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Una stagione difficile per Suzuki, quella 2017, conclusa su una nota positiva con la gara di Valencia, ma che ovviamente non può soddisfare i vertici della Casa di Hamamatsu. Ne abbiamo parlato durante EICMA con Alex Rins ed Andrea Iannone, e lo stesso Davide Brivio ha risposto alle curiosità vostre e del nostro Zam durante la diretta Facebook dello scorso dicembre. In questa occasione, sulla rivista ufficiale Suzuki Racing, il Team Manager della squadra ufficiale in MotoGP aggiunge qualche dettaglio interessante.
«La verità è che il 2017 è stato molto difficile, solo nelle ultime quattro/cinque gare abbiamo recuperato terreno rispetto ad inizio anno, ma in generale non abbiamo ottenuto quello che ci aspettavamo».
«Ad inizio stagione avevamo riposto molte aspettative nel 2017, perché i test di novembre 2016 con Iannone erano stati molto positivi, e lo stesso Andrea era stato capace di andare subito fortissimo al suo primo contatto con la GSX-RR. Poi, con la sfortuna dell’incidente di Rins nella seconda giornata di test a Valencia, Andrea è rimasto da solo a sviluppare la moto, e la cosa ci ha un po’ penalizzato».
Parliamo un po’ dei due piloti
«Il debutto di Rins, la sua stagione da rookie, non è stata esattamente come la sognava, a causa della serie di infortuni occorsigli nella prima parte della stagione. Dopo la frattura alle vertebre di Valencia è rientrato a Sepang, ma non era al 100% - cosa che lo ha penalizzato poi in seguito. E poi ci sono state altre due fratture, al piede e al polso, che gli hanno rovinato la parte centrale della stagione».
«Andrea, dal canto suo, è rimasto solo nel team, e a parte qualche estemporaneo contributo da parte di Sylvain Guintoli, che ha sostituito Rins in alcune gare, non ha potuto lavorare con un altro pilota allo sviluppo della moto».
A parte lo sviluppo, però, si sono visti momenti di forte confusione, soprattutto nella fase centrale della stagione.
«Il momento peggiore della nostra stagione ha coinciso con le gare europee, dove i risultati sono stati lontanissimi dalle aspettative. Abbiamo dovuto affrontare tanti problemi tecnici ma, allo stesso tempo, siamo riusciti a trovare un po’ di soluzioni. Il reparto corse Suzuki in Giappone ha lavorato molto duro per identificare i problemi e risolverli almeno in parte. Ecco perché a fine stagione siamo riusciti a migliorare, sfruttando un po’ di questi benefici, e ottenendo risultati un po’ migliori».
«Uno dei punti chiave della stagione è stato il ritorno di Rins alle gare dopo aver saltato un po’ di Gran Premi. Lui e Andrea sono stati uno stimolo vicendevole, ed anche – in parte – la ragione per cui nelle ultime cinque gare siamo riusciti a stare nei primi cinque. Direi che sul finale siamo riusciti ad essere dove avremmo dovuto per tutto il resto della stagione».
Passiamo ad analizzare i punti positivi
«Una cosa di cui sono felice, in una stagione sfortunata come questa, è stato il lavoro di squadra. Mi è piaciuta davvero la reazione di tutto il team, e davvero di tutte le persone che ne fanno parte, perché hanno lavorato durissimo per tutto l’anno, abbiamo continuato a restare uniti e a dare il massimo per risolvere i problemi. Quando ci si trova in una situazione così difficile è importante non perdere confidenza e concentrazione. Anzi, in una situazione del genere, ogni membro del team dovrebbe essere ancora più lucido e lavorare ancora un po’ di più».
E per il 2018?
«Alla fine, la quarta posizione di Alex e la sesta di Andrea a Valencia le considero la base, il punto di partenza per l’anno prossimo. Tenteremo di preparare le moto 2018 al meglio che possiamo, curando al massimo tutte le scelte tecniche durante l’inverno per sfruttare al massimo le nove giornate di test che avremo prima dell’inizio della stagione. E riportare la Suzuki nelle posizioni che le competono».