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ARAGON – Per la prima volta in questa stagione, non c’è nemmeno una Yamaha sul podio: Jorge Lorenzo ha finito quarto, Ben Spies quinto e Valentino Rossi sesto, solo grazie alla caduta all’ultimo giro di Andrea Dovizioso. I dati confermano chiaramente che alla M1 mancano cavalli, tanto che le Yamaha occupano gli ultimi quattro posti della lista delle velocità massime, addirittura più lente della Suzuki. E’ chiaro, insomma, che c’è qualcosa che non va e il più preoccupato è naturalmente Jorge Lorenzo: il vantaggio in classifica è ancora importante (56 punti), ma negli ultimi tre GP Lorenzo ha ceduto a Pedrosa 21 punti.
«Il momento è difficile – ammette il capoclassifica del mondiale - è evidente, ma non sempre uno può ottenere un risultato positivo. E’ normale che ci siano delle gare dure, l’importante, in queste condizioni, è finire e prendere punti importanti. All’inizio erano Honda e Ducati ad avere dei problemi, adesso ce li ha la Yamaha, ma la situazione è ancora sotto controllo. E’ chiaro che mi dispiace non aver fatto terzo: sarebbe stato bello salire sempre sul podio fino alla fine della stagione, ma non è poi così importante. Da qualche GP siamo in difficoltà con il motore, ma non possiamo fare più di tanto: a Motegi dovrebbe arrivare il propulsore evoluzione, quello che avevamo provato a Brno. Non c’è una grande differenza, ma, sicuramente, va un po’ meglio. Qui abbiamo anche avuto problemi di trazione per tutto il fine settimana: non era possibile fare meglio. Ho parlato con i tecnici Yamaha, ma non devo insistere più di tanto: sanno perfettamente qual è la situazione, stanno lavorando duro per cercare di risolvere il problema. Per quanto riguarda il sorpasso, non mi aspettavo che Hayden ci avrebbe provato in quel punto: quando l’ho visto, avrei anche potuto chiudere la traiettoria, ma avremmo solo rischiato di finire a terra entrambi».
Decisamente sotto tono anche la gara di Valentino, che dopo aver faticato parecchio in prova è andato perfino peggio in gara. Rossi, ormai, non ha più dubbi: a fine stagione si farà operare alla spalla destra, infortunata ad aprile mentre si allenava con la moto da cross. Il nove volte campione del mondo farà le prossime tre gare (Giappone, Malesia e Australia), ma se la spalla continuerà a impedirgli di guidare come sa, allora l’operazione potrebbe anche essere anticipata prima della fine del campionato.
«E’ stata una gara molto difficile: speravamo di poter fare meglio. Siamo andati così male per un insieme di cose: qui tutte le Yamaha hanno fatto fatica e io, nelle mie condizioni fisiche, non ce la faccio a guidare come vorrei. A causa del dolore alla spalla, dobbiamo mettere a posto la moto per agevolarmi nella guida, ma andiamo incontro ad altri problemi: in definitiva, non siamo a posto. Il brutto risultato finale è una conseguenza di tutto questo. Sicuramente disputerò i prossimi tre GP, poi decideremo se sarà il caso di anticipare l’intervento alla spalla o aspettare fine stagione. Siamo un po’ sfortunati perché il calendario prevede prima il Giappone: Motegi, probabilmente, è la pista peggiore per le mie condizione. Però vale la pena provarci, perché, soprattutto in Malesia, abbiamo tutti i riferimenti di febbraio, quando ho guidato questa moto a posto fisicamente. Sarà quindi importante vedere come andremo sul quel tracciato e poi si prenderà una decisione.
E’ chiaro che l’obiettivo è finire la stagione, ma se due piste così positive per me e per la Yamaha come sono sempre state la Malesia e l’Australia continueremo ad avere questi problemi, se continuerò a non guidare bene l’M1, si potrebbe anche pensare all’operazione. Ancora non so se la Yamaha mi darà il permesso di salire sulla Ducati nei test di Valencia, ma se devo provare non al meglio delle condizioni fisiche, tanto vale farsi operare prima e arrivare in forma al test di febbraio. E’ una cosa da valutare bene, ma fare un test non a posto fisicamente non è poi così importante. Per il momento corro perché comunque si è visto che la spalla non peggiora, però mi manca la forza e non riesco a guidare bene e preciso come vorrei, come faccio solitamente quando sono in forma.
Da tre gare, le altre moto, soprattutto la Honda, ma qui anche la Ducati, sembra che abbiano risolto i problemi che avevano prima. Anche a Misano eravamo in difficoltà con le velocità, ma riuscivamo comunque a essere competitivi, invece qui è stata molto dura per tutti i piloti della Yamaha. I risultati di oggi delle Ducati sono sicuramente positivi in prospettiva 2011, ma io voglio ancora provare a essere forte e veloce con la M1 nelle prossime gare. Naturalmente sono triste, mi dispiace molto di questa situazione, ma so che non sono al 100%: se andassi così essendo fisicamente a posto, sarebbe più grave… Nel 2006 e nel 2007 era molto peggio: sono sicuro che, nelle prossime piste, la M1 potrà essere molto più competitiva rispetto ad Aragon».