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“Si è corso sul bagnato, ma direi che sono stati confermati i valori visti sull’asciutto in prova: Stoner ha dominato in entrambe le condizioni. In effetti, in questo momento Casey sembra difficile da fermare, perché la combinazione Stoner/Honda sembra poter fare quello che vuole, il bello e il cattivo tempo. Adesso è in testa al campionato, come è giusto che sia”.
Proviamo a fare delle percentuali: un dominio più merito del pilota o della moto?
“Tutti i piloti Honda sono sempre davanti,quindi direi che la Honda ha dimostrato di aver fatto una grande moto: sicuramente la RC212V ha un grande merito in tutto questo. Poi Stoner è un grande talento e la guida alla grande. Darei una percentuale maggiore alla moto perché questa superiorità della Honda fa stare tranquillo Stoner e riesce a compensare quello che può essere il difetto di Casey, che a volte si deconcentra e perde un po’ l’equilibrio. Ma è chiaro che lui è un grande talento e in questo momento è superiore ai suoi compagni di squadra”.
Gara difficilissima per Valentino: le tue valutazioni sul suo fine settimana e su quello della Ducati.
“Uno dei week end più difficili della sua carriera, perché anche sull’asciutto il suo ritardo era molto grande. Valentino non è mai riuscito a trovarsi a suo agio sulla Desmosedici; sicuramente è partito un po’ svantaggiato perché non conosceva la pista, ma non è sicuramente questo il vero motivo delle difficoltà di Rossi. Forse il fatto di non conoscere la pista non gli ha permesso di concentrarsi sulla messa a punto, soprattutto il primo giorno e ha perso ulteriore tempo. E’ un week end da analizzare molto attentamente, soprattutto per quanto riguarda il distacco: la Ducati non è a livello di Honda e Yamaha, ma ha un potenziale molto più alto di quello espresso a Silverstone. In futuro bisogna lavorare meglio per utilizzare, quanto meno, tutto il potenziale della GP11: in questo caso non è successo”.
Adesso sei legato direttamente a Valentino, ma in passato sei stato un team manager di una squadra importante come la Yamaha: la mancanza di risultati, potrebbe creare qualche tensione all’interno del box?
“Credo di no. Anche in Yamaha abbiamo passato dei momenti difficili, come nel 2006 e nel 2007, ma il box è sempre rimasto molto unito. In questo Valentino è bravissimo, tiene le persone unite, condivide meriti e colpe: questo aspetto non mi preoccupa. Adesso bisogna partire da qui per capire dove e come è migliorabile la situazione”.
Dopo cinque gare positive, Jorge Lorenzo è incappato in una caduta: un errore grave, che peserà in maniera decisiva sul campionato?
“Non credo, perché, in ogni caso, il suo primato in classifica era destinato a crollare. Fino a Silverstone aveva resistito a Stoner, ma anche per la caduta (non per colpa sua) di Casey a Jerez: insomma, la posizione di Jorge era provvisoria. Sicuramente ha fatto un errore, si è innervosito perché era molto più veloce di Dovizioso, che però frenava molto forte e sfruttava la grande accelerazione della Honda in uscita di curva ed era difficile passarlo. Ha sbagliato in questo, avrebbe potuto accontentarsi di un terzo posto. Ma sul bagnato è anche facile sbagliare: è il suo primo errore dopo sei gare, ci può stare”.