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Venerdì 11 giugno, dopo aver concluso al terzo posto le prime due sessioni di libere del terzo round del mondiale Superbike a Misano, Toprak Razgatlioglu è salito in macchina con il suo mentore e manager Kenan Sofuoglu in direzione Tavullia. Ad attenderlo c’era ovviamente Valentino Rossi. “E’ una leggenda - ha dichiarato domenica il giovane turco dopo la vittoria in gara2 -. Mi ha detto che mi segue spesso e questo per me è un grande onore. Non abbiamo girato sulla sua pista sterrata perché il giorno dopo avevo le gare, ma siamo rimasti d’accordo che alla prima occasione ci divertiremo insieme al ranch”.
Una visita di cortesia per un saluto e qualche selfie? Per chi come noi scrive da tempo che il futuro (prossimo) del talentuoso pilota Yamaha è in MotoGP, è difficile pensare che Kenan Sofuoglu, padre padrone dei piloti turchi GP e SBK abbia permesso a Razgatlioglu di allontanarsi dal paddock, a rischio di intaccare la propria concentrazione pre-gara, solo per un saluto e qualche foto.
E’ molto più probabile invece che il Sultano abbia iniziato a lavorare per portare Toprak in MotoGP, e questo spiegherebbe anche la sua presenza al recente round di Barcellona. Gli indizi sono tanti e portano tutti nella stessa direzione. Toprak è un pilota Yamaha, ma è soprattutto un grande talento, è giovane e musulmano e potrebbe essere la chiave di volta per incrementare l’interesse verso la GP di quei Paesi che una volta venivano considerati emergenti, ma che da anni sono i maggiori produttori ed acquirenti al mondo di moto. Stiamo parlando del sud est asiatico: Tailandia, India, Indonesia e Malesia, dove ha sede Petronas, main sponsor del team dove corre attualmente il Dottore, che però come sappiamo non ha intenzione di gareggiare ancora per molto.
E se non fosse Petronas a sponsorizzare il progetto potrebbe essere Tanal Entertainment Sport&Media, la holding del Principe Reale Saudita Abdulaziz Bin Abdullah Al Saud, che ha recentemente annunciato un accordo con VR46 per il periodo 2022-2026 con il marchio Aramco, e che sarebbe ben felice di poter avere come testimonial un giovane pilota musulmano.
Non dimentichiamo infine quanto il Ministero dello Sport turco abbia investito e stia ancora investendo sui suoi giovani piloti, grazie all’ottimo lavoro di Sofuoglu. Si tratta di un progetto con tanti zeri, che ha l’obiettivo di divulgare nel mondo l’immagine di una nazione che investe sui propri giovani, ma anche quello di regalare al proprio popolo, estremamente nazionalista, un idolo, un talento che faccia sventolare nel mondo la bandiera con la mezzaluna e la stella. E quale migliore occasione di quella di potersi legare ad un personaggio universalmente riconosciuto come Valentino Rossi?