I commenti dei piloti dopo la prima giornata di prove a Misano

I commenti dei piloti dopo la prima giornata di prove a Misano
I piloti commentano le prestazioni della giornata. E nel paddock di Misano emozione e commozione per la presenza di Wayne Rainey
2 settembre 2011

Punti chiave


MISANO ADRIATICO – C’è Wayne Rainey a Misano e il paddock, giustamente, va in fibrillazione. Diciotto anni fa, Rainey cadde alla prima curva – adesso è l’ultima, perché si gira al contrario – mentre si trovava in testa al GP, con Luca Cadalora alle sue spalle. Sembrava una banale scivolata, ma gli esiti furono drammatici: da allora, il pilota americano è costretto a muoversi su una sedia a rotelle.
Dopo diciotto anni, Wayne ha deciso di tornare a Misano: difficile trattenere la commozione.
“Questo era comunque uno dei miei circuiti preferiti: purtroppo le corse di moto sono così! Nella mia carriera non sono caduto tante volte, ma alcune erano state decisamente più dure: evidentemente era destino che mi facessi male in quella occasione”.

Di fronte a un mito del motociclismo, la prima giornata di prove passa naturalmente in secondo piano. Dopo le difficoltà del primo turno, nel secondo Jorge Lorenzo ha cambiato passo e non solo ha ottenuto il primo tempo - tra l’altro con la gomma dura, mentre i suoi rivali hanno tutti utilizzato la morbida -, ma il suo ritmo è di gran lunga migliore di quello dei suoi rivali, con dieci giri in 1’34” basso, contro i quattro di Casey Stoner, i due di Dani Pedrosa e l’uno di Marco Simoncelli e Ben Spies.

“Tra il primo e il secondo turno abbiamo fatto un cambiamento incredibile – commenta il campione del mondo -: eravamo partiti con lo stesso assetto di Indi, mentre nel pomeriggio abbiamo utilizzato quello del Mugello. Possiamo vincere”.
E’ tornato spavaldo Lorenzo, dopo che alla vigilia aveva praticamente già alzato bandiera bianca in segno di resa: il campionato probabilmente è andato, ma domenica Jorge può sicuramente puntare al successo.

Anche se, naturalmente, i piloti Honda partono tutt’altro che battuti: sia Stoner sia Pedrosa non hanno ancora trovato la messa a punto ideale, mentre Marco Simoncelli è preoccupato soprattutto per i consumi
“Qui abbiamo qualche problema: spero di non dover correre in difesa per problemi di carburante” ha detto il Sic, comunque protagonista di un buon salto in avanti tra il primo e il secondo turno.

Ben Spies nel pomeriggio ha fatto prove di assetto, che non hanno portato i benefici sperati, mentre Andrea Dovizioso cerca più stabilità sia in frenata sia in accelerazione.

SOLITO ROSSI


Per quanto riguarda Valentino Rossi, i problemi sono sempre i soliti: poca confidenza con l’avantreno. Il nove volte iridato appare ormai purtroppo rassegnato e nella sua analisi delle libere, uguale a tante altre fatta quest’anno, l’aspetto più interessante è quando confronta il suo stile di guida con quello di Stoner.
“Abbiamo due stile completamente differenti: lui andava meglio di me con la Ducati perché usa meno l’anteriore rispetto a quanto faccio io. E’ una questione di posizione sulla sella, di statura, di sensazioni. Sinceramente, non penso di poter guidare come lui, ma bisogna arrivare a essere veloci con il mio stile di guida. Purtroppo perdo 2-3 decimi in ingresso in ogni curva: alla fine, sommati tutti insieme, fanno 1”4 di differenza”.

A breve una via di uscita non c’è, rimane la speranza che nel 2012 la situazione possa migliorare. Ma è tutt’altro che semplice.

 

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