Crutchlow: "Se corressi al TT mia moglie chiederebbe il divorzio"

Crutchlow: "Se corressi al TT mia moglie chiederebbe il divorzio"
In visita al Visenzi Motomarket a Brescia, il pilota LCR-Honda incontra i fan italiani in vista della gara del Mugello
31 maggio 2017

In occasione dell’evento GIVI “Racing Experience 2017” presso Visenzi Motomarket a Brescia, abbiamo incontrato Cal Crutchlow, il Team Manager Lucio Cecchinello e alcuni membri del Team LCR- Honda. Dopo aver visitato in mattinata la sede GIVI a Brescia, il pilota inglese, reduce dai test privati di Barcellona e prossimo alla gara del Mugello, si racconta alla folla di fan (accorsi in massa all'evento) in modo scherzoso e risponde alle domande inerenti alla sua carriera, vita privata e rapporti con gli altri piloti. Al suo fianco Lucio Cecchinello e la sempre presente Lucy, sua moglie.

Cal, come senti la tua moto e chi temi fra i tuoi avversari?

«La mia moto è migliore rispetto all’anno scorso. A Barcellona abbiamo testato le nuove gomme, nuove parti meccaniche, siamo molto fiduciosi. Mettere a confronto le moto è molto difficile ma Yamaha forse è al top, perché è al top e non si può dire diversamente. Comunque la mia Honda è molto buona, abbiamo iniziato il campionato nel migliore dei modi e questo è molto importante».

Lucio: «Abbiamo una buona frenata, una buona accelerazione. Tutti i piloti pensano che la moto del concorrente sia sempre più potente, per ora la Yamaha sembra quella più forte ma anche noi stiamo lavorando molto per essere competitivi».

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Il vostro è considerato il miglior team non ufficiale. Ma che differenza c’è fra la tua Honda e quella del team ufficiale HRC? Quanto è diversa la moto di Cal da quella di Marquez e Pedrosa?

Lucio: «La nostra moto possiamo definirla ufficiale, come quella che ha Marquez. Però rispetto a noi, lui ha bisogno di un telaio diverso con rigidità maggiore per il suo stile di guida. Ma questo fa parte della personalizzazione che Honda ci consente di avere. Noi abbiamo portato avanti lo sviluppo del telaio di Pedrosa».

State pensando ad un secondo pilota? Magari un italiano come Franco Morbidelli?

Lucio: «Sì ne abbiamo parlato tante volte ma per ora è un progetto molto ambizioso perché ci vuole molto budget, ma sicuramente sarà uno dei piani per il futuro. Franco è un bravissimo pilota, siamo contenti e fieri, da italiani, dei risultati che sta ottenendo in Moto2, ma Honda vorrebbe supportare e investire su piloti giapponesi come ad esempio Nakagami. Noi comunque saremo felici di dare l’opportunità ad un altro pilota di entrare nel nostro team».

Cal, se dovessi scegliere un compagno di team, chi vorresti nel box con te?

«Jack Miller, che è un mio caro amico ma anche Andrea Dovizioso».

Il fondatore di GiVi Giuseppe Visenzi
Il fondatore di GiVi Giuseppe Visenzi

La prossima gara si disputerà al Mugello. Ti piace la pista?

«Adoro il Mugello, come tutti i piloti. Ritengo che sia la migliore pista al mondo. E’ un tracciato molto difficile, forse il più difficile del campionato per i tanti su e giù, cambi di direzione destra e sinistra. Tutti vogliono fare una bella gara al Mugello. La mia ambizione ovviamente è di salire sul podio».

Sappiamo che vivi sull’Isola di Man, hai mai pensato di partecipare al Tourist Trophy?

«Si, ho sempre voluto ma se dovessi mai parteciparvi come pilota mia moglie chiederebbe il divorzio (ride)».

La gara più bella della tua carriera?

«Non lo so, ne ricordo tante belle. Forse la mia prima vittoria in Repubblica Ceca e la gara in Australia l'anno scorso».

Chi è stato il tuo pilota di riferimento quando eri bambino?

«Lucio (ride)».

Che ricordo avrai di Nicky Hayden?

«Abbiamo corso tanti anni insieme. Ho tanti bei ricordi di Nicky. Una bellissima persona e un bravo pilota, potrò ricordarlo sempre bene. Tutti i piloti volevano bene a Nicky».

Serena Liso

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