Coronavirus, che ripercussioni avrà sulla MotoGP e sulla SBK?

Coronavirus, che ripercussioni avrà sulla MotoGP e sulla SBK?
Le gare in programma in Italia rischiano di saltare? Ma soprattutto, tutti gli italiani che lavorano nel paddock potranno raggiungere i circuiti sparsi qua e là nel mondo? La FMI ha sospeso tutte le gare nelle regioni del nord Italia interessate
24 febbraio 2020

Mentre scriviamo i contagiati in Italia dal Coronavirus hanno superato i 200. La situazione sembra aggravarsi di ora in ora. Il Nord Italia è semi paralizzato con scuole musei e luoghi di aggregazione chiusi per una settimana (almeno). Dall'estero non arrivano buone notizie: alcuni Paesi hanno iniziato a limitare gli spostamenti dei passeggeri provenienti dall'Italia e spostarsi è diventato sempre più complesso, quando ancora possibile. 

Questo ovviamente si ripercuote su molti, moltissimi aspetti della vita di tutti. Le Borse giù del 4%, supermercati presi d'assalto e la vita che conoscevamo drasticamente da riorganizzare.

Ma nel mondiale MotoGP e in quello SBK che succede? Due sono le considerazioni: le gare in programma nel nostro Paese si svolgeranno regolarmente? E poi, tutti gli italiani che lavorano nel paddock saranno liberi di raggiungere i vari circuiti sparsi per il mondo?

Guardando il calendario il primo appuntamento della MotoGP in Italia sarà il 31 Maggio al Mugello, mentre la SBK sarà a Imola dall'8 al 10 Maggio. Siamo quindi abbastanza lontani e da quello che sappiamo il virus con l'alzarsi delle temperature dovrebbe rallentare la sua diffusione, esattamente come le normali influenze stagionali.
 

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Più complesso valutare se le difficoltà negli spostamenti influiranno sui campionati a partire già dai primi appuntamenti. In questi giorni i team sono impegnati nei test a Phillip Island e in Qatar, quindi già dove si svolgeranno i primi GP. I problemi potrebbero sorgere con trasferimenti dopo il rientro in Italia. Con l'aumentare di contagi nel nostro Paese infatti è facile supporre che sempre più Nazioni decideranno di limitare o vietare l'ingresso degli italiani (come noi abbiamo fatto con la Cina). Nulla di personale ovviamente, ma è la logica precauzione per evitare che il contagio di diffonda. 

Questo sarebbe un duro colpo per entrambe i campionati. Basta pensare che sia in MotoGP che nella Superbike gli italiani nel paddock sono circa un terzo del totale. L'assenza dei nostri tecnici, meccanici e piloti potrebbe paralizzare entrambe i campionati. 

In attesa degli sviluppi, in Italia e allestero, rimaniamo a quanto comunicato da Dorna che ha confermato il regolare svogimento del GP di Thailandia.

 

E in Italia?

La FMI dà attuazione alle indicazioni del Governo per affrontare l'emergenza Coronavirus e questa mattina ha diramato un comunicato stampa annunciando la sospensione di tutte le attività sportive in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto. Di seguito la comunicazione della Federazione.

Su indicazione del Governo, Il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora ha chiesto al CONI di invitare le Federazione Sportive Nazionali, le Discipline Associate e gli Enti di Promozione Sportiva, a sospendere tutte le attività sportive, comprese quindi quelle motociclistiche, in programma nelle Regioni di Emilia Romagna – Friuli Venezia Giulia - Lombardia - Piemonte - Veneto per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus.

Tali misure comprendono pertanto anche il mondo motociclistico per l’esigenza di prevenire rischi e tutelare al meglio la salute di tutti coloro che, a vario titolo, partecipano alle manifestazione ed alle competizioni.

Le presenti disposizioni, come da ordinanze delle Regioni interessate, hanno validità fino a domenica 1 marzo p.v., fatte salve eventuali ed ulteriori comunicazioni al riguardo.

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