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MISANO ADRIATICO – C’è Wayne Rainey a Misano e il paddock, giustamente, va in fibrillazione. Diciotto anni fa, Rainey cadde alla prima curva – adesso è l’ultima, perché si gira al contrario – mentre si trovava in testa al GP, con Luca Cadalora alle sue spalle. Sembrava una banale scivolata, ma gli esiti furono drammatici: da allora, il pilota americano è costretto a muoversi su una sedia a rotelle.
Dopo diciotto anni, Wayne ha deciso di tornare a Misano: difficile trattenere la commozione.
Di fronte a un mito del motociclismo, la prima giornata di prove passa naturalmente in secondo piano. Dopo le difficoltà del primo turno, nel secondo Jorge Lorenzo ha cambiato passo e non solo ha ottenuto il primo tempo - tra l’altro con la gomma dura, mentre i suoi rivali hanno tutti utilizzato la morbida -, ma il suo ritmo è di gran lunga migliore di quello dei suoi rivali, con dieci giri in 1’34” basso, contro i quattro di Casey Stoner, i due di Dani Pedrosa e l’uno di Marco Simoncelli e Ben Spies.
“Tra il primo e il secondo turno abbiamo fatto un cambiamento incredibile – commenta il campione del mondo -: eravamo partiti con lo stesso assetto di Indi, mentre nel pomeriggio abbiamo utilizzato quello del Mugello. Possiamo vincere”.
Anche se, naturalmente, i piloti Honda partono tutt’altro che battuti: sia Stoner sia Pedrosa non hanno ancora trovato la messa a punto ideale, mentre Marco Simoncelli è preoccupato soprattutto per i consumi
“Qui abbiamo qualche problema: spero di non dover correre in difesa per problemi di carburante” ha detto il Sic, comunque protagonista di un buon salto in avanti tra il primo e il secondo turno.
Ben Spies nel pomeriggio ha fatto prove di assetto, che non hanno portato i benefici sperati, mentre Andrea Dovizioso cerca più stabilità sia in frenata sia in accelerazione.