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“Ad ogni consiglio che mi ha dato sono andato un po’ più veloce e mi sono trovato meglio sulla moto” – Le parole sono di Raul Fernandez, esordiente del Team Tech3 KTM, e il riferimento, manco a dirlo, è al collaudatore della moto austriaca Dani Pedrosa. Uno che in MotoGP ci ha passato una vita, vincendo probabilmente meno di quanto avrebbe meritato, ma che è riuscito comunque a consacrarsi tra i grandissimi. Tanto che è lui, oggi, il punto di riferimento per i collaudatori, anche se a Sepang ha voluto restare nascosto.
Francesco Guidotti, team manager di KTM, ha infatti spiegato che Dani ha voluto girare senza transponder. Senza, cioè, il dispositivo che consente di registrare i tempi: “Dani è un pilota di vecchia scuola. È stato lui a chiederci di non usare il transponder sulla moto, ma possiamo dire che ha fatto cose interessanti". In effetti sono stati in molti a sostenere che Pedrosa è andato veramente forte, con Stefan Bradl, collaudatore della Honda, che invece ha una teoria tutta sua: “Penso che alcuni dei tempi di Mika Kallio, l’altro collaudatore di KTM, siano stati fatti da Dani Pedrosa – ha affermato a Speedweek - Perché hai bisogno di un transponder sulla moto per poter leggere i tuoi tempi per settore, altrimenti il nostro lavoro di test non funzionerebbe. Andare senza transponder sarebbe inutile”.