Bagnaia ferma i fischi a Misano: ben fatto!

Bagnaia ferma i fischi a Misano: ben fatto!
E’ bello che Bagnaia abbia fatto quel gesto, è importante, era doveroso. Insieme ai fischi c’erano tanti buuu e, come hanno riferito i presenti, anche qualche insulto pesante indirizzato a Marquez. Ed è stato un gesto utile anche per facilitare il lavoro comune della prossima stagione
12 settembre 2024

Quello sul podio di Misano è stato un gesto responsabile, da campione del mondo. Dopo l’incidente di Aragon e dopo Misano è rimontata la solita polemica tra chi riconosce e ama Valentino Rossi e chi no con ogni Marquez e pretesto possibile. Si può cercare di mettere ordine e Pecco ha fatto la sua parte.

I fischi non ci piacciono e lo abbiamo detto in DopoGP. Abbiamo detto precisamente: “Fischiare è brutto, soprattutto dopo una gara così bella. Noi non ci scandalizziamo se ci sono i fischi. Sono terribili, ma non ci sembra corretto dire: non bisogna fischiare. Ci sono gli applausi e ci sono anche i fischi. E’ un diritto del pubblico. E Bernardelle ha aggiunto: è una protesta civile.

Naturalmente ci riferiamo ai fischi, e non ad altro. Gli insulti, come i festeggiamenti quando un pilota cade o peggio, sono un’altra cosa e chi mette tutto insieme sbaglia. I fischi sono un diritto del pubblico e chi li prende li prende, che sia un politico, un artista, uno sportivo: vuol dire semplicemente che quel soggetto ha la disapprovazione di una parte del pubblico. Non è un dramma.

Si fa della gran confusione sul tema e qualcuno lo fa ad arte. Dire per esempio che fischiare Marc Marquez a Misano “significava” fischiare anche il suo team e addirittura la memoria di Fausto Gresini è profondamente scorretto. E’ assolutamente certo che tutti, a Misano e non solo, hanno avuto per Fausto, per Nadia, per tutta la famiglia Gresini e per il team soltanto rispetto e affetto.

Poi c’è chi aggiunge temi che non c’entrano nulla: “non si debbono fischiare i piloti che rischiano la vita a 300 all’ora” “Marquez è un campionissimo”, ”Marquez ha sofferto quattro anni terribili”. Sono tutte ovvietà che non cambiano il punto.

E il punto, lo sapete, è che una parte degli appassionati (e non tifosi) non perdona a Marc Marquez quel finale del 2015: non si era mai visto un campione correre due (o forse tre) GP non per provare a vincere ma per far perdere un rivale. Per loro, e anche per noi, nessuna offesa pubblica, nessuna conferenza stampa giusta o sbagliata poteva autorizzare una condotta così platealmente antisportiva. E Marc ha ignorato le proteste.

Sono passati quasi dieci anni e sarebbe opportuno voltare pagina, giusto.

Il gesto di Bagnaia va in quella direzione ed è anche un gesto che Marc Marquez per primo apprezzerà: l’anno venturo i due piloti saranno compagni di squadra, Pecco intende stemperare le possibili scintille fin da subito.

Perché Bagnaia lo aveva dichiarato, qualche tempo fa: “La nostra convivenza in squadra potrebbe funzionare benissimo o finire malissimo, ma sono sicuro: siamo due persone abbastanza intelligenti da trovare il modo di lavorare bene insieme”. Ecco, Pecco sul podio del San Marino ha voluto dire: io ho già cominciato. Perfetto!

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