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“A sorpresa non ha vinto Stoner. Per come era partita la gara, con Stoner che ha chiuso il primo giro con nove decimi di vantaggio, sembrava un GP senza storia. Invece ha avuto qualche problema e così Lorenzo ha recuperato: complimenti a Jorge perché ci ha creduto, non ha mollato nonostante a un certo punto fosse addirittura terzo. La sua è stata una vittoria meritata. Vado controcorrente e dico che ha deluso Dovizioso: dopo aver “accompagnato” Lorenzo nella rimonta, si è accontentato di battere Stoner, il capitano della Repsol Honda, invece avrebbe potuto tentare di rimanere con il pilota della Yamaha e magari batterlo nel finale. In altre parole si è dato un obiettivo troppo basso, la sua strategia mi ha lasciato un po’ perplesso. Anche Simoncelli pensavo facesse meglio, anche se ha fatto bene a concludere una gara senza problemi, perché queste sono le esperienze che aiutano a crescere. Finire un GP rimanendo vicino a Lorenzo e Dovizioso per un po’, lottando con Spies fino all’ultima curva, sicuramente gli farà bene, però sono un po’ deluso perché poteva fare meglio di quinto”.
La Yamaha ha vinto le ultime due gare, per una maggiore competitività o per una diversa mentalità dei piloti? Il successo di Spies ad Assen può avere caricato Lorenzo?
“Lorenzo ha una carica sua a prescindere e anche ad Assen avrebbe potuto lottare per la vittoria se non fosse caduto al primo giro. Jorge è bravo a ripartire da zero, magari dopo una brutta gara: ha la mentalità vincente. Sicuramente è stimolato dalla grande crescita di Spies e più avanti, quando Ben sarà più regolare nelle sue prestazioni, si potrebbe ritrovare una situazione come quella tra Rossi e Lorenzo in passato. La Yamaha ha vinto le ultime due gare un po’ a sorpresa, perché la Honda è favorita: per conquistare il titolo, Lorenzo deve approfittare degli spazi lasciati dai piloti Honda. E’ l’unico modo per cercare di contrastare la corsa di Stoner verso il titolo”
Veniamo alla Ducati e in particolare a Valentino: come sempre fatica in prova, ma poi ottiene il massimo risultato possibile.
“Valentino è sempre stato un animale da gara, più che da prove. Anche perché questa moto è molto nuova, la GP11.1 è solo al suo secondo GP, tra l’altro in due fine settimana molto tormentati dal punto di vista meteorologico, nei quali si è provato molto poco. Così si arriva solo all’ultimo a trovare una messa a punto accettabile e quindi è proprio in gara che lui riesce a dare il meglio, perché la Desmosedici è un po’ più a posto che in prova. Purtroppo – e questa è un’analisi, non una lamentela – Rossi e la Ducati, che in questo momento sono un po’ in difficoltà, sono anche vittime del regolamento, che non permette di fare dei test: quindi se sei indietro non riesci a recuperare. Devi solo sperare di avere una situazione stabile dall’inizio alla fine della stagione. In pratica, adesso Valentino e la Ducati devono fare dei test il venerdì e il sabato, per poi cercare di essere nelle migliori condizioni possibili la domenica e questo allunga notevolmente i tempi di recupero”.
Un commento su una dichiarazione di Valentino abbastanza allarmante: “Con la 1000 ho girato più piano che la Honda e la Yamaha con la 800”. Decisamente un brutto segnale in prospettiva futura…
“Aver utilizzato questa moto nelle ultime due gare ha fatto capire a tutti – credo e spero – che questa non può essere la moto 2012. Adesso i tempi fatti con la 1000 passano un po’ in secondo piano: la Desmosedici, così come è adesso, non è sufficiente né con il motore 800 né, credo, con il 1000 per lottare con gli altri. Quindi ritengo un’ottima decisione aver anticipato i tempi, perché permette di evolvere questo progetto e avere una moto più competitiva nella prossima stagione”.