Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
LAGUNA SECA – E’ quasi incredulo Jorge Lorenzo: il suo dominio è così netto, da sorprendere perfino lui.
«Sono partito bene – spiega -, ma mi hanno superato in due all’esterno, a me che il mio soprannome è “por fuera”… Nel primo giro, ho preso un po’ di rischi per ripassare subito Spies e quando Stoner ha commesso un errore ho conquistato il secondo posto. Pedrosa mi ha un po’ sorpreso: spingeva veramente forte. Giro dopo giro, però, prendevo sempre più confidenza, mi sono avvicinato e ho cominciato a mettere pressione a Dani. Vedevo che rischiava praticamente a ogni curva, finché è caduto: da quel momento in poi non ho più avuto problemi. Non si può dire che il campionato sia finito, perché ho visto un sacco di piloti perdere il titolo nonostante un grande vantaggio, ma è chiaro che la situazione è decisamente meglio di quanti mi aspettassi. 72 punti di margine mi danno più tranquillità e da qui alla fine del campionato mi posso anche permettermi qualche gara sotto tono».
Il secondo posto, invece, non soddisfa completamente Casey Stoner.
«All’inizio la moto andava bene e ho aspettato qualche giro a spingere per essere sicuro che le gomme fossero calde. Ma quando ho aumentato il ritmo, mi si è chiuso lo sterzo e ho rischiato di cadere. Per me è frustrante: ogni volta che provo a spingere succede qualcosa di negativo. Il secondo posto è tutto sommato un buon risultato, ma la prima parte della stagione è stata un disastro. Abbiamo fatto tutto il possibile, ma abbiamo sempre gli stessi problemi: ci avviciniamo alla vetta, ma non abbastanza. Io sono contento di come sto guidando, ma devo sempre lottare con l’anteriore della GP10: speriamo di essere più competitivi nella seconda parte del campionato».
Terzo a soli 50 giorni dalla frattura scomposta ed esposta di tibia e perone dalla gamba destra: un’altra impresa straordinaria di Valentino Rossi.
«E’ un grande risultato – afferma nell’intervista audio - per me era importante tornare sul podio così poco tempo dopo l’incidente. Se ci sono riuscito il merito è di tantissima gente: la lista di chi devo ringraziare sarebbe lunghissima, sono molti quelli che mi hanno dato morale, che mi hanno aiutato anche dal punto di vista psicologico. Dopo il quarto posto del Sachsenring avevo detto che volevo un podio a Laguna, ma è stato più faticoso del previsto, perché, dal punto di vista fisico, questo è uno dei circuiti più impegnativi del mondo. In molti mi avevano sconsigliato di fare questi due GP, ma io sapevo che mi sarebbero serviti molto di più che stare a casa a fare fisioterapia. All’inizio non guidavo bene, anche perché, nelle mie condizioni, non mi posso permettere un errore. Poi ho preso un buon ritmo, ho visto che Pedrosa era caduto e Dovi era davanti a me: ho cominciato a pensare che il podio fosse alla mia portata. Ho spinto molto, perché se tra quarto o quinto non cambia granché, tra terzo e quarto c’è una grandissima differenza. Adesso sono distrutto, domani, probabilmente, mi farà male dappertutto, ma sono anche molto contento di questo risultato. Adesso ci sono quasi tre settimane di pausa: sono molto importanti per recuperare e per arrivare a Brno, una pista che mi piace moltissimo e che si adatta bene alla Yamaha, in condizioni migliori. Lorenzo sta facendo una grandissima stagione, si merita il titolo: non si può dire niente a uno che ha vinto sei gare e ha fatto secondo come peggior risultato. Forse, però, se ci fossi stato io non sarebbe stato così facile, gli avrei messo sicuramente più pressione, anche psicologica, gli avrei dato maggiore fastidio, perché Pedrosa e Stoner sono veloci ma poco costanti».
Lo è anche Andrea Dovizioso, piuttosto deluso.
«Questa volta – ammette – sono andato peggio in gara che in prova. Ho perso tempo all’inizio, ma a metà gara avevo un buon ritmo e credevo di riuscire comunque a conservare il vantaggio su Rossi. Invece lui è andato un po’ più forte; quando mi ha passato, ho fatto di tutto per rimanergli attaccato, ma non è stato sufficiente per provare a ripassarlo».