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La notizia è di quelle che non passano certo inosservate: Luca Cadalora in sella ad una MotoGP. Un ritorno spettacolare, anche se purtroppo non lo rivedremo schierato in griglia. Un impegno nel "solo" sviluppo in pista della tre cilindri prodotta da Ferrari & Bertocchi. Una scuderia che sembra fare davvero sul serio, preparandosi per un debutto in grande stile.
Basta ricordare che qualche giorno prima di Natale, era stato reso noto che la nuova sella sarebbe stata affidata a John Hopkins, che proprio in questi giorni dovrebbe arrivare in Italia per definire dettagli e programmi con il team. Squadra che, come rende noto Ferrari, si concentrerà poi sullo sviluppo della moto, affidandola appunto a Cadalora. Debutto che potrebbe avvenire "in casa" sulla pista di Vallelunga, alle porte di Roma.
La scelta di Luca come collaudatore non è però un caso. Infatti il progetto della Oral Engeneering, azienda che sviluppa la moto della FB, nasce dallo studio fatto per BMW che alla fine non arrivò mai concretamente alle porte della MotoGP. Ma che già all'epoca coinvolse Cadalora nei programmi di sviluppo della casa bavarese, che ne seguì passo-passo il progetto.
In carriera Luca ha vinto 34 GP nelle tre categorie (125, 250 e 500), salendo 73 volte sul podio e conquistando tre titoli iridati: il primo, nel 1986, con la Garelli 125 bicilindrica del Team Italia, davanti al compagno di squadra Fausto Gresini; gli altri due nella 250, con la Honda del tem di Erv Kanemoto, nel ’91 e nel ’92.
L’anno seguente Luca passò alla classe regina disputando tre buone stagioni con la Yamaha del Team Roberts: fu quinto il primo anno (dietro a Schwantz, Rainey, Beattie e Doohan), secondo dietro Doohan e davanti a Kocinsky e Schwantz nel ’94, e terzo dietro a Doohan e Beattie (precedendo Crivillé) nel ’95.
Poi tornò con l’amico Kanemoto e con la Honda nel ’96, conquistando il terzo posto finale alle spalle degli ufficiali Doohan e Crivillé. Tornato alla Yamaha nel team di Wayne Rainey, nel ’97 il modenese fu sesto assoluto, mentre l’anno seguente contribuì più che altro allo sviluppo della tedesca MuZ, chiudendo ufficialmente la sua carriera nel 2000, con la Modenas gestita da Kenny Roberts. Un palmarés di assoluto rispetto, dunque, cui si aggiunge l'assoluta stima degli addetti ai lavori, che gli hanno sempre attribuito eccellenti doti di collaudatore. È quindi logico supporre che, nonostante gli ormai 10 anni di inattività, Cadalora possa dare un enorme contributo alla neonata FB.
(Fonte: Gpone.com)