2
Alla pole di oggi manca un secondo dal giro veloce in gara in 250 dello scorso anno, ottenuto da Alvaro Bautista, col tempo di 1’43”338.
Tomizawa, il più rapido, ha fermato il cronometro in 1’44”372 e
nello spazio di un secondo sono racchiusi 25 piloti! Imprevedibile anche stavolta il podio della Moto 2, anche se i più concreti, insieme al giapponese, sono stati Simon e Takahashi.
Le moto, chi più chi meno, continuano a manifestare
grandi segnali di chattering, che, nel caso dell’anteriore, sono dovuti principalmente a una eccessiva rigidità strutturale del telaio, che va quindi bilanciato con il set up; nel caso delle vibrazioni al posteriore, la causa arriva soprattutto dalla frizione in dotazione (uguale per tutte le moto, marcata Suter), che prevede un range di regolazione troppo ridotto.
Tra le moto più lente figurano quelle del Team Scot, quindi De Angelis e Canepa. L’aerodinamica è sbagliata e nel secondo turno di libere, le carenature tendevano persino ad aprirsi per la scarsa estrazione dell’aria prevista dal suo profilo.
Terrei d’occhio lo spagnolo di adozione Hernandez, 12°, che ha talento ed è spettacolare. 22 anni,
l’esperienza in supermotard e una guida determinata e sempre di traverso.
Aria grama nel Team Jir, con Pasini solo 36° e divergenze in squadra.
Il migliore degli italiani è Corsi, 10°, a 3,5 decimi dalla pole. Può fare una gara da podio. La moto più veloce in pista si riconferma quella di Iannone, del Team Speed Up con 249,1 km/h (248,618 km/h la velocità dell’Aprilia di Luthi nel 2009).
ANALISI MOTOGP
Non deve terrorizzare il tempo di Pedrosa, perché nel giro secco (per di più in “casa”) è un maestro. Il 39” ce l’ha, ma lo alterna ad un 40” sporco che lo relega, in termini di ritmo, dietro a Lorenzo e a Stoner.
Lorenzo è il pilota da temere, capace di impostare un ritmo forsennato di 40” basso, 39” alto. Come in Qatar, presumo lo scatto di Pedrosa al via, che tenterà di dare il ritmo alla gara.
Stoner ha fatto ben sei soste ai box,contro le tre di tutti gli altri.
Nessun long run per l’australiano, ma tanti giri singoli tra una pausa e l’altra. Non ci sono punti della pista in cui è particolarmente penalizzato, ma il decimo di secondo lo perde pressoché in ogni settore della pista. Questione di feeling con l’anteriore.
Rossi, 4°, è il più veloce nel T2, un tratto formato da due tratti in accelerazione e una sola curva da terza marcia; segno che il tiro del motore stavolta è buono. Perde invece un paio di decimi nell’ultimo T e in caso di arrivo in volata all’ultimo giro, difficilmente potrà spuntarla. E non lo farà sicuramente con una spallata all’ultima curva...