I commenti dei piloti dopo le libere di Aragon

I commenti dei piloti dopo le libere di Aragon
Quarantacinque minuti con l’asciutto, quarantacinque con il bagnato: la prima giornata di prove sul nuovo tracciato di Aragon è stata caratterizzata dal maltempo | G. Zamagni, Aragon
17 settembre 2010

Punti chiave

ARAGON – Quarantacinque minuti con l’asciutto, quarantacinque con il bagnato: la prima giornata di prove sul nuovo tracciato di Aragon è stata caratterizzata dal maltempo. Il meteo prevede pioggia anche per domani, mentre domenica la situazione dovrebbe migliorare. Così, naturalmente, la classifica è stata determinata dalla sessione mattutina, con Dani Pedrosa decisamente più veloce degli altri.
«Adesso – spiega – conosciamo molto meglio la moto e rispetto all’inizio abbiamo una buona base sulla quale lavorare, senza dover perdere tempo a provare un forcellone o un telaio nuovo come facevamo, praticamente in ogni turno, a inizio stagione. Dobbiamo comunque rimanere con i piedi per terra, perché gli avversari sono tanti e forti. Noi rispetto alla Yamaha abbiamo più potenza e accelerazione, ma la M1 è più stabile e maneggevole in curva. Nel pomeriggio ho avuto un problema elettrico sulla moto e la seconda non era pronta per il bagnato: ecco perché nel pomeriggio ho finito così indietro. La pista mi piace: la prima parte è più tecnica, ma in quella finale è più facile commettere un errore».

E’ decisamente in forma Pedrosa e il primo a saperlo è proprio Jorge Lorenzo.
«Il circuito è bello – dice il capoclassifica del mondiale -, divertente e, naturalmente, è ancora tutto da scoprire. Per il momento fatico a prendere le misure all’ultima curva, difficile da interpretare: il margine di miglioramento è grande. Pedrosa è velocissimo, ma non lo devo battere a tutti i costi: il titolo è più importante della singola vittoria. Sicuramente la Honda è cresciuta molto, mentre la Yamaha è al limite con il motore».

Per una volta, Valentino è d’accordo con il compagno di squadra: Rossi ha chiuso la sessione del mattino con il sesto tempo assoluto, mentre in quella pomeridiana con la pioggia ha ottenuto il quarto tempo.
«Era importante fare qualche giro con la pioggia, perché quest’anno ho girato poco in queste condizioni. Da quando sono tornato dopo l’incidente del Mugello, ho provato con il bagnato soltanto nel warm up a Brno, andando piuttosto piano: con l’acqua è ancora più difficile riprendere confidenza con la moto. Qui non sono andato male: sono quarto a un secondo da Stoner, uno specialista in queste condizioni. Questa mattina, con l’asciutto, ho avuto qualche problema con l’anteriore della moto, ma avevamo una modifica da provare che con la pioggia si è rivelata positiva. La pista è bella, ha una buona tenuta, anche se ci sono 3-4 curve dove l’acqua non drena perfettamente e diventa un pochino pericolosa, ma nel complesso siamo a un buon livello di sicurezza. Il tracciato mi piace: non è il mio favorito, ma è uno dei 5-6 più belli del mondiale.
Nelle ultime gare, prendiamo mediamente 10 km/h dalla Honda di Pedrosa e 8 km/h da quella di Dovizioso: la differenza è un po’ troppo grande e la Yamaha dovrà lavorare su questo aspetto in prospettiva futura. Forse prima della fine dell’anno arriverà qualche aggiornamento, ma non credo che basti. Oggi siamo tornati ai 4 turni, anche se di 45 minuti, come era una volta: per me è positivo, si lavora meglio e spero che venga mantenuto questo schema anche per la prossima stagione».

Soddisfatti entrambi i piloti Ducati.
«La pista è bella e sicura – dice Nicky Hayden, secondo assoluto -: ci sono parecchie situazioni differenti, curve veloci e lente. Ho fatto secondo sull’asciutto e terzo sul bagnato: nel complesso è stata una buona giornata».
«Siamo partiti con un buon assetto – è l’analisi di Casey Stoner, quarto assoluto e primo sotto la pioggia -, ma nel finale del turno siamo stati rallentati da un problema di bilanciamento della ruota posteriore. Nel pomeriggio abbiamo lavorato molto, perché quest’anno si è provato pochissimo con il bagnato, ma anche in questa condizione abbiamo trovato la giusta direzione».
 

 Ascolta l'audio integrale dell'intervista a Rossi

 

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