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Remy Gardner lo aveva accusato (anche se scherzando) di guidare come una scimmia e Darryn Binder non ha fatto passare troppo tempo per la replica. “All'inizio dell'ultimo giro ho visto che era sedicesimo – ha spiegato - ho provato di tutto per battere Remy, ma alla fine ho tirato fuori il meglio di me. Ho imparato molto e sono felice di vedere la bandiera a scacchi. Non so perché abbia detto quelle parole e non so nemmeno perché sembra avercela con me. Abbiamo lottato più volte in gara e nell'ultimo giro penso di aver fatto bene. È chiaro che siamo alla prima gara e stavamo lottando solo per il quindicesimo posto. Ho cercato di dargli un buon interno, ma non l'ho toccato o cose del genere. È una gara!”.
Solo una spiegazione, anche piuttosto diplomatica, quindi, e nessuna polemica da parte di Binder che comunque, nello scetticismo generale, è stato il miglior rookie al traguardo di Losail. “Credo di aver imparato di più nel primo gran premio di MotoGP che in una vita nelle categorie minori – ha aggiunto il sudafricano - L'obiettivo non era altro che finire la gara, fare i 22 giri e imparare tutto quello che posso. Avevo un po' paura di entrare alla prima curva, ma alla fine del primo giro mi sentivo abbastanza veloce, anche più veloce dei ragazzi intorno a me, quindi ho iniziato a sorpassarne un po'. Una volta che mi sono calmato un po', è stato bello correre contro gli altri esordienti".