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MotoGP - Come in Qatar, Jorge Lorenzo parte a rilento e recupera con una progressione strabiliante. Non si capisce se per una questione di messa a punto indicata per il finale di gara o se il pilota spagnolo impiega un tot per prendere il ritmo (come testimonierebbero anche i suoi lunghissimi run nelle sessioni di prove, ndr), ma la nostra lente di ingrandimento mira sicuramente il suo spunto al via. Va considerato che, tutti i piloti, eccetto Aoyama e Bautista che hanno siglato il loro miglior giro in gara rispettivamente al 5° e al 7° passaggio, hanno firmato il loro giro veloce tra la seconda e la quarta tornata. Tranne Lorenzo, che ha posticipato il suo best lap al 24° giro, infilando, per ben tre voltre consecutive, un magnifico 1'40"0, circa 3-4 decimi più basso rispetto a quanto fatto nei primi giri, al contrario di tutti gli altri, costretti a rallentare proprio sul finale. Il problema per Lorenzo è quello di dover rimontare anche 3 secondi dalla vetta della corsa e arrivare a guadagnare la testa della gara a poche curve dalla bandiera a scacchi, con gran fatica, maggiori rischi e senza alcuna certezza di vincere. Vedi Qatar.
Pedrosa è come al solito la sorpresa di una corsa in cui non c'era nemmeno la speranza di un podio, almeno, secondo i dati ricavati dalle prove e dalle sue parole. Segno che in alcuni tracciati, dove la motivazione è superiore, la grande volontà riesce a fare miracoli. Ne sono testimoni anche le aggressive resistenze agli attacchi di Lorenzo. Viceversa, vedi Dovizioso che non digerisce il tracciato, arrivare a quasi 23 secondi dal compagno di squadra.
Rossi,come Pedrosa, ha avuto un passo che è andato rallentando, in maniera altalenante. Per un problema di grip,dice Valentino. La non trovata messa a punto ci spinge a una provocazione legata al famoso muro all'interno del box Yamaha: siamo sicuri che alla squadra di Lorenzo siano necessari i dati di Rossi per andare forte ?
Anche in Ducati la "seconda guida" ha dato paga al re, costringendolo, sul finale, a prendersi il rischio per il tentativo di un arrivo in volata. Sto parlando di Hayden e Stoner, 4° e 5°. Viene da chiedersi come mai, qui come in Qatar, l'ottima configurazione tecnica del venerdì, peggiori turno dopo turno.
Curioso il tempo totale impiegato per disputare la gara, confrontato con quello dello scorso anno, vinto da Rossi: 1 secondo meglio, 45 minuti e 17 secondi, contro 45 e 18.
Moto 2 - Alex De Angelis da la sensazione che, arrivando dalla MotoGP, si senta un po' costretto a mettere in riga tutti i "signor nessuno" della Moto 2. Guida sotto pressione e cade nell'errore. Con maggiore serenità potrebbe sicuramente fare una gran stagione. Così rischia solo di farsi male. Due gare, due brutte cadute.
Toni Elias, capace di accettare con umiltà la nuova classe, è l'esempio di una ritrovata forma mentale. La sua esperienza lo aiuta soprattutto nei momenti determinanti di fine gara. Insieme a Tomizawa è il più concreto di questo momento.
Sull'incidente al via tra Corsi e Tomizawa: l'italiano ha avuto un bel coraggio a chiudere la porta al giapponese, che era già dentro (anche se poco deciso nel sorpasso), perché in quel caso Simone era il primo a rischiare ad allungarsi a pelle di leone. E' stato molto fortunato.
Data la rottura del carter motore della moto di Tomizawa, distribuendo olio in pista, suggerirei di adottare obbligatoriamente una protezione esterna al carter su tutte le Moto 2. Come si fa nei campionati minori...
125 - Il maggior lavoro di aggiornamento e sviluppo,se così si può definire, riguarda le 4 Derbi in pista. Non è
un caso che siano le migliori moto di questo momento. Ma, forse, anche le più fragili. Sabato la moto di Vazquez perde il terminale di scarico. In gara accade la stessa cosa a Marquez, che gli finisce sotto alla ruota posteriore e cade a terra. Sempre in gara, ma nella seconda fase, esplode l'ammortizzatore della moto di Cortese. Non vorrei che la riduzione dei costi influisse sull'affidabilità delle moto. In 125,come ho già detto, gira solo materiale revisionato, mica roba nuova.
E così cade anche Moretti per un guasto meccanico (parrebbe) e Savadori si ritira, perdendo per la seconda volta il tappo del radiatore.