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Pedrosa in qualifica sosteneva di non avere quei 2 decimi che gli sarebbero serviti per fare una gara come quella impostata ai primi giri. Ce li ha messi lui, di manico, rifilando mezzo secondo di passo al suo compagno di squadra. Arrivare secondo o terzo, per Pedrosa non avrebbe avuto senso. Alla curva 5 è caduto perdendo il davanti, dopo aver affrontato un T1 in media con gli altri giri. E soprattutto dopo aver martellato 9 giri in 21”, ai primi 11 passaggi. Ad uno così, veloce e determinato, con una moto che non rappresenta la perfezione tecnica assoluta, riesce dura cantargli la romanzina.
Lorenzo gli rosicchiava centesimi di secondo ad ogni settore, con una Yamaha come sempre eccelsa che non ha stancato più di tanto il pilota nemmeno dopo 32 giri. 15 passaggi in 21” nei primi 18 giri e un record battuto per un solo millesimo, appartenente a Stoner 2008.
La mancanza di feeling con l’anteriore è la causa di un ritmo a tratti altalenante di Casey, che in qualche giro ha mancato la traiettoria. Se non sei più che al 100%, o vai per terra (Pedrosa) o “sbavi” il passo di gara, se insisti a voler stare con Lorenzo. Tant’è: 8 giri in 21” per Stoner, ma nei primi 15 passaggi. Ben diverso quindi il quadro rispetto a quello impeccabile dello spagnolo.
Dovizioso quando non ha il traino fatica a ripetere il suo miglior crono a tamburo: dal 15° giro, quando era solo, i suoi tempi si sono alzati dai 2 ai 4 decimi, tornando poi a girare forte quando è stato superato da Rossi, anche di 3-4 decimi. Cosa strana che dal 21° passaggio la velocità della sua moto abbia perso mediamente 3-4-5 km/h.
Rossi anche stavolta ha animato la corsa, anche se la sua condotta di gara è stata un po’ strana. E’ partito
girando in 22” basso, alzando a 22”7 dall’11° al 20° giro, scendendo 2-3 anche 5 decimi e registrando il suo secondo e terzo miglior giro di gara sul finale. Ad ogni modo è stato il pilota più costante: miglior tempo, 1’22”1, peggior tempo, 1’22”9, in 32 giri. Il suo maggior divario da Lorenzo al T4 (la parte più “fisica” e tecnica della pista), dove perdeva 2 decimi.
Nel tempo totale di gara, siamo passati da 44’01”580 di Pedrosa nel 2009, a 43’54”873 di oggi di Lorenzo, segno che il ritmo quest’anno era elevatissimo. Si è migliorato anche Stoner dall’anno scorso di 16 secondi (da 44’14” a 43’58”), mentre Rossi è peggiorato di 7 secondi (da 44’01” a 44’08”).
La velocità massima toccata nel 2009 (Rossi, 265 km/h) resta imbattuta: Stoner anche in gara è stato il più veloce di tutti con 264,6 orari, mettendo tra sé e gli altri 3-4 km/h ad ogni turno che ha preso parte. Il “Duca” è tornato ad accelerare forte.