Battaini: professione collaudatore, per un giorno pilota!

Battaini: professione collaudatore, per un giorno pilota!
Sensazioni ed emozioni di uno abituato a fare 12.000 km all'anno, ma solo al Mugello e a Jerez | G. Zamagni, Sachsenring
7 luglio 2012

Punti chiave

SACHSENRING – Trentanove anni, 144 GP disputati in carriera , 4 pole e 7 podi in 250, fisico da triatleta, Franco Battaini è tornato in un GP al Sachsenring, sulla Ducati GP12/0 di Karel Abraham, ancora infortunato a una mano. Per il Batta, una bella soddisfazione. E una grande emozione. Lo abbiamo incontrato dopo le libere del primo giorno, quando era 18esimo a 3”289 dalla pole, con il tempo ottenuto nell’unico turno effettuato sull’asciutto. In qualifica, con il bagnato, è andata peggio, con Franco ultimo a 4”642. Ma cambia poco.


Franco Battaini, professione?
“Collaudatore Ducati”.


Quanti chilometri fai all’anno come collaudatore?
“Bisognerebbe chiederlo al mio ingegnere di pista. Diciamo 1000 km per ogni test, moltiplicato per 12 fa circa 12.000 km all’anno”.


Insomma, come dire che in pista ci vai più di un pilota professionista…
“Sì, però giro sempre sulle stesse piste, Mugello e Jerez”.


Qui, però, non fai il collaudatore, ma il pilota: cosa cambia?
“Intanto ho parecchi anni in più di quando correvo: l’ultima gara di mondiale l’avevo fatta nel 2006, ma ho corso fino al 2009 nella SuperSport nel Campionato Italiano. Questa è una pista da “pelo”, specie alla curva 11, dove venerdì mattina è caduto anche Marc Marquez in Moto2: lì, dico la verità, sto un po’ abbottonato, vado prudente”.


Quando fai il collaudatore devi solo pensare a testare tanti componenti nuovi, qui devi andare più forte possibile: immagino che l’approccio, anche mentale, sia differente.
“Per la verità, la prestazione è importante anche quando fai il collaudatore, perché girare troppo lontano dal limite non serve molto. Al Mugello ho tanti riferimento che non ho naturalmente su questo tracciato, che avevo

Quando avevo 25 anni ero più spregiudicato. Adesso ci penso di più quando devo aprire il gas, ma qui non lo puoi fare…

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visto per l’ultima volta nel 2006. Il meteo non mi ha aiutato: ieri avrei voluto fare due turni sull’asciutto. E l’età si sente: quando avevo 25 anni ero più spregiudicato. Adesso ci penso di più quando devo aprire il gas, ma qui non lo puoi fare…”.


Batta, stai usando però una moto differente da quello che utilizzi solitamente: quanto è cambiata la GP12 rispetto a questa GP0 (la prima con il telaio in alluminio, utilizzata da Rossi e Hayden a Valencia lo scorso novembre e poi abbandonata).
“E’ difficile fare un paragone, perché questo è tutto un altro circuito. Anche come assetto, bilanciamento ed elettronica nel primo turno avevo un po’ di problemi e poi nel secondo è piovuto”.


Ma non hai risposto alla domanda: quanto è differente questa moto?
“E’ difficile rispondere, perché la pista, molto tortuosa e stretta, corta, completamente differente da quella dove giro di solito, non aiuta a fare paragoni”.


Ti sei emozionato quando sei entrato in pista?
“Un po’ sì. E mi emoziono ogni volta che entro in pista”.


Cosa ti aspetti dalla gara?
“Spero di girare ancora un po’ sull’asciutto di essere più tranquillo nella guida: ci sono dei punti che ho il “braccino” (un po’ di paura, NDA), devo sbloccarmi un po’. La partenza sarà un momento particolare: mi ricordo che l’emozione era grande quando eri sullo schieramento, in qualsiasi categoria”.


Tu lavori per la Ducati, quindi per Valentino Rossi e Nicky Hayden: ti confronti spesso con loro?
“Sì, soprattutto con Vale: quando provo qualcosa di nuovo, mi chiede sempre come è andata. E’ importante, soprattutto in questo momento avaro di risultati, dargli magari quella piccola speranza per riuscire ad andare un po’ più forte. Da pilota, capisco la situazione che sta vivendo, che è sicuramente difficile e per lui è un momento impegnativo”.


Ma le richieste che fa sono fuori dal mondo?
“No, assolutamente. Come sai, però, Ducati ha una sua filosofia e quella vorrebbe mantenere. Però, come avete visto, almeno il telaio è cambiato parecchio”.

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