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ALLA CACCIA DEL PRIMO SUCCESSO
Nel 2016 con la Honda hanno vinto Màrc Màrquez (tre volte) Jack Miller e Cal Crutchlow (1 volta ciascuno), ma non ci è ancora riuscito Dani Pedrosa. Da quando corre in MotoGP, ovvero dal 2006, Dani ha conquistato almeno un successo a stagione: ci riuscirà anche quest’anno?
ZERO, COME LE VITTORIE DI PEDROSA NEL 2016
FINALMENTE DAVANTI A MÀRQUEZ
Continuando nell’analisi della stagione di Pedrosa, a Silverstone, per la prima volta nel 2016, è stato più veloce del compagno di squadra (Pedrosa 4°, Màrquez 5°), mentre al momento Dani ha conquistato una sola prima fila, in Catalunya, dove poi finì sul podio il secondo (e per ora ultimo) della stagione. Fino ad oggi, anche in gara Pedrosa è riuscito a battere il compagno di squadra una sola volta, in Francia, quando Màrquez arrivò 13esimo al traguardo dopo essere caduto.
UNO, COME I CONFRONTI VINTI DA PEDROSA SU MÀRQUEZ
DUE PER DUE
Vincendo a Silverstone, Maverick Viñales ha conquistato il suo secondo podio stagionale (e della carriera in MotoGP). Due podi nel 2016 anche per Cal Crutchlow, bravo a confermarsi al secondo posto, dopo il successo in Rep.Ceca: per Cal si tratta dell’11esimo podio in carriera in MotoGP.
DUE, COME I PODI CONQUISTATI DA VIÑALES E CRUTCHLOW
CONCOMITANZE INSPIEGABILI E TRASFERTE PAZZESCHE
Stilare il calendario del motomondiale deve essere tutt’altro che semplice, ma a volte si fatica a capire certe scelte: la concomitanza tra il GP d’Italia di F.1 a Monza (un appuntamento storico) e il GP di Gran Bretagna di MotoGP era stata subito criticata a inizio stagione. Oltretutto, mettere in calendario il GP di Misano la domenica immediatamente successiva ha costretto gli addetti ai box e all’hospitality a un lavoro straordinario e durissimo per smontare tutto, caricare sui camion e raggiungere entro martedì la riviera romagnola, con turni massacranti alla guida. Certo, per chi viaggia in “business class” non è un problema, ma chi lavora lo è, eccome.
VOTO TRE ALLA DORNA, PER IL CALENDARIO
PRIMO DALL’INIZIO ALLA FINE
A Silverstone, Viñales è stato in testa dal primo all’ultimo giro. E’ la quarta volta che accade quest’anno: era successo ad Austin (Màrquez), Jerez (Rossi), Le Mans (Lorenzo). Altro dato interessante: la Suzuki è la quarta Casa che vince un GP nel 2016, dopo Yamaha, Honda e Ducati. Non accadeva dal 2007 che quattro Case differenti conquistassero almeno una gara.
QUATTRO, COME I PILOTI SEMPRE AL COMANDO
UN MOMENTO DIFFICILE
Johann Zarco, capoclassifica del campionato della Moto2, non è in un periodo particolarmente positivo: dopo le difficoltà di Brno, il campione del mondo è tornato velocissimo a Silverstone, ma nel finale si è fatto prendere dalla frenesia, forzando il sorpasso su Lowes in un momento e, soprattutto, in un punto, sbagliati. Il contatto con il pilota britannico del team Gresini ha indotto la direzione gara a infliggergli una penalità di 30 secondi: al di là di come la si pensi sull’episodio (secondo me la penalizzazione è stata giusta), è certo che Zarco avrebbe dovuto perlomeno attendere un’altra curva.
VOTO CINQUE A JOHANN ZARCO
ITALIANI SEMPRE PIU’ PROTAGONISTI
E’ mancato l’acuto della vittoria, ma sono sempre di più i piloti italiani che vanno forte in Moto3. A Silverstone, sono arrivati ben in sei nelle prime otto posizioni: Bagnaia 2°, Manzi 4°, Bulega 5°, Di Giannantonio 6°, Antonelli 7°, e Bastianini 8°. A fine gara, purtroppo, Antonelli è stato squalificato perché la sua Honda era sotto il peso minimo consentito, ma la prestazione dei piloti italiani rimane di assoluto valore.
SEI, COME I PILOTI ITALIANI NEI PRIMI OTTO IN MOTO3
UN ALTRO TRIONFATORE DIFFERENTE
Lo si è già detto mille volte, ma è bene ribadirlo, perché il fatto è assolutamente straordinario: le ultime sette gare in MotoGP hanno visto sette vincitori differenti. Ricordiamoli: Lorenzo al Mugello, Rossi al Montmelò, Miller ad Assen, Màrquez al Sachsenring, Iannone all’A1 Ring, Crutchlow a Brno e Viñales a Silverstone. Tra l’altro, altro evento eccezionale, Viñales è il quarto pilota (dopo Miller, Iannone e Crutchlow) che sale per la prima volta sul gradino più alto del podio della MotoGP. Chi potrebbe essere l’ottavo a conquistare una gara quest’anno?
SETTE, COME I VINCITORI NELLE ULTIME SETTE GARE
BRAVO E LEALE
Andrea Migno stava disputando una gran gara: dopo essere partito dalla 20esima posizione, si stava giocando come minimo il podio assieme al migliore, prima di essere coinvolto, senza colpa, nel contatto tra Stefano Manzi e Jorge Navarro, finito a terra rovinosamente. Nella ghiaia, Migno non ha pensato minimamente a ripartire, ma ha voluto subito andare dal rivale per dire che lui non c’entrava e, soprattutto, per dargli una mano vedendo a terra dolorante. La gara, purtroppo, è andata, il bel gesto rimane.
VOTO OTTO AD ANDREA MIGNO
UN’IMPRESA DA LIBRO DEI PRIMATI
Stefano Manzi è stato protagonista di un’impresa assolutamente eccezionale in Moto3: al via grazie a una “wildcard”, Stefano ha chiuso al quarto posto, dopo essere partito dall’ultima fila con il 34esimo tempo. «Ha un talento straordinario» dice il suo capo tecnico e il GP di Gran Bretagna sembra confermarlo. Dopo un 2015 difficilissimo nel motomondiale, Manzi non ha avuto paura a ripartire dal CEV e adesso, finalmente, riesce a mettersi in mostra. Non prende 10, solo perché è parso un “filo” irruento (eufemismo): è stato lui a causare, seppure involontariamente, la caduta di Navarro.
VOTO NOVE A STEFANO MANZI
CHE CAMPIONI, RAGAZZI
Si può dire e pensare quello che si vuole su Valentino Rossi e Màrc Màrquez, ma certi sorpassi, certe sfide così ravvicinate, certe traiettorie estreme, le fanno solo loro. Il 15esimo giro, quello che li ha visti a stretto contatto di gomito (e di carena) è roba da videogioco, più che da MotoGP. La differenza e che qui è tutto vero. E che bello sentire Rossi a fine gara dire: «Màrquez mi riserva sempre un trattamento particolare, ma non ha fatto nessuna scorrettezza». Grazie Valentino, grazie Marc!
VOTO 10 A ROSSI E MARQUEZ