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“Belin, che paddock” è una miniera di rivelazioni. Dopo i retroscena Ducati, Carlo Pernat, che è stato al centro del nostro mondo per tutta una vita, nel suo libro prende di mira anche Max Biaggi. Non è tenero con il pilota che aveva fatto grande la “sua” Aprilia in 250. La stagione 1998, quella iniziata con il trionfo del romano a Suzuka all’esordio in 500, alla fine si chiuse con un disastro pesante per la carriera del Corsaro.
“Perché Max –scrive il manager genovese- è fatto così: non gli riesce di tenere la bocca chiusa e in questo senso è molto simile al suo amico Jorge Lorenzo. Quando è entrato nel regno della HRC, il reparto corse della Honda, in 500, grazie al suo talento e alla forza della Casa giapponese aveva un futuro straordinario davanti”.
Pernat scommette che si sarebbe preso qualche titolo anche nella categoria superiore.
“Max esordisce come un demonio a Suzuka, è il 5 aprile: pole, giro veloce e vittoria, Stra-to-sfe-ri-co. La sera va in diretta su ‘Domenica In’ intervistato dal suo amico Frizzi. Dovrebbe godersi il successo e basta. Invece parla. Parla troppo. Che belina. Dice di essere il migliore, sospetta che la Honda di Doohan sia migliore. E comincia a stare sulle palle a Mick. Il canguro in Honda è un’icona, il padrone. A metà stagione la situazione tra i due è precipitata: ma davvero c’è mai stato un pilota che sia andato d’accordo con il romano? ‘Max è un personaggio di plastica, dice Doohan, è capace di dire solo bugie. Non è una persona vera, è un prodotto degli sponsor. Si lamenta sempre’. ‘Probabilmente Mick sta invecchiando’ risponde Max. ecco. Ha fatto la cazzata. Quella definitiva”.
A fine anno Biaggi è costretto a lasciare la Honda, Doohan non lo vuole più. Così analizza Carletto.
“L’arrogantello ha commesso un errore madornale, e chissà se lo ha mai capito. Aveva a disposizione una moto pazzesca. Nel ’99 Mick si fa subito male e chiude la carriera. Vince il titolo il suo nuovo compagno di squadra, lo spagnolo Alex Crivillè che ha preso il posto di Biaggi. Se Max non si fosse messo contro il canguro sarebbe rimasto in HRC, quell’anno avrebbe vinto senza problemi il mondiale. Sarebbe diventato l’uomo di punta, destinato a ripetersi negli anni successivi. Invece è andato alla Yamaha”.
Pernat si spinge ad immaginare quello che sarebbe stato un futuro ben diverso. Biaggi lasciò il posto a Valentino Rossi, che con la Honda ha vinto tre titoli consecutivi. Biaggi li ha proprio buttati via, quei titoli.
“Avrebbe stracciato Valentino, lui con la moto superiore, la Honda, e l’altro con la Yamaha che in quegli anni era un ‘cancello’. Poi il Dottore lo avrebbe comunque battuto, ma per almeno due o tre anni sarebbe stata un’altra musica”.