Aprilia in Moto2, indietro tutta

Aprilia in Moto2, indietro tutta
43 titoli mondiali velocità. Eppure oggi Aprilia fa discutere di più per le decisioni prese in ambito Moto2 | di G. Zamagni
25 novembre 2009


Dodici righe e l’Aprilia sparisce dalla Moto2
attraverso un avvilente comunicato stampa (già riportato da Moto.it). E’ l’ultima, incredibile decisione di una Casa diventata grande grazie alla corse, ai tempi di Ivano Beggio.
Una retromarcia improvvisa, quanto, apparentemente, ingiustificata, anche perché il progetto Aprilia-Moto2 risale a sei mesi fa e proprio in questi giorni si stanno ultimando i primi tre telai costruiti dal reparto corse di Noale. Senza dimenticare che esistono dei contratti già firmati con il team di Jorge Martinez e con quello di Luca Boscoscuro, obbligati a cercare un’alternativa tutt’altro che semplice, costretti di fatto a rivedere completamente i propri piani, andando a vendere un progetto che non ha più alle spalle una Casa come l’Aprilia.

Una retromarcia improvvisa, quanto, apparentemente, ingiustificata, anche perché il progetto Aprilia-Moto2 risale a sei mesi fa

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Se si è arrivati a questo punto non è certo perché, come si legge sul comunicato, “il Gruppo ritiene inutile e dannoso per una grande Casa motociclistica italiana ed europea – che ha vinto 43 titoli mondiali nella velocità e nell’off road – prendere parte a competizioni obbligatoriamente imperniate sulla tecnologia motoristica di un Costruttore concorrente (Honda, ndr)”, ma piuttosto per questioni che nulla hanno a che fare con lo sport, per i diversi modi di vedere le cose  tra Colaninno, Leo Mercanti, responsabile sviluppo prodotto produzione e racing (che c’entra con le corse come l’Inter con la Champion’s) del gruppo Piaggio, GianPiero Sacchi, responsabile del settore sportivo del gruppo Piaggio e l’ingegnere Gigi Dall’Igna, direttore tecnico del reparto corse e papà di tutte le ultime Aprilia da competizione.

Da anni, i vertici di Aprilia bisticciano su qualsiasi aspetto riguardi le competizioni, con un danno pazzesco per la Casa di Noale, affossata nell’immagine dentro e fuori la pista da una gestione che lascia qualche dubbio.
Un disastro che si ripercuote anche sul prodotto, spesso di ottimo livello - perché in Aprilia le moto, di qualsiasi tipo, le sanno fare molto bene -  ma dalla scarsissima considerazione tra gli appassionati. Le colpe sono molteplici, ma quelle principali si possono riassumere in tre punti.
 

1) PREZZI PAZZESCHI
Negli ultimi anni, l’Aprilia ha avuto quasi il monopolio della 125 e della 250, anche se la KTM ha provato in qualche maniera a interrompere questa egemonia. A Noale, hanno adottato una politica dei prezzi delle moto a dir poco folle, che ha fatto sì guadagnare moltissimo l’Azienda negli ultimi anni, ma ha anche portato alla fine della 250

Cifre pazzesche, anche se Sacchi sosteneva che l’Aprilia quasi ci perdeva

La RSA, la quarto di litro più evoluta e competitiva, costava 1.150.000 euro, un prezzo che comprendeva due moto, i ricambi per eventuali cadute, la benzina e le gomme. Attenzione, però, le RSA erano in leasing, ovvero a fine anno dovevano essere riconsegnate al reparto corse di Noale, che gli dava una bella lucidatina e poi le riconsegnava come nuove per la stagione successiva. Chi si accontentava della LE, la moto clienti, doveva sborsare 200.000 euro, o 350.000 euro se sceglieva la formula “tutto compreso”, con i ricambi per le cadute e le gomme.  Cifre pazzesche, anche se Sacchi sosteneva che l’Aprilia quasi ci perdeva, cercando di convincerti che si trattasse di una sorta di opera buona, “per amore dello sport” (ma dai, per piacere!). Così, è intervenuto Carmelo Ezpeleta, chiedendo un contenimento dei costi.


2) BRACCIO DI FERRO

Contenimento dei costi che era assolutamente possibile, soprattutto in regime di monopolio, con Ezpeleta disposto ad accettare una concreta proposta dell’Aprilia per una 250 meno competitiva e, di conseguenza, meno cara. Ma al momento di trovare l’accordo, qualcuno ai vertici della Casa di Noale ha deciso di intraprendere con il numero uno della Dorna un braccio di ferro, che si è ovviamente risolto a favore di Ezpeleta. Così, è sfumata la possibilità di continuare con la 250 2T almeno fino al 2013 ed è stata accelerata l’introduzione della scellerata (perlomeno secondo la mia opinione) Moto2. La quale, per inciso, non è così florida come ci vogliono far credere: da qui all’inizio della stagione ci saranno, temo, altri “ritiri” importanti.
 

3) NESSUNA VALORIZZAZIONE
Nonostante l’Aprilia (con i suoi vari Marchi) abbia letteralmente dominato le ultime stagioni, a parte l’ultimo mondiale 250 (e questo meriterebbe un capitolo a parte, per gli errori commessi), nessuno parla dei risultati della Casa creata da Beggio. E’ come se l’Aprilia fosse sparita, come se non esistesse, quando invece il grande lavoro del reparto corse andrebbe valorizzato in ogni modo. Ma, evidentemente, a Noale, non ci pensano a queste cose. E tutto questo fa ancora più rabbia, se si pensa che nelle ultime due stagioni per l’Aprilia ha corso e vinto Marco Simoncelli, un autentico personaggio, uno secondo soltanto a Valentino Rossi in termini di immagine televisiva. In passato, l’Aprilia ha saputo sfruttare alla grande i successi di Biaggi e Rossi, mentre nessuno si è preoccupato di fare altrettanto con Simoncelli, che, oltretutto, è stato fatto correre con il Marchio Gilera, l’unico del Gruppo Piaggio che non costruisce moto.
 

Adesso, nonostante l’Aprilia debba far lavorare un reparto corse vicino alle 100 persone, nonostante la SBK continui a non avere uno sponsor per la squadra ufficiale (per il 2010 si parla di un interessamento dell’Alitalia: è come se il Milan mettesse la scritta Mediaset sulle magliette), nonostante non si vendano le RSV ai clienti (perché costano troppo rispetto alle Ducati, comunque competitive), si decide di rinunciare alla Moto2, che qualche euro (non troppi ma sempre meglio che niente), avrebbe portato. Difficile capirci qualcosa.


Giovanni Zamagni