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Con l'ultima vittoria di Marc Marquez a Indianapolis il più grande costruttore di moto al mondo ha tagliato il traguardo delle 700 vittorie nei GP. L'attività agonistica di Honda in pista ha avuto inizio soltanto al Tourist Trophy del 1954 (foto sopra) con il primo successo arrivato ben sette anni dopo. Soichiro Honda, fondatore dell’azienda, pensò di partecipare alla più prestigiosa competizione del tempo che si svolgeva sull’Isola di Man, non solo per avventurarsi in una gara internazionale, ma anche per contribuire allo sviluppo del Giappone che tentava di ripartire dopo la sconfitta del secondo conflitto mondiale.
Nella sua dichiarazione, Soichiro Honda scrisse che per partecipare ad una competizione mondiale un motore doveva produrre la potenza 100 cv/litro. Ma per la corsa che si sarebbe disputata nel giugno di quello stesso anno, la tedesca NSU presentò una 125 da 15 cv e un 250 da 35 cv: entrambi i motori erano molto vicini ai 150 cavalli/litro. Assistendo alla gara Soichiro Honda si rese conto di quanto fosse difficile vincere. Tuttavia, dopo aver iniziato a competere nelle gare nazionali che iniziavano a diffondersi in Giappone, Honda comincò a farsi notare anche all'Isola di Man.
Nell’aprile del 1958, sulla base delle gare precedenti, in cui si toccavano velocità intorno ai 120 km/h, Honda iniziò a progettare la RC140 cercando di trovare altri 20 cv. Nel mese di ottobre, il fondatore riuscì a produrre un motore capace di sviluppare più di 120 cv/litro e tornò al TT nel 1959. Honda partecipò alla gara con la 125 cc RC142 che raggiungeva la potenza di 138,4 cv/l contro i 150 della concorrenza. Un gap apparentemente insormontabile. La casa di Tokyo vinse il titolo Costruttori e i risultati superarono le aspettative: Naomi Taniguchi terminò 6°, Giichi Suzuki 7° e Teisuke Tanaka 8°. I dipendenti della Honda, felici per le performance della moto, vennero elogiati dal Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese che in una nota ufficiale senza precedenti, dichiarò che le moto del mercato interno godevano di una fama mondiale e che il futuro dei prodotti nipponici avrebbero avuto un futuro luminoso nelle esportazioni.
Oltre che nella 125, nel 1960 Honda partecipò anche al mondiale 250. Nel primo Round, la Honda chiuse con il 6° posto nella 125 e con il 4° nella 250. Le moto della casa di Tokyo continuarono a battersi nelle edizioni successive ma sembrava avessero perso parte della loro potenza. Al quarto appuntamento del GP nella Germania dell’Est, Kenjiro Tanaka concluse con la 3ª piazza regalando il primo podio alla Honda. Erano passati sei anni da quando la casa di Tokyo debuttò al TT. L’azienda giapponese proseguì il suo successo conquistando il 2° posto nella 250 negli ultimi due eventi: al Ulster e al GP delle Nazioni, per terminare 3ª assoluta nella classifica Costruttori della 125cc e 2° in quella della 250cc.
La prima vittoria iridata arrivò il 23 aprile del 1961 grazie all'inglese Tom Phillis, che con la sua 125 vinse sulla tracciato stradale del Montjuich, a Barcellona. Poco dopo, il 14 maggio, giunse la prima vittoria in 250, al GP di Hockenheim, grazie al giapponese Kunimitsu Takahashi.
L'anno dopo, il 30 giugno del 1962, Jim Redman ottenne la prima vittoria nella 350 al GP di Assen, e nello stesso giorno vinse anche nella 250 mentre Luigi Taveri si impose con un'altra Honda nella classe 125. Lo svizzero Taveri è stato anche il primo hondista a riportare un successo nella categoria 50: 1962, GP di Finlandia a Tampere.
Per la prima prestigiosa vittoria nella classe 500 bisogno aspettare ancora il GP di Assen, e ancora Jim Redman che sigillò il primo successo nella classe regina nel 1966. Imitato subito dopo da Mike Hailwood. Honda vinse a ripetizione in 250, 350 e 500. Ma alla fine del campionato mondiale del 1967 Honda annunciò il ritiro dal motomondiale.
Bisognerà aspettare il rientro nel 1982 per vedere una Honda sul gradino più alto della 500: vi salì Freddie Spencer il 4 luglio sulla pista di Spa Francorchamps. Era la vittoria numero 139 di Honda.
La numero 200 andò alla wild-card Jimmy Filice al GP di Laguna Seca il 10 aprile del 1988, la vittoria numero 300 ad Alex Criville, con la NSR 500 ad Assen nel 1992, che anticipò la 301eseima ottenuta da Luca Cadalora. La numero 400 venne conquistata da Harucika Aoki, con la Honda 125 al GP di Rio del 1996. Prima e dopo di questa ci sono state le 54 vittorie di Mick Doohan, e di molti altri campioni, fino ad arrivare al traguardo dei 500 GP vinti, con Valentino Rossi al GP di Suzuka del 2001, anno del suo primo titolo nella classe 500.
La vittoria numero 600 è andata a un altro pilota che corre ancora nella massima categoria: Dani Pedrosa, che fu primo a Phillp Island il 16 ottobre del 2005, nella classe 250. Il resto è storia quasi recente.
L'elenco completo delle 700 vittorie, con piloti, date e classi, si trova a questo link.
m.g.